Si è tenuto la scorsa settimana a Roma, presso la sede dell’Agenzia Italiana del Farmaco – AIFA il kick-off meeting della Joint Action CHESSMEN – Coordination and Harmonization of the Existing Systems against Shortages of Medicines, European Network.
Il progetto, della durata di tre anni e ufficialmente iniziato il 16 gennaio scorso, è guidato da AIFA e si avvale, con il supporto dell’Istituto Superiore di Sanità (Centro Nazionale Sangue e Centro Nazionale Trapianti), della partecipazione attiva di un ampio consorzio che comprende come partner 27 organizzazioni (associate e affiliate) in rappresentanza di 22 Stati Membri dell’UE/SEE, e coinvolge a livello operativo anche altre amministrazioni di ambito UE/SEE e istituzioni internazionali. CHESSMEN è cofinanziato dalla Commissione Europea.
La carenza di farmaci è un fenomeno che ha assunto in tempi recenti una significativa rilevanza, tenuto conto dell’impatto che questo genera, a livello nazionale e internazionale, sia per la sanità pubblica che per l’assistenza medica e la continuità terapeutica dei pazienti.
La Joint Action CHESSMEN ha lo scopo di supportare gli Stati Membri dell’UE nell’implementazione di strutture, misure e strumenti adeguati per affrontare la problematica, di rafforzare sia il coordinamento e l’armonizzazione tra i diversi Stati Membri, anche nell’individuazione delle cause delle carenze di farmaci, che le reti e le iniziative esistenti, come il gruppo di lavoro SPOC dell’EMA e la task force HMA sulla disponibilità di medicinali autorizzati per uso umano e veterinario, di monitorare e segnalare le carenze di medicinali e di contribuire alla creazione di un dataset condiviso.
Tenuto conto del fatto che il monitoraggio e la prevenzione delle carenze di farmaci sono fattori chiave per garantire l’accesso alle cure e la continuità terapeutica per i pazienti, il progetto mira inoltre a definire strategie preventive capitalizzando e ampliando le conoscenze pregresse, per esempio attraverso la condivisione di buone pratiche basate sugli studi condotti dalla Commissione Europea e già in uso negli Stati Membri dell’UE.
Il partenariato mira alla creazione di un meccanismo di “raccolta di modelli” per gli Stati, che sarà oggetto di un report finale e che costituirà una solida base per la futura legislazione farmaceutica riguardante la carenza di medicinali.
Al termine dei lavori Domenico Di Giorgio, Coordinatore del progetto, ha sottolineato i punti chiave dell’approccio di CHESSMEN: “Quello delle carenze è un fenomeno che si presenta con molte caratteristiche e problematiche comuni nella maggior parte degli Stati Membri dell’UE/SEE; da tale consapevolezza prende le mosse un progetto di livello europeo che intende favorire e supportare il confronto continuo tra le autorità regolatorie nella individuazione e attuazione di misure e iniziative efficaci allo scopo di prevenire le carenze e di ridurne l’impatto per i pazienti, e dunque di sviluppare buone pratiche e modelli che possano essere replicati, seppur con le necessarie modifiche che certi contesti, al di là dei fattori comuni, potrebbero richiedere.
Condividere modelli e iniziative efficaci ed evitare la dispersione di risorse che la gestione autonoma delle problematiche a livello nazionale finisce inevitabilmente per generare: ritengo sia questo l’obiettivo primario di un progetto al quale hanno aderito molte delle autorità regolatorie europee.”