«I medici di medicina generale sono stati e continueranno ad essere un punto di riferimento anche per la prossima campagna vaccinale. Contro il Covid, la capillarità dei nostri studi e il rapporto fiduciario che ci lega ai pazienti sono stati elementi essenziali di successo per l’adesione alle vaccinazioni». Silvestro Scotti, segretario generale Fimmg, mette ordine alla confusione generata da improvvidi interventi sulla stampa da parte di chi di esperienza sul campo in materia vaccinale evidentemente sentenzia senza aver letto la Circolare del Ministero della Salute (n. 38309 del 07/09/2022) con allegata la scheda con il “Riassunto delle caratteristiche del prodotto” in cui appare chiaro e incontestabile che una volta scongelato il vaccino può essere conservato per un massimo di 10 settimane a 2‐8° C, aggiornando la data di scadenza sulla scatola, esattamente come avveniva per i precedenti vaccini. Il riferimento è in particolare a quanto dichiarato dal presidente Simit, Massimo Andreoni, per il quale le modalità di conservazione delle nuove dosi (a mRna) a -80 gradi centigradi escludono che si possa organizzare una vaccinazione capillare negli studi dei medici generici.
«Sollevare dubbi sulla possibilità che i vaccini a mRna possano essere somministrati dai medici di famiglia, dopo che l’evidenza dei fatti ha detto il contrario, è un gioco molto rischioso – avverte Scotti – perché rischia di creare dubbi nei cittadini e di cancellare con un colpo di spugna il grande lavoro fatto nelle migliaia di studi in tutta Italia nell’informare i pazienti e trasmettere loro fiducia nei riguardi dei vaccini». Resta per il segretario generale della Fimmg la perplessità rispetto a chi, pur di esserci, si espone a dichiarazioni discutibili basate su idee superate dai fatti. «A differenza degli opinionisti che spesso vediamo in tv su questioni frivole – conclude Scotti – alcuni colleghi dovrebbero comprendere la serietà del ruolo che svolgono e il peso di ciò che dicono».