Il professor Orazio Schillaci è il nuovo ministro della Salute

Orazio SchillaciIl professor Orazio Schillaci, 56 anni medico, Rettore dell’Ateneo di Tor Vergata dal 2019, è il nuovo Ministro della Salute del Governo presieduto dall’onorevole Giorgia Meloni.

È docente ordinario di Medicina nucleare ed è stato Preside della facoltà di Medicina e Chirurgia della stessa Università. Nel 2020 è stato nominato componente del Comitato scientifico dell’Istituto superiore della Sanità.

Ha ricoperto ruoli in numerosi organismi scientifici. È autore di oltre 350 pubblicazioni scientifiche su riviste peer reviewed e membro di numerosi Comitati editoriali di numerose riviste scientifiche internazionali. Ha giurato nelle mani del Presidente della Repubblica il 22 ottobre 2022.

Gli auguri e le reazioni

Anelli (Fnomceo): “Fieri che sia un collega, sia il paladino del Servizio sanitario nazionale”

“Buon lavoro al Presidente Giorgia Meloni e a tutto il Governo. Siamo fieri che il nuovo Ministro della Salute sia un collega: una conferma dell’attenzione che da sempre l’attuale maggioranza riserva alle professioni, dimostrandola con la disponibilità e l’ascolto. L’Italia, i cittadini, si aspettano ora grandi risposte.  Al nuovo Ministro della Salute noi medici rivolgiamo questo augurio: che sia il paladino del Servizio Sanitario Nazionale e che la Salute torni ad essere un punto essenziale, fondamentale del programma di governo”.

Così il Presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, si rivolge al nuovo Governo e in particolare a Orazio Schillaci.

Migliore (Fiaso): “Siamo pronti alla collaborazione”

“Auguri di buon lavoro al neoministro della Salute, Orazio Schillaci. La sanità post Covid dovrà essere uno dei punti principali dell’agenda politica del nuovo governo: il professor Schillaci raccoglie una importante sfida per ridare slancio al Servizio sanitario nazionale, provato da due anni di pandemia e da oltre un decennio di definanziamento”. Così Giovanni Migliore, Presidente della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso,) si rivolge a Orazio Schillaci, neoministro della Salute.

“La Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere è pronta al confronto e alla collaborazione nel comune obiettivo di assicurare una sanità pubblica ed efficiente in grado di rispondere ai nuovi bisogni di salute della popolazione – prosegue Migliore -. Tra le priorità da affrontare c’è sicuramente quella delle risorse: bisogna provare a innalzare l’investimento in sanità all’8% del Pil ed eliminare il tetto di spesa per il personale. Significherebbe avere più soldi per assumere giovani professionisti che spesso fuggono dalla sanità pubblica e che rappresentano energie preziose per il futuro del SSN: investire in risorse umane significa investire nel futuro e nello sviluppo del Paese”.

Farmindustria: “Considerare la salute un investimento e non un costo”

“Esprimo, anche a nome delle imprese farmaceutiche associate a Farmindustria, l’augurio di buon lavoro alla Presidente Giorgia Meloni e al nuovo Governo nel suo complesso che è chiamato sin da subito a intervenire in un quadro economico difficile, afferma Marcello Cattani, Presidente di Farmindustria.

Un augurio particolare va al Ministro della Salute, Professor Orazio Schillaci.

Sono certo che con le sue altissime competenze e la sua storia professionale saprà affrontare al meglio le sfide di un sistema sanitario messo a dura prova dalla pandemia.

La Sanità in Italia richiede una governance con regole flessibili e davvero adeguate ai tempi per garantire l’accesso rapido e omogeneo alle cure a tutti i cittadini. Per questo è necessario – conclude Cattani – un approccio sempre più orientato a considerare la salute un investimento e non un costo per il bene del Paese e per la sua crescita”.

Sifo: “Disponibilità totale per contribuire alla trasformazione del SSN”

L’intera comunità professionale dei Farmacisti Ospedalieri e dei servizi territoriali rivolge i propri auguri di buon lavoro al nuovo Ministro della Salute, prof. Orazio Schillaci.

La convinzione espressa da tutta SIFO attraverso il presidente Arturo Cavaliere e il Consiglio Direttivo, è che la scelta operata dal Presidente del Consiglio, on.Giorgia Meloni, nell’individuare il prof. Orazio Schillaci come Ministro della Salute sia la più appropriata ed autorevole per il governo di un dicastero cosi importante.

Il nuovo Ministro dovrà affrontare da subito un periodo di grande trasformazione del SSN, mettendo mano a importanti scelte politiche affinché i nuovi bisogni di salute trovino risposta, affinché le misure del PNRR che ricadono sull’ambito della sanità siano avviate in modo coerente ed uniforme sul territorio nazionale, e affinchè il DM77 trovi realizzazione, concretizzando un nuovo e necessario rapporto tra ospedale e territorio, ambito dove i Farmacisti dei servizi farmaceutici possono svolgere quel ruolo trasversale da loro sempre interpretato, che li pone come trait d’union riconosciuto tra le aziende sanitarie, regioni e istituzioni.

Tutto questo sarà possibile in modo positivo soprattutto coinvolgendo le professioni sanitarie e le associazioni dei pazienti, affinché ognuno possa dare il miglior contributo a questa fase così delicata, ma anche promettente per il futuro della Sanità nazionale.

SIFO è disponibile da subito ad essere presente ed a fare la sua parte con atteggiamento responsabile, competente, etico ed è certa che questa disponibilità possa essere apprezzata dal Nuovo Ministro.

La partecipazione tra i main speaker del prof. Schillaci al Congresso nazionale SIFO 2021 testimonia come il futuro Ministro sia da sempre orientato all’interlocuzione con le Società Scientifiche, un valore che – trasformato in metodo di lavoro – è in grado di elevare la qualità e i percorsi delle cure.

L’auspicio della Società scientifica dei Farmacisti Ospedalieri e dei servizi territoriali è che la collaborazione già iniziata con il prof. Schillaci possa svilupparsi al meglio, anche poggiando sulle numerose collaborazioni e interlocuzioni che SIFO già ha sviluppato con il Ministero e le Istituzioni ed Agenzie nazionali dedicate ai bisogni di salute dei cittadini.

Sihta: “L’HTA offre contributo prezioso”

“L’etica, la sostenibilità e l’accesso alle migliori prestazioni sanitarie per tutti i cittadini sono i punti cardine dell’approccio indicato dall’Health Technology Assessment. Siamo certi che saranno anche le linee guida del nuovo ministro della Salute, professor Orazio Schillaci”.

Così il presidente della Società Italiana di Health Technology Assessment (Sihta) e professore di Economia dell’Università Tor Vergata, Francesco Saverio Mennini, augura buon lavoro al neo ministro, all’indomani della fiducia incassata anche al Senato dal governo Meloni.

A conclusione del XV Congresso nazionale in cui sono intervenuti esperti della sanità, dell’economia, della politica e della tecnologia per discutere i temi che nel panorama della salute oggi necessitano una risposta. In primo luogo, il recepimento dei nuovi Regolamenti europei sull’HTA e sui dispositivi medici che pongono l’esigenza di rafforzare la collaborazione fra istituzioni, enti regolatori e mondo imprenditoriale.

“Questa sinergia potrebbe rappresentare un’opportunità in più sia per i pazienti sia dal punto di vista economico e gestionale”, commenta Mennini. “La collaborazione fra Sihta e Aifa, ad esempio, negli studi illustrati durante il Congresso, dimostra come il contributo che l’HTA offra valutazioni preziose per i decisori per rilevare le criticità e salvaguardare l’accesso alle cure per tutti i cittadini”.

Anaao auspica attenzione e ascolto nei confronti delle rappresentanze sociali

L’Anaao Assomed rivolge al neo ministro della salute gli auguri di buon lavoro auspicando attenzione e ascolto nei confronti delle rappresentanze sociali. Tanto più in una stagione che si preannuncia non facile”. Questo il commento di Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed sulla nomina di Orazio Schillaci a Ministro della salute.

“In una accelerata campagna elettorale – osserva Di Silverio – il dibattito sulla sanità è stato ridotto all’osso, tra facili promesse e slogan. Eppure, come certo il Ministro concorderà, la salute non può non occupare uno dei primi posti nell’agenda di un nuovo Governo, viste le sfide epocali che stiamo vivendo (pandemia, aumento dell’anzianità della popolazione, incremento delle malattie croniche e della non autosufficienza, bassa natalità, crescita delle diseguaglianze). Sfide che affrontiamo in un contesto recessivo e in un momento in cui la stessa tenuta del servizio sanitario nazionale è a rischio. Anche a causa del peggioramento senza precedenti delle condizioni di lavoro dei Medici e dei Dirigenti sanitari”.

“Il Ssn è un malato in pessima salute, e la prognosi rimane riservata. Tocca al nuovo Governo e al nuovo Ministro – prosegue Di Silverio – intervenire con urgenza. Occorrono investimenti sul Fondo Sanitario nazionale, visto che l’Italia è in coda tra i Paesi del G7 per spesa sanitaria pubblica. E sul personale, per restituire ruolo e valore, anche economico, al lavoro dei Medici e dei Dirigenti sanitari, le cui conoscenze e competenze fanno la differenza tra la salute e la malattia”.

“E occorre intervenire anche per risolvere la carenza di medici specialisti. Concorsi di assunzione deserti, vincitori che scappano dopo pochi mesi, livelli retributivi inadeguati e congelati al 2018, condizioni di lavoro in peggioramento continuo, crisi acuta delle strutture deputate all’emergenza-urgenza, fuga dei medici dipendenti verso il più allettante settore privato o la pensione, sostituiti da quelli retribuiti a gettone orario che arrivano persino dalle Americhe. Il lavoro pubblico non è più appetibile nemmeno per i giovani che, spesso, preferiscono cambiare Paese. Un regalo da 150.000 euro di investimento formativo per ogni medico che lascia il suolo natìo (solitamente per sempre). Una fuga sestuplicata negli ultimi 5 anni. Senza il capitale umano, però, gli ospedali diventano cattedrali nel deserto, i presìdi territoriali arredi del paesaggio urbano, i Livelli Essenziali di Assistenza una chimera”.

“Siamo fiduciosi – conclude di Silverio – di poter incontrare il Ministro in tempi brevi per avviare un confronto proficuo”.

La Fnopi augura buon lavoro e auspica collaborazione

La Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche augura un buon e proficuo lavoro alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e a tutti i ministri della Repubblica.

L’Ordine che rappresenta oltre 460mila infermieri e infermieri pediatrici iscritti all’Albo in Italia saluta con particolare favore la nomina a ministro della Salute di Orazio Schillaci: in quanto professionista sanitario che ben conosce la cultura della cura e dell’assistenza, nonché come rettore dell’Università di Tor Vergata di Roma, dove ha sempre dato la massima rilevanza alla professione infermieristica.

La FNOPI è certa che con la competenza e sensibilità dimostrate dal nuovo Ministro, il Governo possa dare attenzione alle proposte avanzate già nel corso della passata legislatura nell’interesse dei pazienti. Tra le priorità: l’inserimento all’interno dei nuovi LEA (livelli essenziali di assistenza) della branca specialistica assistenziale per dare uniformità di prestazioni a livello regionale e nazionale, con l’istituzione delle competenze specialistiche. La formazione infermieristica deve essere poi meglio valorizzata in tutti gli atenei, con l’istituzione di lauree magistrali a indirizzo clinico e scuole di specializzazione, al fine di rendere la professione sempre più linea con le complessità dei sistemi sanitari globali.

Aiom: “Pronti a collaborare per un ‘piano di recupero’ dell’oncologia”

“Auguriamo buon lavoro al nuovo Ministro della Salute, Orazio Schillaci. I pazienti oncologici rappresentano un vero e proprio esercito di persone, sono circa 3 milioni e 600 mila in Italia. Il sistema sanitario deve saper rispondere ai nuovi bisogni di questi cittadini. Serve una strategia unitaria per combattere il cancro. Il Prof. Schillaci è un medico nucleare e conosce bene i problemi dell’oncologia. Chiediamo al nuovo Ministro della Salute di inserire in agenda, tra i primi obiettivi da realizzare, un reale potenziamento dell’oncologia, con un’attenzione a 360 gradi, dalla prevenzione all’assistenza domiciliare, alle terapie, alla riabilitazione, all’accompagnamento di fine vita, fino alla ricerca clinica, in grado così di incidere a 360 gradi sull’impatto di questa patologia nel nostro Paese”. È questo il commento di Saverio Cinieri, Presidente nazionale AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), alla presentazione del nuovo Governo da parte del Presidente del Consiglio incaricato, Giorgia Meloni. “I tumori – afferma Saverio Cinieri – stanno diventando sempre più malattie croniche grazie ad armi efficaci come l’immunoncologia e le terapie mirate, che si aggiungono a chirurgia, chemioterapia, ormonoterapia e radioterapia. Però devono essere abbreviati i tempi di accesso alle nuove terapie, oggi troppo lunghi. Senza dimenticare la prevenzione, visto che il 40% dei casi e il 50% delle morti oncologiche possono essere evitati agendo su fattori di rischio prevenibili, in particolare sugli stili di vita. Serve un vero e proprio ‘piano di recupero’ dell’oncologia, per colmare i ritardi nell’assistenza ai pazienti oncologici accumulati durante la pandemia che parta dagli stili di vita sani: no al fumo, dieta corretta e attività fisica costante. Inoltre, a causa della pandemia, gli screening per il tumore della mammella, della cervice uterina e del colon retto hanno registrato una netta riduzione. Siamo pronti a collaborare con il nuovo Ministro della Salute per definire questo progetto”.

Ficog chiede più fondi pubblici per la ricerca clinica oncologica indipendente

“Congratulazioni a Orazio Schillaci per la nomina a Ministro della Salute. Servono più fondi per le sperimentazioni, il finanziamento pubblico in questo settore è, da sempre, sottodimensionato nel nostro Paese, nonostante rappresenti un elemento portante per l’innovazione e il miglioramento dell’assistenza. In Italia quasi il 40% delle sperimentazioni riguarda l’oncologia. Pur avendo poche risorse a disposizione, gli studi condotti in Italia hanno cambiato la pratica clinica a livello internazionale in diversi tipi di tumori, portando alla modifica di linee guida e raccomandazioni. Ci auguriamo che la ricerca clinica oncologica indipendente rientri fra le priorità del nuovo Ministro”. È l’auspicio rivolto al nuovo Ministro della Salute da Carmine Pinto, Presidente di FICOG (Federation of Italian Cooperative Oncology Groups).

“Le difficoltà a cui va incontro la ricerca non sponsorizzata dall’industria sono sintetizzate nella progressiva diminuzione del numero di studi indipendenti negli ultimi anni – afferma Carmine Pinto -. La ricerca clinica è un motore di sviluppo economico e sociale, che può offrire un contributo importante alla sostenibilità del sistema. Vi sono poi ricadute positive sull’occupazione, grazie all’impiego di profili professionali di elevata specializzazione. E i centri in cui vengono svolte le sperimentazioni cliniche garantiscono la crescita dei ricercatori coinvolti. Senza dimenticare i grandi vantaggi per i pazienti, che accedono a terapie innovative anche alcuni anni prima della rimborsabilità”.

 

Agli auguri al neoministro si aggiungono anche quelli di numerose altre realtà come Società Italiana di Reumatologia (SIR), Società Italiana di Anatomia Patologica e Citopatologia Diagnostica (SIAPeC-IAP), Fondazione Melanoma, Società Italiana di Medicina e Chirurgia Rigenerativa Polispecialistica (SIMCRI), Forum delle Società Scientifiche dei Clinici Ospedalieri e Universitari Italiani” (FoSSC), Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi (FOCE), Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), Federazione CIMO-FESMED, Aiop, Assimefac e molti altri.

 

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