Dal Congresso SIFO nuovo codice degli appalti e HTA come strumenti per un più appropriato approvvigionamento delle terapie

Il 45° Congresso SIFO punta l’attenzione anche sugli aspetti professionali del Farmacista ospedaliero e dei servizi territoriali che impattano sui meccanismi di procurement e sulla valutazione delle terapie. Già il titolo dell’evento – Next Generation Pharmacy: Missione, Visione e Valore (Mostra d’Oltremare, 17-20 ottobre) spinge l’attenzione dei partecipanti verso temi operativi sempre più avanzati e dunque parlare di Nuovo codice degli appalti e di HTA risulta importante e centrale.

Nuovo Codice: opportunità e crescita

Proprio sul tema del D.LGS 36/2023 si tiene domani una delle main session congressuali con l’intervento di farmaco-economisti, provveditori, esperti di ambito legislativo. Cosa significa, secondo SIFO, che oggi il nuovo Codice degli appalti può essere letto e acquisito solo all’interno di un approccio multidisciplinare? E come questo può essere concretamente realizzato? Risponde Fausto Bartolini, componente del Comitato Scientifico del Congresso: «Con le direttive CEE n.23-24-25/2014, da cui è derivato il Codice sugli appalti D.Lgs. 18 aprile 2016 n.50, si davano indicazioni per migliorare gli standard di trasparenza, concorrenza, semplificazione, aumentando l’efficienza nelle procedure di d’appalto e promuovendo la qualità e il rapporto qualità/prezzo. Anche con le successive modifiche del 2017 (D.Lgs 56) e degli anni successivi ed ancor più con il nuovo Codice D.Lgs. 31 marzo 2023 n.36, in cui si sono apportate importanti modifiche, si è data soddisfazione a diverse esigenze».

Ma in cosa, nello specifico, il Nuovo codice ha dato risposta? «Andando con ordine: il Codice si concentra sulla semplificazione dando spazio alla possibilità di procedure più snelle innalzando anche i limiti economici (affido diretto e negoziata); si sviluppa la necessità di promuovere e favorire la qualità, sopprimendo il comma 10 bis, cioè il limite del 30/70 (prezzo/qualità); si offrono maggiori responsabilità ai RUP ed ai DEC; si conferma la necessità di maggiore competenza di tutti gli attori del processo degli acquisti (componenti delle commissione che elaborano i capitolati di gara e dei componenti delle commissioni di gara) tanto che il nuovo codice ha previsto specifica necessità di percorsi formativi accreditati e realizzati dalle Centrali di Committenza o soggetti aggregatori».

E su cosa, dunque, occorre intervenire per un miglioramento dell’intero sistema del procurement? Risponde Bartolini: «Purtroppo varie necessità non trovano a tutt’oggi ancora adeguata risposta. Sarebbe auspicabile modificare il Codice prevedendo un percorso agevolato per la gestione e determinazione dei contratti di fornitura per i farmaci il cui prezzo è concordato da AIFA. Inoltre le Regioni, tramite le proprie Centrali Acquisti o le proprie Aziende Sanitarie, dovrebbero attivare specifici percorsi formativi per mettere a disposizione farmacisti, provveditori, medici, ingegneri clinici, biologi e infermieri altamente qualificati e capaci di integrare le proprie professionalità per gestire i processi degli acquisti sempre più complessi e sviluppare modalità innovative per garantire all’assistenza sanitaria (SSN) i migliori prodotti in grado di garantire i migliori risultati sia per i pazienti che per gli operatori e per il SSN».

Conclude Fausto Bartolini: «In attesa che ciò avvenga occorrerà che la nostra Società rimetta in campo il progetto SIFO-FARE e organizzi un piano formativo molto approfondito e di alto profilo per tutti gli operatori sanitari, ad esempio insieme a Università e Centrali di Committenza, per soddisfare i bisogni formativi di diverse Regioni».

HTA: per scelte basate sulle evidenze

Ma proprio parlando di acquisizione di terapie e di successiva loro valutazione, occorre ricordare che tra le sessioni precongressuali di Napoli oggi si tiene anche l’approfondimento in sessione precongressuale su Come leggere le evidenze HTA per una visione decisionale completa. Nella governance di dispositivi e farmaco, l’approccio HTA risulta oggi indispensabile: quale contributo può dunque offrire il FO nella lettura delle evidenze?

E quali esperienze SIFO si comunicheranno a Napoli? Risponde Francesco Cattel, coordinatore del Laboratorio HTA SIFO: «Vediamo la professione del Farmacista Ospedaliero come un tramite fra il percorso regolatorio, gestionale e clinico, soprattutto per quanto riguarda la governance dei farmaci e dei dispositivi medici. Infatti, grazie al background formativo che ci distingue a partire dall’università, possiamo non solo leggere la letteratura disponibile, ma la interpretiamo grazie alle competenze pratiche acquisite nel lavoro quotidiano, applicando le metodologie dell’evidence-based medicine. Nella sessione prevista al Congresso di Napoli – conclude Cattel – verrà esplorato l’argomento della lettura delle evidenze a partire dal know-how del farmacista, ma coinvolgendo anche l’industria nonché esperti di bioetica, per divulgare una visione complessiva basata su strumenti multidisciplinari utili ai professionisti del contesto attuale».

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