L’Enpam, l’ente previdenziale di medici e odontoiatri, manifesta vicinanza nei confronti della popolazione colpita dal disastro in Emilia-Romagna e nelle Marche e annuncia contributi economici per ripristinare gli studi medici e odontoiatrici danneggiati dall’alluvione.
L’ente di previdenza e assistenza potrà contribuire per i danni ai beni immobili (studio o prima casa) o mobili (come ad esempio automezzi, computer o attrezzature) appartenenti a medici e odontoiatri. Per i sanitari che svolgono la libera professione sono previsti aiuti aggiuntivi.
“Staremo accanto ai colleghi sia per quanto riguarda i danni alle loro abitazioni sia per le spese necessarie a rendere di nuovo accessibili ai cittadini i loro studi privati o convenzionati” dice il presidente dell’Enpam Alberto Oliveti, che esprime “a tutti i cittadini delle aree colpite la solidarietà dell’ente dei medici e dei dentisti”.
Le domande di aiuto economico, complete della documentazione richiesta, potranno essere presentate tramite gli Ordini provinciali dei medici e degli odontoiatri appena verrà proclamato formalmente lo stato di calamità per le aree colpite. Avranno diritto ad aiuti anche i pensionati Enpam e gli eventuali familiari superstiti. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il sito www.enpam.it.
Scotti (Fimmg): “Solidarietà a popolazioni colpite da alluvione, subito contributi per ritorno a normalità”
“La Fimmg esprime massima vicinanza e solidarietà alle popolazioni di Emilia-Romagna e Marche colpite dalle alluvioni. Anche in queste ore drammatiche, i medici di medicina generale sono al fianco dei cittadini e, dove possibile, restano in prima linea vicini agli assistiti che hanno bisogno di cure e assistenza”. Lo dice in una nota Silvestro Scotti, segretario generale Federazione italiana dei medici di famiglia (Fimmg).
“Mi unisco alle parole del presidente dell’Enpam Alberto Oliveti e ricordo la possibilità di ottenere un contributo per chi ha avuto danni allo studio, alla prima casa, ai computer o alle attrezzature. Un sostegno importante che potrà essere richiesto non appena sarà formalmente proclamato lo stato di calamità per le aree colpite”, aggiunge Scotti, che conclude: “L’auspicio di tutta la Federazione dei medici di medicina generale è che questi interventi consentano di tornare il più presto possibile alla normalità, per i colleghi che in queste ore stanno vivendo momenti difficili, e per i tanti pazienti che hanno bisogno di essere presi in carico”.
Anelli (Fnomceo): “Grazie ai medici e agli operatori. Vicinanza alle popolazioni colpite”
“Vicinanza a tutte le popolazioni dell’Emilia-Romagna e delle Marche colpite dall’alluvione. Un grazie di cuore a tutti i medici e gli operatori sanitari che, ognuno per il proprio ruolo e per le proprie competenze, si sono messi prontamente al servizio dei cittadini e dei sistemi sanitari”. Così, in una nota, il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli.
“Un grazie – specifica Anelli – ai medici degli ospedali, ai colleghi dell’emergenza – urgenza territoriale e ospedaliera, ai medici di medicina generale che, in questi giorni, non si sono fermati un momento, facendo fronte a ogni difficoltà di carattere organizzativo. Un grazie a tutti i colleghi che hanno sfidato le condizioni avverse del meteo e della viabilità pur di raggiungere il loro posto di lavoro. Un grazie a tutti i medici che si sono messi a disposizione delle autorità, ottemperando ai dettami dell’articolo 9 del Codice deontologico”.
“Un ringraziamento particolare all’Enpam – continua – che si è messo subito a disposizione, prevedendo aiuti per i colleghi liberi professionisti e convenzionati colpiti. E gratitudine anche per i componenti della nostra Consulta deontologica e del board, che nel processo di revisione del Codice stanno tenendo in debita considerazione la salute dell’ambiente e un approccio one-health alle politiche sanitarie, per prevenire tragedie di questo calibro”.
“Il primo pensiero – conclude – è per le persone colpite, per le famiglie che hanno perso un proprio caro, per coloro che hanno avuto danni e perdite di ogni tipo. È accanto a loro che i medici, i professionisti della salute, vogliono stare, perché non si sentano mai soli, mai abbandonati, ma, nel tendere la mano, trovino sempre le loro, le nostre, ad accoglierli”.