Fino al 12 dicembre, a Dubai, si è tenuta la COP28, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici. Domenica 3 dicembre la giornata è stata dedicata al tema “Climate change and Health”.
ASPHER (Association of Schools of Public Health in the European Region), a cui afferiscono le 39 Scuole di Igiene e Medicina Preventiva attraverso la Società Italiana d’Igiene (SItI) ha diffuso una dichiarazione in 7 punti che stimola le Istituzioni ad azioni immediate per i cambiamenti climatici, al fine di tutelare la Salute delle popolazioni umane e degli ecosistemi e preservare il futuro del nostro Pianeta.
La comunità degli Igienisti della Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) ritiene che la conoscenza dei temi sugli effetti sanitari dei cambiamenti climatici e le relative misure di prevenzione siano ormai imprescindibili. Tra queste la sorveglianza delle zoonosi, le iniziative di “preparedness” per calamità naturali e pandemie, la prevenzione dei danni fisici delle ondate di calore – soprattutto nella popolazione anziana – l’esposizione agli inquinanti atmosferici, la disponibilità delle risorse idriche e la maturazione di una coscienza volta alla sostenibilità ambientale.
“L’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute è da considerarsi un’emergenza prioritaria e impellente – sottolineano Roberta Siliquini, presidente della Società Italiana d’Igiene e il Carlo Signorelli, presidente di ASPHER – È la più grande minaccia alla salute, alla pace e alla sicurezza globale, un amplificatore di crisi e un fattore rilevante per disuguaglianze sanitarie. Il continuo disaccordo e la procrastinazione non faranno altro che aggravare questa sfida planetaria, poiché è ben documentato che le popolazioni stanno già convivendo con gli effetti e subendo le conseguenze sanitarie dei cambiamenti climatici”.
La Comunità dei membri delle Scuole di Sanità Pubblica richiama l’attenzione dei Politici e dei cittadini su 7 punti specifici per ridurre l’impatto degli effetti dei cambiamenti climatici e proteggere la salute pubblica.
- Riconoscimento del nesso tra Cambiamenti climatici e Salute
Si tratta di un passo necessario per rimediare alla mancanza di un dialogo preliminare ad alto livello che riconosca l’interconnessione vitale tra cambiamenti climatici e salute. Si deve rafforzare questo legame, poiché un numero crescente di studi conferma gli effetti sulla salute dei cambiamenti climatici.
- Un approccio globale integrato ai Cambiamenti climatici e alla Salute
L’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute desta una preoccupazione globale che richiede solide prove scientifiche e un punto di vista omnicomprensivo, che incorpori le prospettive di One Health, EcoHealth e Planetary Health nell’approccio al problema. Si devono considerare gli effetti diretti e indiretti dei cambiamenti climatici sulla salute, tenendo conto anche dell’effetto globale del degrado ambientale dovuto alle attività umane (ad esempio, inquinamento, perdita di biodiversità, cattiva gestione delle acque).
- Solidarietà tra i Paesi per ridurre le emissioni di gas serra, riducendo al contempo l’impatto dei cambiamenti climatici sulla Salute
Le organizzazioni e i sistemi sanitari avranno bisogno di risorse per praticare un’assistenza sanitaria sostenibile, contribuendo alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra in conformità con i contributi determinati a livello nazionale nell’ambito dell’Accordo di Parigi, senza compromettere altri impatti ambientali. Dovranno, al contempo, prepararsi ad affrontare le sfide dovute alle nuove esigenze sanitarie in rapida trasformazione anche a causa dei cambiamenti climatici, nonostante la scarsità di professionisti della salute. È necessaria la solidarietà tra Paesi con diversi livelli di sviluppo sociale e la leadership delle risorse per pianificare e limitare le emissioni di gas serra dei sistemi sanitari.
- Ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici sulle disuguaglianze di salute
Le ben documentate disuguaglianze di salute aumenteranno per gli effetti dei cambiamenti climatici. La pandemia di Covid-19 ha dimostrato come le crisi planetarie abbiano un effetto drammatico sulle disuguaglianze di salute. Queste minacce potrebbero essere definite sindemiche e richiedono un resoconto delle interazioni non solo cliniche, ma anche biologiche e sociali.
- Formazione e sviluppo di capacità in materia di cambiamenti climatici e salute per più soggetti
Le attività di formazione sui cambiamenti climatici e la salute devono procedere con costanza, non solo all’interno dei programmi accademici di base, ma anche nell’ambito del potenziamento delle capacità e dell’apprendimento avanzato. Questo settore è fondamentale come competenza chiave per una forza lavoro adeguatamente preparata. È, inoltre, necessario che le Agenzie di sanità pubblica siano pienamente formate, dotate di risorse adeguate e attive nella “preparedness” per ridurre gli impatti dei cambiamenti climatici sulla salute. Le scuole di Sanità Pubblica sono le entità ottimali per ampliare gli ambiti di formazione.
- Finanziamenti adeguati per studi interventistici transdisciplinari su cambiamenti climatici e salute
È necessario intraprendere uno sforzo concertato nella ricerca transdisciplinare, a livello nazionale e internazionale. Un’attenzione particolare deve essere rivolta alla ricerca interventistica, coinvolgendo la società civile. Si deve continuare a documentare non solo gli effetti diretti e indiretti dei cambiamenti climatici sulla salute umana, ma anche valutare l’efficacia dei programmi e delle azioni volte a eliminare o ridurre l’impatto di questi effetti, al fine di definire interventi efficaci e di adattarci e prepararci ai cambiamenti futuri.
- Advocacy su cambiamenti climatici e salute
L’advocacy è necessaria a tutti i livelli per sensibilizzare, preparare e influenzare le decisioni politiche e garantire finanziamenti adeguati ad affrontare le sfide dei cambiamenti climatici e i loro effetti sulla salute.