Educazione alla sessualità, indagine FISS sugli adolescenti: disagio a scuola e in casa

Forte attenzione per alcune tematiche e necessità di avere nelle scuole un’educazione sessuale più inclusiva, personalizzata e strutturata. Sono questi alcuni dei risultati che emergono dal sondaggio condotto dalla Federazione italiana di sessuologia scientifica (FISS) sul sito Skuola.net, in collaborazione con la cooperativa sociale EbiCo, spin off dell’Università degli Studi di Firenze. 

L’indagine ha esplorato l’interesse di oltre 2.500 giovani (tra gli 11 e i 22 anni) verso vari temi legati a identità di genere, educazione e salute sessuale. Differenze significative sono emerse nelle risposte in base a età, sesso biologico, identità di genere e orientamento sessuale dei partecipanti. Il campione è composto per il 41,3% da ragazzi tra i 14 e i 16 anni, il 34% tra i 17 e i 19 anni e due fette più ridotte di giovani tra gli 11 e i 13 anni (13,3%) e tra i 20 e i 22 anni (11,4%). 

Disagio con genitori e insegnanti

I risultati mostrano un forte interesse per temi come l’anatomia, la contraccezione, le infezioni sessualmente trasmissibili e i rischi connessi alla sessualità, ma anche un certo disagio a parlarne con genitori e insegnanti. Il sondaggio mette in luce, in generale, la necessità di un’educazione sessuale più inclusiva, personalizzata e strutturata nelle scuole italiane, con un’attenzione agli aspetti affettivi e relazionali.  I giovani desiderano un approccio più aperto, dinamico e inclusivo che tenga conto delle diverse esigenze e realtà, con un forte accento sulla privacy. La maggior parte dei ragazzi è interessata a parlare con esperti in educazione sessuale esterni alla scuola (81,4%) e ritiene utile affrontare i temi legati alla sessualità sia con lezioni frontali tradizionali sia attraverso una modalità pratica e interattiva. Molti ritengono che l’educazione sessuale dovrebbe iniziare in età pre-adolescenziale entro i 12 anni (35,1%) o adolescenziale, tra i 12 e i 17 (39,6%), sebbene una parte dei giovani la consideri utile anche prima dei 6. 

Primi rapporti

Circa un giovane su tre dichiara di aver già avuto rapporti sessuali completi. Nella fascia di età fino ai 16 anni la percentuale è attorno al 15% con i maschi molto più precoci rispetto alle femmine, in quella dai 17 ai 19, è al 40% e dai 20 ai 22 è al 75%, sempre con valori più alti nei maschi rispetto alle femmine. 

Orientamento e identità di genere

Il 71,3% dei giovani si dichiara eterosessuale, il 12,9% bisessuale, il 5,8% pansessuale, il 5,3% asessuale e il 4,7% omosessuale. Il 92,5% dei partecipanti all’indagine presenta congruenza tra sesso biologico e identità di genere mentre il 7,5% manifesta una identità di genere non conforme al proprio sesso biologico. 

Temi di interesse

La masturbazione è un argomento di interesse per circa 8 ragazzi e ragazze su 10, in particolare per gli adolescenti più giovani (11-13 anni) e un poco di più per i maschi rispetto alle femmine (80,7% versus 77,3%), mentre sul tema dei rapporti sessuali, che interessa in modo significativo quasi il 90% del campione, la differenza è a leggero favore delle ragazze (90,7% versus 86,4%).

Tra i temi più richiesti per un approfondimento, ritroviamo la comunicazione in ambito sentimentale e sessuale ed il consenso, con una maggiore sensibilità da parte delle femmine, ugualmente a quanto accade riguardo ai temi della gelosia e delle delusioni sentimentali.

bisogni formativi più urgenti in tema di sessualità, secondo il sondaggio, includono l’anatomia e il funzionamento degli organi genitali. Un’alta percentuale di adolescenti, pari al 85,3%, desidera infatti approfondire quelli femminili e l’80,6% dichiara di volerne sapere “moltissimo”, “molto” o “abbastanza” di quelli maschili. 

cambiamenti del corpo durante l’adolescenza suscitano un grande interesse in tutte le fasce di età sia tra i maschi sia (ancor più) tra le femmine: l’86,1% del campione dichiara di volerne parlare “moltissimo”, “molto” o “abbastanza”. Solo i giovani che si dichiarano asessuali mostrano un interesse minore mentre coloro che si dichiarano omosessuali mostrano l’interesse più elevato.

Abusi sessuali, cyberbullismo, grooming e revenge porn

Il capitolo della violenza sessuale è considerato molto importante dalla maggior parte dei giovani, con una attenzione più accentuata tra le ragazze, i transgender e coloro che hanno un orientamento omosessuale o bisessuale. Anche il cyberbullismo e il grooming sono argomenti di notevole interesse, soprattutto tra i 17 e i 22 anni e tra le persone transgender. Il revenge porn suscita un’attenzione significativa, con un coinvolgimento maggiore tra le giovani donne e i transgender. L’interessamento è elevato verso i consultori familiari e gli specialisti della salute sessuale, soprattutto tra i giovani adulti e le donne. 

«Il sondaggio – commenta Salvo Caruso, ginecologo e presidente della Federazione a proposito dei risultati contenuti nell’indagine – ha messo in evidenza dati molto interessanti sui bisogni che i nostri ragazzi hanno e che spesso vengono ignorati da coloro che dovrebbero pre-occuparsi di sostenere. I risultati ottenuti mostrano un fotogramma della realtà attuale.  Dall’altra parte, pregiudizi e paure di strutturare interventi mirati ingessano quelle istituzioni che se ne dovrebbero occupare, molto spesso incapaci di dare risposte adeguate. Uno dei maggiori obiettivi della FISS, attraverso le sue Scuole, è di formare educatori sessuali, professionisti preparati a rispondere ai bisogni dei giovani. I risultati del sondaggio ci indicano non solo i percorsi ma anche i contenuti di cui dovremmo tener conto nel pianificare interventi finalizzati».

«Tra i dati – osserva Roberta Rossi, psicoterapeuta e sessuologa, direttrice dell’Istituto di sessuologia clinica di Roma e past president della FISS – emerge una difficoltà di comunicazione sui temi della sessualità nel parlarne con i genitori. Forse l’imbarazzo per gli argomenti o la poca conoscenza di temi così importanti ci deve far riflettere sulla necessità di creare sempre più nelle scuole uno spazio di coinvolgimento anche per le famiglie. Molti progetti lo prevedono e quando si realizza c’è uno scambio molto interessante per gli adulti e gli adolescenti stessi. Sappiamo – sottolinea – che la sola fisiologia o la prevenzione non sono sufficienti a colmare quei dubbi o quell’incertezza che spesso si presentano nella sperimentazione di un primo innamoramento o di una prima attrazione, anche successivamente nella gestione di sentimenti a volte difficili persino per una persona adulta».

«L’indagine – spiega Piero Stettini, psicoterapeuta e sessuologo clinico di Savona, vice presidente della FISS – ci fornisce una immagine ad ampio spettro su realtà e bisogni dei giovani oggi in Italia sui temi della sessualità e dell’affettività, a partire dai rapporti sessuali, all’identità di genere, agli orientamenti sessuali e affettivi, andando a far fuoco sui loro bisogni informativi e formativi. I risultati confermano e mettono in grande risalto una realtà che costantemente ritroviamo nel lavoro educativo con preadolescenti e adolescenti, vale a dire, il loro bisogno di ricevere informazioni ampie e affidabili, avere spazi per riflettere e discutere a scuola, agevolati da esperti, in un contesto rispettoso e sicuro, aperto e non giudicante, dei tanti temi della sessualità e delle relazioni. Questi temi e necessità sono cruciali nella loro fase di crescita, e noi adulti dobbiamo assumerci la responsabilità di non eluderli».

«Il lavoro di educazione sessuale porta a confrontarci con le ragazze e i ragazzi – afferma Roberta Giommi, psicoterapeuta, sessuologa clinica, direttrice dell’Istituto internazionale di sessuologia di Firenze, componente del direttivo FISS -. La ricerca sottolinea il loro bisogno e l’urgenza di conoscere le caratteristiche sessuali ed emotive, oltre che i sentimenti difficili, come la gelosia e le delusioni sentimentali, la conoscenza e il rapporto con gli altri, avendo chiaro il concetto di rispetto e di riconoscimento dei diversi modi di esprimersi. Un’attenzione importante – prosegue – è stata data alla conoscenza dei pericoli sia nella sessualità sia nella vita relazionale, con la capacità di difendersi dalle diverse forme di bullismo anche nella comunicazione online. La ricerca conferma che ragazzi e ragazze, nelle loro diverse espressioni, hanno bisogno di incontri con esperti capaci di ascolto e di lavorare insieme. Ci mostrano con le loro risposte il desiderio e il bisogno di una educazione sessuale aperta, dinamica e sensibile. Assumere questo compito – conclude – è un dovere etico verso le nuove generazioni».

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