Sarà dedicato a “Clinica, Ricerca e Didattica per rispondere al bisogno della persona con lesione cutanea” il XIII Congresso Nazionale AISLeC (Associazione Infermieristica per lo Studio delle Lesioni Cutanee), in programma dal 17 al 19 ottobre al Centro Congressi di Padova.
Il Programma Scientifico, disponibile sul sito del Congresso, prevede:
- 43 Sessioni su temi di carattere clinico e di politica sanitaria
- 18 Rapid Fire: approfondimenti tematici con KOL (Key Opinion Leader) su temi diversi
- 13 Laboratori Didattici interattivi con elementi di pratica clinica, confronti e prove sul campo
- 9 Workshop di confronto, promozione e presentazione di conoscenze cliniche
- 4 Simposi aziendali con contenuti condivisi con aziende di area
- 180 relatori, impegnati in altrettanti interventi su diversi filoni tematici
- 18 Comunicazioni Orali e 188 Poster in cui i ricercatori presenteranno le ultime novità di settore
- Oltre 1.200 partecipanti e 500 studenti dei corsi di Laurea in Infermieristica del Triveneto.
Il Congresso costituirà un momento di importante confronto tra specialisti di area medica, chirurgica e infermieristica attivi in ospedale e sul territorio, farà il punto sulle novità della ricerca, e offrirà una preziosa occasione di confronto con Istituzioni e aziende sugli standard qualitativi necessari per un’efficace risposta ai bisogni del paziente.
“Spazieremo dalla clinica, con approfondimenti specialistici legati – ad esempio – alle lesioni oncologiche, ai pazienti medullolesi, alle protesi bioniche o ai setting di cura in carcere e nei cantieri – spiega la Presidente AISLeC Laura Stefanon, Responsabile Piattaforma Assistenziale Cure per la salute della persona e della comunità, ASFO Friuli Occidentale (PN) – e prevediamo numerosi interventi di professionisti esterni: farmacisti, comunicatori, esperti di diritto per gli aspetti giuridici della documentazione”.
In più, il Congresso aprirà le porte agli studenti dei corsi di Laurea in Infermieristica, che avranno libero accesso ai lavori e tre sessioni espressamente dedicate: arriveranno 500 giovani da tutto il Triveneto, accompagnati da diverse decine di tutor.
Un’altra importante novità riguarda la collaborazione con altre 8 società scientifiche infermieristiche (AICO, AIIAO, ANIMO, ANIPIO, ANIARTI , ANIN, IVAS e SIDMI), che con AISLeC saranno protagoniste di due intere sessioni congressuali “nelle quali – prosegue Stefanon – si affronteranno i temi della coprogettazione e della consulenza infermieristica, con l’impegno successivo a definire, in modo congiunto, un Position Statement sull’argomento, a partire dai diversi contributi portati dalla comunità scientifica e dai dati di letteratura che emergeranno”.
Un risultato importante, questo: “Questa collaborazione con altre società scientifiche infermieristiche prosegue il lavoro comune iniziato a Roma nel settembre 2023 in un confronto attivo, costruttivo, che apre gli orizzonti verso tutte le possibili aree e competenze sia specialistiche che avanzate nell’esercizio della professione infermieristica – commenta ancora la Presidente AISLeC – L’interdisciplinarietà, la scoperta di aree comuni, la contaminazione dei saperi sono da sempre al centro del nostro lavoro, e sono fonte di enorme arricchimento professionale e umano”.
Ai lavori sarà presente una rappresentanza FNOPI (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche), con Maurizio Zega, Presidente OPI Roma e Consigliere nazionale, che interverrà alla cerimonia inaugurale; Luigi Pais Dei Mori, Presidente OPI Belluno e Consigliere nazionale, relatore su “Indicatori e valorizzazione delle competenze infermieristiche: studio AIDOMUS”; Pietro Giurdanella, Presidente OPI Bologna e Consigliere FNOPI, relatore nella Sessione “Competenze specialistiche e consulenza infermieristica: lo sguardo delle società infermieristiche”; Silvestro Giannantonio, Responsabile Comunicazione FNOPI, relatore nella Sessione “Comunicare attraverso gli strumenti del web dei social: educare, formare e informare”.
Tra le sue molteplici attività, AISLeC attua una politica di formazione residenziale in diverse città, organizza FAD (Formazioni A Distanza, le due sul piede diabetico hanno registrato quasi 9.000 partecipanti), webinar, pubblica brochure sul wound care destinate alla cittadinanza in collaborazione con Associazioni pazienti, studia nuovi modelli organizzativi delle cure e della professione. Il tutto nel nome dell’attenzione sia al paziente con lesioni cutanee sia al professionista infermiere specialista in wound care, dal cui incontro dipendono gli outcome positivi delle terapie più innovative, dell’applicazione delle tecnologie più avanzate, e della costante ricerca dei setting di cura più appropriati. Sempre con la persona al centro.