Durante l’esame della legge di bilancio, la Società Italiana di Medicina d’Emergenza-Urgenza (SIMEU) rivolge al Parlamento un appello affinché venga riconosciuto lo status di lavoro usurante per medici, infermieri e operatori socio-sanitari del Pronto Soccorso e del 118.
Secondo SIMEU, le attività svolte nei servizi di Emergenza-Urgenza corrispondono pienamente ai requisiti previsti dal decreto legislativo 67/2011, alla luce del carico fisico e psicologico documentato da ampia letteratura scientifica. L’assenza di tale riconoscimento, sottolinea la Società, rappresenta un’anomalia che penalizza professionisti fondamentali per la tenuta del sistema.
Secondo SIMEU, le attività svolte nei servizi di Emergenza-Urgenza corrispondono pienamente ai requisiti previsti dal decreto legislativo 67/2011
L’inserimento della Medicina d’Emergenza-Urgenza tra le attività usuranti è definito da SIMEU non solo un atto di giustizia verso gli operatori, ma anche una misura necessaria per garantire qualità, sostenibilità e maggiore attrattività della disciplina per i giovani professionisti.
Si legge nella nota diffusa da SIMEU: “Da tempo apprezziamo le iniziative del Governo tese a valorizzare e premiare il particolare impegno necessario per garantire il funzionamento dei servizi di Emergenza Urgenza. È un impegno gravoso, sia fisico che psicologico, che produce pesanti conseguenze sulla qualità di vita e sulla salute degli stessi operatori, come dimostrato da una robusta e inconfutabile letteratura scientifica. Il fatto che ancora oggi, nonostante la quotidiana evidenza della fatica profusa dai professionisti dell’Emergenza Urgenza, il loro lavoro non sia inserito tra le categorie che godono dei benefici della legge, costituisce un’assurdità anacronistica e penalizzante”.
La Società si allinea alle recenti dichiarazioni del Ministro della Salute sulla necessità di valorizzare il capitale umano del SSN e chiede che il riconoscimento giuridico non venga ulteriormente rimandato.


