Il centro-destra europeo vuole creare una nuova commissione per la sanità pubblica nel Parlamento europeo

La decisione potrebbe già arrivare oggi: un gruppo ad hoc permetterebbe di dedicare maggiore attenzione e risorse al settore, ma i contrari ricordano quanto sia fondamentale preservare l'approccio "One Health"
Peter Liese

Il Partito Popolare Europeo (PPE), gruppo parlamentare del centro-destra europeo, sta spingendo per una riforma della commissione parlamentare ENVI (Ambiente, Sanità pubblica e Sicurezza alimentare). La proposta prevede la creazione di una commissione separata dedicata esclusivamente alla sanità pubblica, con una decisione attesa già per oggi, 11 luglio.

Peter Liese, capo della delegazione tedesca del PPE, sostiene che una commissione specifica per la sanità pubblica consentirebbe di dedicare maggiore attenzione e risorse su questo settore, migliorando l’efficienza dei lavori parlamentari, permettendo di assegnare deputati, staff del segretariato e tempi di discussione.

Attualmente, la sanità pubblica rientra nelle competenze della commissione ENVI, che si occupa anche di ambiente e di sicurezza alimentare. Secondo il PPE, questa sovrapposizione tematica riduce la capacità di concentrarsi adeguatamente sulla sanità pubblica.

Tilly Metz

Tuttavia, non tutti concordano con questa proposta. Il gruppo dei Socialisti e Democratici, al quale appartiene il Partito Democratico (PD), il gruppo dei Verdi, al quale appartiene Europa Verde, e il gruppo della Sinistra europea, al quale appartengono la Sinistra italiana e ora anche il Movimento Cinque Stelle, si oppongono alla divisione della commissione attuale.

Secondo loro, mantenere la tematica della sanità pubblica all’interno di ENVI è fondamentale per preservare l’approccio “One Health”, che sottolinea l’interconnessione tra la salute umana, animale e ambiente. «C’è il rischio che la sanità pubblica venga affrontata separatamente dall’ambiente, che si comprometta l’approccio “One Health”», ha affermato Tilly Metz, portavoce dei Verdi.

La proposta del PPE non è nuova. Già all’inizio dell’attuale legislatura, nel 2019, il gruppo aveva spinto per una commissione separata per la sanità pubblica. Tuttavia, è riuscito soltanto ad ottenere un compromesso: a febbraio del 2023 è stata creata la sottocommissione di sanità pubblica “SANT” (acronimo di “santé”, francese per salute). Tuttavia, la sottocommissione non ha potere legislativo autonomo, e le proposte discusse in SANT devono essere successivamente votate in ENVI.

Le date da tenere d’occhio

La discussione è tutt’altro che conclusa. Questo giovedì, la conferenza dei presidenti del Parlamento europeo (l’organo supremo del Parlamento europeo, composto dal presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, e dai presidenti dei sette gruppi politici) potrebbe decidere sulla creazione di una commissione dedicata esclusivamente alla salute pubblica. Tuttavia, voci interne al PPE e alla Sinistra Europa hanno riferito a TrendSanità che, al momento, non è prevista la creazione di nuove commissioni.

Nella settimana successiva (16-19 luglio), il Parlamento europeo si riunirà a Strasburgo per la prima sessione della sua nuova legislatura (2024-2029). Mercoledì 17 alle 12:30 si voterà sul numero di deputati per ciascuna commissione, mentre venerdì 19 sarà annunciata la composizione delle commissioni.

Successivamente, il 23 luglio a Bruxelles si terrano le riunioni costitutive delle commissioni, con l’elezione dei rispettivi presidenti e vicepresidenti. I lavori sui dossier politici inizieranno al rientro dalle vacanze estive: il 9 settembre per SANT e il 23 settembre per ENVI. Si vocifera che il PPE potrebbe voler ritardare la decisione fino all’autunno per garantire più nomine politiche in un secondo turno decisionale.

Con 88 membri, ENVI è oggi la commissione più grande del Parlamento europeo. Le proposte di riforma del PPE riflettono i cambiamenti in atto anche all’interno della Commissione Europea, guidata dalla Presidente Ursula von der Leyen, appartenente allo stesso schieramento politico. Secondo una bozza interna del Segretariato generale della Commissione europea (che lavora per i 27 commissari europei – uno per Stato membro), anche la Direzione Generale della Salute e della sicurezza alimentare (DG SANTE), attualmente divisa in due aree – sanità pubblica e sicurezza alimentare – potrebbe subire una riorganizzazione a settembre, con la sicurezza alimentare trasferita sotto la Direzione Generale dell’Agricoltura (DG AGRI).

Possibili impatti della riorganizzazione

Se approvata, la creazione di una commissione separata per la sanità pubblica potrebbe migliorare l’efficienza nella gestione di temi cruciali come la risposta a future crisi pandemiche, il Piano europeo contro il cancro e la resistenza agli antibiotici. Tuttavia, c’è il rischio che questa separazione possa indebolire l’approccio integrato e multidisciplinare alla salute, noto come “One Health”, che è stato un punto focale della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen dopo la pandemia di Covid-19. Se ciò accadesse, sarebbe visto come un ulteriore passo verso il fallimento del Green Deal europeo.

Le decisioni che verranno prese nelle prossime settimane e mesi potrebbero avere un impatto duraturo sulla gestione della sanità pubblica in Europa.

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Luisa Antunes
Giornalista esperta di politiche sanitarie europee