Sono circa 564.000 gli italiani con pregressa diagnosi di tumore della prostata, la neoplasia più frequente nella popolazione maschile, che rappresenta oltre 19,8% di tutti i tumori diagnosticati negli uomini, tanto che solo nel 2022 sono stati diagnosticati 40.500 nuovi casi.
Per contribuire a migliorare la qualità e l’accesso ai servizi sanitari per la diagnosi e il trattamento precoce di questa malattia e promuovere un’assistenza multidisciplinare e qualificata, Fondazione Onda, con il contributo non condizionante di Boston Scientific Italia, ha indetto il Concorso Best Practice per premiare gli ospedali italiani, partendo dal network del Bollino Azzurro, che si distinguono per l’approccio all’avanguardia e interdisciplinare nella gestione delle complicanze funzionali urinarie e sessuali post trattamento per il tumore della prostata.
Il concorso vuole contribuire al miglioramento dei percorsi integrati per eventuali problematiche post-trattamento e incoraggiare l’implementazione negli ospedali che a oggi ne sono sprovvisti. Un apposito comitato di esperti istituito da Fondazione Onda ha esaminato le 56 candidature pervenute, valutando ogni percorso in base a rilevanza, multidisciplinarietà, efficacia, efficienza e replicabilità e ha premiato 13 strutture per le loro best practice: 5 per i migliori percorsi ospedalieri per la gestione delle complicanze funzionali urinarie e sessuali post trattamento del tumore della prostata e 8 per i migliori percorsi ospedalieri per la gestione delle complicanze funzionali sessuali post trattamento del tumore della prostata.
Il Concorso ha premiato gli ospedali italiani che si distinguono per la gestione delle complicanze urinarie e sessuali post trattamento nel tumore della prostata
Due strutture, inoltre, hanno ricevuto una menzione d’onore come centri di eccellenza e di riferimento. Tutte le altre 41 strutture hanno avuto una menzione speciale per l’impegno e l’attenzione.
“L’iniziativa parte dal Bollino Azzurro, nato di recente proprio con l’idea di costruire una rete di ospedali che si occupano di tumore prostatico, al fine di offrire alla popolazione l’opportunità di essere correttamente informata, come nel caso delle problematiche funzionali legate al post-trattamento – spiega Francesca Merzagora, presidente Fondazione Onda – Il fine ultimo dell’iniziativa è ovviamente promuovere un’assistenza multidisciplinare e qualificata da parte del personale sanitario che possa migliorare la qualità della vita dei pazienti”.
La fotografia della situazione
Le stime indicano che una gran parte dei pazienti che ha subito un intervento chirurgico radicale, come la prostatectomia per l’asportazione del tumore, sviluppa problemi funzionali di incontinenza urinaria e disfunzione erettile. Si tratta di condizioni che non solo spesso sono resistenti alle terapie farmacologiche, ma che comportano anche un impatto devastante in termini personali e sociali, segnando spesso l’inizio di un difficile percorso.
Una situazione, confermata dalla recente indagine “Tumore della prostata e complicanze post operatorie: stato dell’arte, criticità e prospettive future“ condotta da Elma Research, in collaborazione con Boston Scientific Italia, che ha voluto indagare sul vissuto e sulle aspettative dei pazienti ed esplorare il grado di conoscenza, percezione ed esperienza da parte degli urologi.
Il 33% dei pazienti con incontinenza urinaria e il 35% di quelli con disfunzione erettile non viene sottoposto ad alcuna terapia
Ne deriva un’immagine sconfortante, soprattutto se confrontata con quella delle donne che su questo fronte hanno fatto passi importanti e che dopo una mastectomia, trovano più ascolto, tutele, prospettive. Anzi, secondo l’indagine, non tutti i pazienti che sviluppano complicanze funzionali ricevono un trattamento adeguato: infatti, il 33% dei pazienti con incontinenza urinaria e il 35% dei pazienti con disfunzione erettile non viene sottoposto ad alcun tipo di terapia.
Fra i rimedi per le complicanze funzionali post-chirurgiche l’urologo propone principalmente i trattamenti riabilitativi, mentre la chirurgia protesica rimane l’ultima spiaggia. Proprio per questo, si rivela essenziale promuovere la condivisione di buone pratiche cliniche e informare l’utenza delle realtà ospedaliere con migliore competenza e sensibilità nella gestione di queste problematiche.
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Regione Lombardia e con il patrocinio di Auro (Associazione Urologi Italiani, Europa Uomo Onlus), Fic (Fondazione Italiana Continenza), Fincopp (Federazione Italiana Incontinenti e Disfunzioni del Pavimento Pelvico), Sia (Società Italiana Andrologia) Siu (Società Italiana di Urologia), Siuro (Società Italiana di Uro-Oncologia e Società Italiana di Urodinamica).
Il 15 novembre alle 17 si svolgerà un webinar, rivolto agli specialisti del settore, con l’obiettivo di condividere conoscenze e strumenti per implementare e ottimizzare i percorsi dedicati ai fini di un’appropriata presa in carico delle complicanze funzionali post-trattamento per tumore della prostata. Ci si può iscrivere qui.