Si è concluso con il dato finale di oltre 3.300 partecipanti il 45° Congresso SIFO, che ha delineato a Napoli il percorso per la next generation pharmacy, basando su missione, visione e valori il futuro della farmacia ospedaliera e dei servizi territoriali. «È stato un Congresso che ha fatto registrare uno straordinario successo dal punto di vista di numerosità dei partecipanti, autorevolezza dei contenuti e prestigio per le presenze istituzionali»: queste le prime parole del presidente Arturo Cavaliere a commento dei lavori.
Dichiarazione confermata dal presidente del Congresso Ugo Trama, che ha parlato dell’importanza della «partecipazione del Ministro Orazio Schillaci, dei vertici AIFA e del presidente De Luca, come di segnali forti di attenzione istituzionale non solo formale verso la nostra società ed il suo evento napoletano, a dimostrazione del fatto che siamo una realtà viva con cui è utile e proficuo confrontarsi. Speriamo proprio a partire da Napoli di riuscire a fare sempre il bene di SIFO e dei tanti giovani che vi si riconoscono».
Il riferimento ai giovani da parte di Trama non è occasionale, perché durante l’assemblea dei soci sono stati condivisi gli ultimi dati sulla composizione associativa: «La Società nell’ultimo quadriennio – ha precisato il segretario nazionale Adriano Vercellone – ha aumentato il numero dei soci del 42% giungendo oggi a 3.112 iscritti, e registrando una forte partecipazione dei giovani farmacisti, visto che ad oggi i soci specializzandi iscritti a SIFO sono 1090, circa il 30% dell’intera Società».
Dal Congresso – che aveva in Piera Maiolino il presidente del Comitato Scientifico, Adriano Cristinziano il presidente del Comitato Organizzatore, e in Adriano Vercellone e Simona Serao Creazzola i due Coordinatori – giungono evidentemente anche indicazioni per il futuro lavoro immediato della Società. Ha affermato infatti il presidente Cavaliere: «Le sei sessioni plenarie e le diciotto parallele ci aiutano a portare a casa contenuti e prospettive che faranno parte dei nostri impegni futuri. Tra le tante indicazioni raccolte nelle sessioni dedicate alle innovazioni, direi che una sicuramente prioritaria è che nel settore dei servizi farmaceutici e dei servizi ospedalieri abbiamo necessità di investimenti tecnologici e quindi che il DM 70 sarà un’opportunità per riqualificare anche dal punto di vista tecnico, tecnologico e strutturale i servizi farmaceutici ospedalieri e territoriali». Chiusi i battenti sul Congresso, SIFO procede sui tanti percorsi già avviati, con la partecipazione ai tavoli tecnici in cui è radicata e presente. L’appuntamento con il 46° Congresso sarà nel prossimo autunno in una città del Nord.
Medicina di genere: supporto a ogni fragilità
Quando si parla di medicina di genere ci si riferisce a tutte quelle differenze biologiche e socio-culturali dell’individuo, che devono essere valutate ed importate per una corretta presa in carico della persona, ma anche per affermare un effettivo diritto alla salute. L’importanza di un approccio specifico, nel senso della medicina personalizzata, è stato approfondito nel 45° Congresso, a partire dall’intervento di Elena Murelli, senatrice, che ha rilevato che la salute della donna è il paradigma dello stato di salute dell’intera popolazione e poi con esperienze e visioni specifiche di esperti di settore (Maria de Silvio, Società Italiana Medicina di genere), farmacoeconomisti (Eugenio di Brino, ALTEMS), oltre che in una tavola rotonda a cui hanno partecipato Adriano Cristinziano (Comitato Organizzatore), Claudio Pisanelli (SIFO Lazio), Emma Giordani (ASL Rieti), Antonella Guida (ASL Caserta) Amelia Filippelli (SIF), Gabriele Cappa (DG Regina apostolorum) e Paola Ferrari (esperta in diritto farmaceutico). La certezza è che anche entrando nel territorio della medicina di genere (approccio che non riguarda solo le donne, ma anche i migranti, le persone che vivono in carcere e i componenti della comunità LGBT), il ruolo del farmacista ospedaliero è quello di “legare insieme” le differenti prospettive che possono portare ad un’autentica medicina delle persone più fragili e meno “garantite”.
Medicina di precisione: il ruolo del farmacista ospedaliero
Quando si parla di medicina di precisione ci si riferisce all’ambito vasto delle terapie personalizzate ed il 45° Congresso SIFO è stato il giusto contesto per condividere tra farmacisti ospedalieri e dei servizi territoriali lo stato di avanzamento della ricerca, in particolare nell’ambito oncologico. La sessione dedicata al tema, tenuta nel pomeriggio di sabato, nelle parole della tutor di sessione, Piera Maiolino (Presidente Comitato Scientifico), ha portato a comprendere come la medicina di precisione sia concentrata a comprendere «gli elementi fondamentali per la comprensione delle dinamiche che portano all’insorgenza di una patologia, e quindi permette lo sviluppo del miglior farmaco in base al bersaglio molecolare da colpire». Ma, ha affermato Maiolino, «ci sono questioni aperte sulle quali come farmacisti ospedalieri e territoriali ci dobbiamo soffermare: la conoscenza dei profili genomici è bastevole per scegliere il trattamento? L’intelligenza artificiale ed il machine learning possono portarci ad un’accurata interpretazione dei risultati genomici, contribuendo, per esempio, a identificare correlazioni tra fattori di rischio (genetici) e specifiche condizioni di salute? Saremo in grado di garantire a tutti queste opportunità di cura personalizzate?»
Interrogativi che ad oggi fanno parte delle domande che la comunità clinico-scientifica e il mondo della farmacia ospedaliera deve continuare a porsi per una corretta individuazione dei percorsi terapeutici più appropriati.
I giovani SIFO: protagonisti e premiati
La mattinata di domenica ha visto i giovani SIFO assoluti protagonisti della chiusura del Congresso. Prima con la presentazione del terzo tomo del Sussidiario dello Specializzando, poi con il confronto tra Scuole di Specializzazione (con i professori Alessia Pisterna e Nicola Realdon) e poi ancora con la premiazione delle tante tesi e poster presentati. Chiara Lamesta (coordinatrice dell’Area Giovani SIFO) ha illustrato il Sussidiario come “un progetto che offre un approccio complementare ai testi di studio, che punta a rendere facile la connessione tra teoria e pratica della professione”. Invece i premi per i poster sono stati così assegnati: Primo premio assoluto a Mario D’Auria (Ospedale dei Colli, Napoli), Mena Ilaria Pagliuca (Istituto Pascale, Napoli), Vittoria Borzumati (ASP Reggio Calabria); Premio HTA ad Andrea Marinozzi (ASL Teramo); Premio EAHP a Chiara de Santis (Università di Bari). I premi per i migliori poster Under 40 sono stati attribuiti a: Anna Gallina (Palermo), Sara Pempinello (Napoli), Luigi Fortino (Salerno), Riccardo Pizzolante (Bari), Francesca Semeraro (Roma), Katiuscia Malandrini (Roma), Gernardo Lico (Bari), Sofia Maiucci (Roma), Letizia Urbani (Asst Franciacorta), Mery La Franca (ISS Roma).