Una rappresentanza della Federazione Nazionale degli Ordini dei Fisioterapisti – FNOFI ha partecipato, su invito della prof.ssa emerita Shirley Sahrmann, alla conferenza Defining Physical Therapists as Experts of Movement Analysis Including Selective Sports, organizzata a Saint Louis dalla Washington University School of Medicine, Program in Physical Therapy. Questa partecipazione si inserisce in una serie di iniziative promosse dalla FNOFI e volte a sintonizzare il mondo della fisioterapia italiana con le più autorevoli esperienze internazionali.
Hanno partecipato ai lavori – a cui erano presenti numerosi fisioterapisti statunitensi dell’American Physical Therapy Association-APTA e di molte università nordamericane – Melania Salina (vicepresidente della Commissione straordinaria FNOFI) e Roberto Gatti (professore presso l’Humanitas University di Milano e Presidente della Commissione dei Corsi di Laurea in Fisioterapia della Conferenza Permanente dei Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie).
Al centro delle giornate di confronto e approfondimento è stato il concetto di cura della fisiopatologia della funzione motoria. Melania Salina così approfondisce il lavoro svolto negli USA: “A Saint Louis abbiamo discusso di modelli formativi e competenze del Fisioterapista, alla luce del vision statement APTA pubblicato nel 2019 Transforming society by optimizing movement to improve the human experience. Con i colleghi presenti abbiamo condiviso l’impostazione per cui l’analisi delle disfunzioni motorie sia la base dell’agire professionale del fisioterapista, e che attraverso l’analisi e il trattamento delle patologie della funzione motoria si possa contribuire al miglioramento del livello di salute nella società. Saper leggere il comportamento motorio, svincolandosi dalle categorie diagnostiche del puro modello biomedico, si configura sempre di più come una necessità della Professione di fisioterapista”. A questo proposito Shirley Sahrmann – uno dei nomi più conosciuti nell’ambito dello studio delle disfunzioni di movimento – ha insistito sull’importanza di strutturare in maniera sistematica la diagnosi fisioterapica, intesa come l’individuazione delle alterazioni neuro-biomeccaniche dalle quali dipendono le limitazioni funzionali oggetto dell’intervento fisioterapico.
Le giornate di workshop hanno permesso di consolidare contatti professionali e progettuali tra il mondo della professione in Italia e quello degli USA e si sono gettate le basi per future collaborazioni anche grazie al lavoro di collegamento svolto da Guido Barindelli e Carlo Lanzarini dell’Università degli studi Milano-Bicocca, che hanno reso possibile l’incontro.