Green procurement in sanità: gli appalti verdi in Italia e in Europa

L’articolo 34 del Codice degli Appalti ha reso obbligatoria l’applicazione dei Criteri ambientali minimi (CAM). La spesa della Pubblica Amministrazione interessata è pari a 199 miliardi di euro (ANAC, 2022), una quota importante per orientare verso la sostenibilità ambientale il mercato ed il Green Public Procurement (GPP). Ma quanto l’obbligatorietà è rispettata? Legambiente e Fondazione Ecosistemi hanno lanciato l’Osservatorio Appalti verdi per promuoverla e per monitorarne la concreta attuazione a partire dagli Enti Locali e aprendosi dallo scorso anno anche alle ASL.

Anche a livello europeo si va sempre di più verso una maggiore attenzione al GPP: proprio nelle scorse settimane la Commissione europea ha proposto di rendere in alcuni casi il Sustainable Public Procurement (SPP) obbligatorio. Tra chi ne studia le opportunità, la rete Sapiens Network, di cui fanno parte dieci università e 18 partner a livello internazionale: è nata per far crescere il potenziale del SPP, che richiede una nuova generazione di esperti che, oltre a conoscerne le metodologie, siano in grado di spaziare tra più discipline (giurisprudenza, economia, management).

Qual è quindi lo stato dell’arte e cosa aspettarsi per il futuro?

Ne parliamo con:

  • Roberto Caranta
    Professore di Diritto Amministrativo Università degli Studi di Torino, coordinatore Sapiens Network
  • Marco Mancini
    Coordinatore Osservatorio Appalti – Ufficio Scientifico Nazionale Legambiente APS

Conduce:

  • Adriana Riccomagno
    Giornalista professionista in ambito sanitario

Per approfondire

Green procurement in sanità: gli appalti verdi in Italia e in Europa

30

Può interessarti