Il futuro della governance dei farmaci; la sfida dell’Italia per attrarre investimenti nel campo della ricerca e della produzione di nuovi medicinali; i possibili impatti della proposta di riforma della legislazione farmaceutica europea. Sono questi alcuni dei temi di grande attualità di cui si discuterà nel corso della 15ª edizione del Forum Nazionale Pharma, organizzato dalla Società Italiana di Farmacologia (SIF), che si terrà dal 4 al 6 ottobre, a Roma, presso lo Sheraton Parco de’ Medici Hotel.
Tra gli argomenti al centro del Convegno, ampio spazio sarà riservato al futuro della sperimentazione clinica. Un futuro in cui l’Italia ha le carte in regola per avere un ruolo di primo piano. Come spiega il Presidente di Farmindustria Marcello Cattani, tra gli ospiti d’eccezione, che interverrà il 5 ottobre con una lettura magistrale dal titolo “Il ruolo strategico del farmaco per il nostro Paese“.
“La nostra Nazione – afferma il Presidente Cattani – ha un ruolo di primo piano nella ricerca clinica. Secondo il Rapporto 2023 dell’Agenzia Italiana del Farmaco “La Sperimentazione Clinica dei Medicinali in Italia” sono stati più di 660 gli studi clinici autorizzati nel 2022. Dal 2000 a oggi il totale è di oltre 15.400. Le imprese del farmaco in Italia investono ogni anno 700 milioni di euro in questo campo, con vantaggi per i cittadini, che accedono a cure innovative, e per lo Stato perché per ogni euro investito dalle aziende, il SSN realizza un vantaggio complessivo di 3 euro (Altems)”.
“All’inizio dell’anno – prosegue il Presidente Cattani – la firma, da parte del Ministro della Salute, Orazio Schillaci, dei decreti attuativi di piena implementazione nel nostro ordinamento del Regolamento europeo in materia di sperimentazioni cliniche ha colmato un gap importante con gli altri Paesi. Così l’Italia può attrarre sempre più investimenti nella ricerca, in un contesto internazionale sempre più competitivo, di aziende che convintamente credono nella nostra Nazione e nelle sue molte eccellenze”.
Se la sfida è attrarre nuovi investimenti, non c’è dubbio che per migliorare la sperimentazione clinica in Italia vadano attuate una serie di strategie chiave
“In particolare, occorre aumentare – precisa Cattani – la collaborazione con istituzioni e centri di ricerca per semplificare il reclutamento dei partecipanti e lavorare con le autorità regolatorie per velocizzare il processo di approvazione dei protocolli clinici. Ancora: investire nella formazione di professionisti specializzati nelle prime fasi della sperimentazione e sfruttare tecnologie innovative per ottimizzare la raccolta dei dati. Infine: coinvolgere sempre più attivamente i pazienti nella progettazione degli studi, attrarre investimenti e attivare collaborazioni internazionali per potenziare ulteriormente le nostre risorse”.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) può aprire prospettive interessanti per lo sviluppo della sperimentazione clinica in Italia
“Il PNRR, grazie alle missioni Ricerca e Salute, prevede significativi investimenti in ricerca e sviluppo, che possono essere direttamente indirizzati alla ricerca clinica. Fondi da usare anche per sostenere la formazione di ricercatori, l’acquisto di attrezzature di laboratori all’avanguardia e lo sviluppo di progetti di ricerca clinica innovativi. E da destinare all’adozione di nuove tecnologie, come l’uso dell’Intelligenza Artificiale per l’analisi dei dati clinici, migliorando l’efficienza e la qualità delle sperimentazioni”, conclude il Presidente Cattani.