Insieme al Cultural Welfare Center per promuovere le evidenze dell’impatto della cultura sulla salute

Da ora in avanti pubblicheremo approfondimenti condivisi su argomenti come l'impatto della partecipazione culturale sulla salute e il welfare culturale nel suo complesso, con particolare attenzione alle evidenze scientifiche in questo campo di studi relativamente nuovo ma di sempre maggiore interesse

La cultura fa bene alla salute. Lo sappiamo, ce lo dice la nostra esperienza: quando visitiamo una mostra, guardiamo un film, ascoltiamo una musica che ci piace ci sentiamo meglio. Ma cosa c’è alla base di questo benessere? L’impatto si può misurare? E il risultato economico? Come è possibile sfruttare e valorizzare quest’opportunità integrandola nell’organizzazione sanitaria e nei percorsi di cura? Sono già disponibili dati ed esperienze?

Le risposte a queste domande fanno parte di un indirizzo di studi e progettualità che guardano alla dimensione salutogenica e biopsicosociale, al contributo della partecipazione culturale alle life skills, le abilità per la vita e ai determinanti sociali della salute. Con il neologismo welfare culturale oggi si designa “un nuovo modello integrato di promozione del benessere e della salute e degli individui e delle comunità, attraverso pratiche fondate sulle arti visive, performative e sul patrimonio culturale”.

La nostra testata, sin dalla fondazione, si propone di offrire stimoli quanto più possibile multidisciplinari e tesi ad ampliare e arricchire il dibattito sui temi d’interesse per il nostro target di lettori. In quest’ottica, PPHC.it intende promuovere la conoscenza e la riflessione sul rapporto fra cultura e salute avviando una collaborazione con il CCW Cultural Welfare Center, proponendo da ora in avanti approfondimenti condivisi su argomenti come l’impatto della partecipazione culturale sulla salute e il welfare culturale nel suo complesso, con particolare attenzione alle evidenze scientifiche in questo campo di studi relativamente nuovo ma di sempre maggiore interesse e riconoscimento da parte delle Organizzazioni che si occupano di salute e sanità a livello internazionale e in particolar modo dopo la pandemia.

 

Simone Eandi“Sono particolarmente felice della sinergia con il CCW perché da sempre sono un sostenitore della multidisciplinarietà intesa in senso ampio. In particolare in ottica di governance e di politiche sanitarie il contributo che può derivare dalle istanze di numerose professionalità che di solito non sono coinvolte nel dibattito è notevole e ancora da scoprire – commenta l’editore Simone Eandi -. La collaborazione con il CCW è il primo risultato visibile di questo lavoro di contaminazione che, insieme ai miei collaboratori, portiamo avanti da tempo e vede in www.pphc.it il punto di aggregazione e confronto”.

 

Catterina-Seia“Fin dagli albori della medicina, le arti hanno avuto un ruolo centrale per il ben-essere dei curati e dei curanti, oggi dimostrato da solide evidenze scientifiche – spiega Catterina Seia, presidente del CCW -. Lo hanno nello sviluppo di quelle che OMS definisce le life skills, le abilità per la vita, centrali per l’autodeterminazione, per il superamento delle diseguaglianze, partendo da quelle di salute. Di fronte alla profondità delle sfide sociali, in primis di salute mentale, di sviluppo cognitivo dei bambini, di malessere dei giovani, di invecchiamento attivo di una popolazione sempre più anziana, è il momento di unire le forze tra settori professionali, passare dalle pratiche epifaniche, ma ancillari, a strategie convergenti. La collaborazione tra CCW, primo centro nazionale dedicato alla relazione tra cultura e salute, con PPHC, che dialoga con i decisori sanitari è di grande rilevanza in un momento di profonda complessità, ma di grandi opportunità di ridisegno dei servizi”.

Cultura e salute: attenzione crescente

La rinnovata attenzione alla relazione virtuosa tra cultura e salute si fonda su una visione biopsicosociale della salute e su un corpo sempre più solido di evidenze cliniche e scientifiche, accumulato da inizio millennio e confermato dalle ultime frontiere della ricerca (dalle neuroscienze, all’epigenetica, alla psiconeuroendocrinoimmunologia).

Il lavoro dell’Oms chiarisce come la partecipazione culturale sia una importante risorsa salutogenica, ovvero capace di creare salute, sia nella dimensione della promozione e della prevenzione primaria, sia nei percorsi e nelle relazioni di cura, nella costruzione di equità e di qualità sociale

Oggi la stessa Organizzazione mondiale della sanità (Oms) acclara il valore della cultura per la salute con l’Health Evidence Network Synthesis Report 67-2019 (Quali le evidenze del ruolo della cultura nel miglioramento della salute e del benessere?), una vera milestone per operatori socio-sanitari, culturali, educativi e policy maker. Il lavoro chiarisce come la partecipazione culturale sia una importante risorsa salutogenica, ovvero capace di creare salute, sia nella dimensione della promozione e della prevenzione primaria, sia nei percorsi e nelle relazioni di cura, nella costruzione di equità e di qualità sociale.

Anche l’International Union of Health Promotion and Education ha recentemente pubblicato (luglio 2021) un volume a cura di ricercatrici provenienti da Stati Uniti, Argentina e Norvegia, che esplora il potenziale delle arti nei processi di trasformazione sociale in un quadro di giustizia sociale. In questa direzione, già nel 2009 la dichiarazione di Lima su Arte, Salute e Sviluppo (Paho) ne ha sottolineato il potere intrinseco, suggerendo connessioni chiave: l’Arte è “un potente strumento per rielaborare situazioni critiche; attraverso la creatività, si promuovono immaginazione e pensiero critico, presupposti per la cittadinanza attiva e il cambiamento sociale”.

Un crescendo di interesse che si traduce quindi in un aumento delle ricerche, in risultati scientifici sempre più significativi, nella moltiplicazione delle esperienze e nell’avvio di percorsi strategici da parte di investitori sociali e di pubbliche amministrazioni.

Il CCW Cultural Welfare Center e il nostro progetto

Il CCW Cultural Welfare Center è un centro di competenza su cultura e salute che unisce i principali esperti italiani nel campo dei cross over culturali, ovvero le relazioni sistemiche e sistematiche tra la cultura, le arti e altri ambiti di policy, in primis salute, sociale ed educazione. L’ente presieduto da Catterina Seia si pone pertanto in termini di innovazione di filiera nei processi e nelle metodologie orientate alla creazione di salute come bene comune, di welfare e di educazione integrale delle persone e delle comunità.

Grazie alla sinergia con gli esperti del CCW, potremo offrire da ora in avanti contributi esclusivi per approfondire e sviluppare questi argomenti, ricerche, notizie e casi studio.

Auspicando la nascita di un vero scambio intorno a questi argomenti, vi invitiamo a contribuire con le vostre considerazioni, istanze e suggerimenti scrivendo a redazione@pphc.it.

Per approfondire

La cultura fa bene alla salute: come nasce il welfare culturale

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Adriana Riccomagno
Giornalista professionista in ambito sanitario