L’ingegneria clinica italiana è eccellenza internazionale

Nella serata di ieri a New Orleans, l’American College of Clinical Engineering-ACCE ha premiato il presidente AIIC, Umberto Nocco con il suo Antonio Hernandez International Clinical Engineering Award (unico riconoscimento offerto ad esperienze non americane).

Il premio è stato consegnato dal presidente ACCE, Kim Greenwood (professore di ingegneria presso l’università di Ottawa) che ha illustrato le motivazioni del riconoscimento: «Umberto Nocco ha concentrato la sua attenzione (e quella dell’Associazione Italiana) sull’approfondimento dei legami tra i professionisti italiani della formazione continua attraverso la condivisione di conoscenze e informazioni e il rafforzamento delle reti regionali e nazionali.

Nell’ambito dello stesso processo (favorito da quanto accaduto durante la pandemia di Covid-19), Nocco ha sostenuto la necessità di avvicinarsi ad altre associazioni europee di Clinical Engineering (ad esempio, Francia e Spagna) per far conoscere meglio la formazione continua alle istituzioni sanitarie e alle autorità governative europee. Nell’ambito di un processo di valorizzazione professionale, attraverso AIIC, Umberto Nocco ha focalizzato l’attenzione della comunità professionale italiana sulla formazione continua per i professionisti della formazione continua. Un grande risultato è la Summer School per giovani ingegneri, tenuta da membri senior di AIIC. Si tratta di un campo di formazione full immersion di una settimana in cui i tirocinanti non solo seguono le lezioni, ma condividono anche momenti di condivisione, creando così un ambiente interattivo molto efficace sia per gli studenti che per i docenti». 

Il presidente AIIC, ringraziando i colleghi americani di ACCE, ha voluto coinvolgere nel premio «tutta la nostra associazione, che da tre decenni lavora instancabilmente per allargare, irrobustire e rendere sempre più prestigiosa l’ingegneria clinica italiana. Questo premio va idealmente esteso a tutti i presidenti AIIC che mi hanno preceduto, ai responsabili delle parti scientifiche e formative della nostra Associazione ed anche – visto che abbiamo appena concluso il nostro convegno nazionale – a tutti i colleghi che si sono impegnati per la riuscita di un evento che conferma l’ingegneria clinica italiana come interlocutore forte per la sanità del nostro Paese».

«La forza di AIIC – ha concluso Umberto Nocco – sta nella consapevolezza che il futuro della sanità e delle tecnologie per la salute lo scriveremo insieme, con tutti i colleghi, con tutti i giovani in formazione, e con i colleghi europei, offrendo sempre il massimo impegno ed ogni nostra competenza per raggiungere una sanità avanzata, appropriata ed adeguata ai bisogni dei cittadini».

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