Temperature sempre più elevate, inquinamento atmosferico, eventi climatici estremi e acqua contaminata stanno contribuendo a cambiare il raggio di azione della dermatologia. Aumentano tumori cutanei, dermatiti, allergie e infezioni della pelle. Gli esperti della SIDeMaST lanciano l’allarme: serve una strategia integrata di prevenzione e adattamento per proteggere la salute della pelle in un mondo che si riscalda. Strategie dermatologiche e ambientali devono camminare insieme per affrontare una crisi sanitaria già in corso
La ricerca, condotta su oltre 23.000 persone partecipanti al Progetto Moli-sani, apre una prospettiva concreta verso strategie di prevenzione basate sul rischio ambientale
L’inquinamento causato da alcuni prodotti farmaceutici e da alcuni conservanti, additivi, coloranti è un problema emergente, con prove ben documentate sui rischi per l’ambiente e, in particolare, per la salute umana in relazione alla resistenza antimicrobica
Il cambiamento climatico rappresenta la principale minaccia alla salute globale di questo secolo. A TrendSanità l’esperto Roberto De Vogli: «Serve un cambiamento radicale, ma anche vigoroso e deciso, nelle politiche climatiche e sanitarie globali. Non possiamo più permetterci di ignorare le ripercussioni a lungo termine delle nostre azioni»
A Roma convegno AIL su impatto ambientale e rischio sanitario, benessere e stili di vita. Nel 2050 si stima un +77% di nuovi casi di tumore rispetto al 2022
Sulla scia della storica sentenza della Corte di Giustizia Europea, l’eurodeputata dei Verdi Rosa D’Amato sottolinea la necessità di chiudere l’acciaieria di Taranto e avviare una riconversione economica del territorio utilizzando il Just Transition Fund. Nella discussione politica in atto si contrappongono il diritto alla salute e quello al lavoro
Numerosi studi hanno dimostrato la connessione tra cambiamenti climatici ed incremento della dermatite atopica ed anche tra inquinamento ambientale e aumento della patologia. I risultati dal Congresso Sidemast
Nonostante sia stata redatta la prima Dichiarazione su clima e salute approvata da 120 Paesi e inserita una data per l’abbandono del fossile, la situazione non è rosea e a farne le spese sono le persone e le popolazioni più vulnerabili. Ma nessuno è al sicuro
La crisi climatica è una minaccia sempre più concreta per la salute fisica, ma l'OMS chiede maggiore attenzione anche per la salute mentale. Ne parliamo con Eline Vanuytrecht (European Environment Agency) e Roberto De Vogli (Salute globale e psicologia del potere, Università di Padova)