La Toscana ha raggiunto il target della missione 6 del PNRR che prevedeva l’entrata in funzione di 35 Centrali operative territoriali (COT) entro il 30 di giugno 2024; due entreranno in funzione entro il 30 settembre e così verrà raggiunta quota 37, almeno una per ogni zona distretto. Le COT sono uno dei cardini del nuovo assetto della sanità territoriale, che funzionano come una sorta di cabina di regia smistando percorsi e bisogni in base alle esigenze del cittadino.
Il raggiungimento dell’obiettivo è stato formalizzato con la presa d’atto da parte della giunta che, durante l’ultima seduta, ha approvato tutta la documentazione trasmessa dalle ASL, contenente tutti i dettagli delle Centrali operative territoriali attivate.
«La nuova organizzazione dell’assistenza territoriale – sottolinea il presidente della Regione Eugenio Giani – è una priorità assoluta sulla quale stiamo lavorando intensamente, rispettando i tempi concordati con l’Unione europea. Insieme agli uffici e alle ASL monitoriamo l’evoluzione degli interventi tenendo ben fissa ogni scadenza e trovando soluzioni di fronte a possibili imprevisti che possono implicare ritardi».
«L’attivazione delle Centrali operative territoriali – commenta l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini – è un significativo passo in avanti nella messa a terra del nuovo modello di sanità territoriale. Le COT saranno il nuovo punto di riferimento per l’assistenza sanitaria e socio-sanitaria e hanno una funzione strategica nell’assicurare una stretta sinergia fra rete di emergenza-urgenza, l’ospedale e i servizi territoriali e domiciliari. Grazie ai tecnici, alle ASL e ai professionisti del sistema sanitario: questo è un grande traguardo condiviso della Toscana».
Le Centrali operative territoriali
Le Centrali coordineranno la presa in carico della persona tra i servizi e i professionisti sanitari coinvolti, garantiranno attività di integrazione e supporto nei processi di transizione dei pazienti, faranno da collegamento con la rete dei professionisti dell’assistenza territoriale mettendo loro nella condizione di ricevere tutte le informazioni necessarie per la presa in carico, monitoreranno la disponibilità di servizi e strutture per facilitare l’ammissione e la dimissione verso strutture intermedie o a domicilio, si coordineranno con il medico di famiglia per definire il percorso del paziente, lo monitoreranno nei passaggi da un un livello clinico ad un altro o, in presenza ad esempio, di un bisogno sanitario, attiveranno direttamente i servizi o le reti più idonee a fornire una risposta adeguata.
La squadra di professionisti
I professionisti della COT lavoreranno a stretto contatto con gli specialisti e i medici di medicina generale per assicurare continuità e appropriatezza delle cure ai pazienti. Nella squadra di ogni centrale è prevista la presenza di infermieri, un coordinatore infermieristico e personale di supporto, oltre ad un medico di comunità, un assistente sociale ed eventualmente un fisioterapista. Su singoli casi potrà essere chiesto il supporto di altre figure.