CAMP 9 SIAARTI: a Firenze si inaugura il confronto sul futuro dell’anestesia

Si è aperto questa mattina, al Palazzo degli Affari di Firenze, il CAMP 9 – Congresso di Anestesia e Medicina Perioperatoria, promosso dalla Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva (SIAARTI), con una partecipazione record di oltre 700 professionisti tra iscritti e membri della faculty.

L’atmosfera è stata quella delle grandi occasioni, con l’aula plenaria gremita fin dalla lettura magistrale in memoria del professor Paolo Pelosi, a cui è stato dedicato un commosso e intenso tributo da parte della comunità scientifica.

Nel suo intervento di apertura, la Presidente SIAARTI, Elena Bignami, ha sottolineato il valore del Congresso come spazio di connessione tra le dimensioni clinica, tecnologica e umana della professione anestesiologica. «Oggi parliamo di futuro, ma con gli occhi ben aperti sul presente. L’anestesia è un campo in continua evoluzione e il nostro ruolo, nella medicina perioperatoria, è diventato sempre più centrale nei percorsi di cura. In questi due giorni discuteremo come accompagnare questa trasformazione con competenza, consapevolezza e visione».

Il titolo scelto per il congresso – Verso il futuro dell’anestesia – si è rivelato perfettamente in linea con il respiro internazionale e l’ambizione progettuale dei contenuti. Il programma affronta infatti alcune delle sfide più avanzate della disciplina, come l’introduzione dell’intelligenza artificiale nei processi decisionali, l’impiego di wearable devices nel post-operatorio, l’uso della telemedicina nei setting chirurgici, ma anche l’anestesia sostenibile e la riduzione dell’impatto ambientale delle pratiche cliniche. Il tutto con un’attenzione costante alla sicurezza del paziente e all’appropriatezza terapeutica, in particolare attraverso l’approfondimento delle strategie di antimicrobial stewardship.

Edoardo De Robertis, Responsabile dell’Area culturale Anestesia e Medicina Perioperatoria SIAARTI, ha sottolineato nel suo intervento che il CAMP 9 rappresenta un vero punto di riferimento per la medicina perioperatoria italiana. «Mai come oggi la nostra disciplina è stata chiamata a integrare conoscenze scientifiche avanzate, competenze tecnologiche e sensibilità clinica. Abbiamo superato le 600 iscrizioni già nei giorni precedenti all’apertura, e questo è un segnale chiarissimo: c’è un bisogno reale di confronto, di aggiornamento e di costruzione di un pensiero condiviso sull’anestesia del futuro».

Molti i temi in discussione durante le sessioni di oggi: dall’ottimizzazione della gittata cardiaca e del flusso ematico durante l’intervento chirurgico, alla green anesthesia, dalla gestione del dolore post-operatorio nei contesti più vulnerabili, come i bambini e gli anziani, fino al monitoraggio emodinamico proattivo e personalizzato. Ampio spazio è stato dedicato anche alla formazione avanzata, con workshop su tematiche altamente pratiche come la gestione della via aerea difficile, la normotermia intraoperatoria, la sicurezza nella somministrazione dei farmaci e la costruzione di un’anestesia low-impact.

«Il Congresso è molto più di una sequenza di sessioni scientifiche. È una piattaforma culturale in cui si alimentano nuove idee, si consolidano esperienze cliniche e si immaginano percorsi condivisi – ha dichiarato Franco Marinangeli, Responsabile del Comitato Congressi SIAARTI -. I contenuti che affronteremo in questi due giorni riflettono il dinamismo della nostra disciplina e la sua capacità di essere protagonista nelle decisioni sanitarie a livello sistemico».

A ribadire il legame tra formazione, innovazione e cura del paziente, anche il contributo di Stefano Romagnoli, Direttore del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi di Firenze e Responsabile del Comitato Formazione SIAARTI, che ha ricordato come «il compito della Società scientifica sia quello di guidare e sostenere l’evoluzione professionale dei clinici, offrendo occasioni di aggiornamento che siano anche opportunità per interrogarsi sul senso della nostra pratica quotidiana. Dobbiamo formare anestesisti capaci di pensare in modo critico, ma anche di agire in modo sostenibile e sicuro».

Il CAMP 9 proseguirà fino a venerdì 18 aprile, con un programma articolato in plenarie, workshop a numero chiuso, sessioni “Meet the expert” e tavole rotonde su temi di interesse strategico.

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