Quando gli algoritmi entrano nella sanità

Al Politecnico di Milano i primi Stati generali della Sanità digitale e delle Terapie digitali, un evento tra i diversi stakeholders della sanità digitale per discutere una strategia comune che ponga le DTx al centro dell’agenda politica del Paese

«Le tecnologie digitali possono contribuire a migliorare la qualità della vita e l’efficacia delle cure ai pazienti specie quelli che si trovano in condizioni di fragilità, che devono avere un’assistenza sempre più, personalizzata e multidisciplinare». Ha esordito così il Ministro della Salute Orazio Schillaci agli Stati generali della Sanità digitale e delle Terapie digitali, l’evento che si è tenuto venerdì 20 settembre al Politecnico di Milano e promosso dall’Intergruppo parlamentare Terapie Digitali e Sanità Digitale.

Sono 93 le DTx nel mondo

Secondo l’Osservatorio Life Science Innovation del Politecnico di Milano, sono 93 il numero di terapie digitali (DTx) attualmente disponibili in vari paesi (Germania, Francia, Regno Unito e USA). Le aree terapeutiche maggiormente interessate sono la psichiatria (37%), l’endocrinologia (14%), la reumatologia (10%), e l’oncologia (10%).

«I nostri dati ci dicono che l’interesse per le terapie digitali in Italia è alto, sia da parte dei cittadini sia per quanto riguarda i professionisti – ha confermato Emanuele Lettieri, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Life Science Innovation –. Oggi 3 addetti ai lavori su 4 sarebbero interessati a prescrivere terapie digitali, in modo da poter avere un’offerta di cura più moderna e innovativa».

Oggi, in Italia, 3 addetti ai lavori su 4 sarebbero interessati a prescrivere terapie digitali

«Dobbiamo riconoscere che ad oggi sanità digitale e terapie digitali mancano ancora di un quadro chiaro di riferimento sul piano delle norme e delle procedure dal punto di vista scientifico e regolatorio – ha dichiarato Simona Loizzo, Presidente dell’Intergruppo Parlamentare Sanità Digitale e Terapie Digitali –.  È quindi compito della politica intervenire per recuperare il ritardo rispetto agli altri paesi che già si stanno muovendo in modo organico. Per questa ragione, come Intergruppo, abbiamo presentato una proposta di legge per definire gli ambiti d’uso delle terapie digitali e istituire organismi di valutazione e monitoraggio».

La giornata di venerdì è stata anticipata da alcuni tavoli di lavoro: «Sono stati coinvolti oltre 100 esperti per identificare le priorità d’azione da indicare al governo – ha rilevato Chiara Sgarbossa, Direttrice dell’Osservatorio Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano – su tre tematiche che abbiamo ritenuto fondamentali».

I tavoli sono stati su:

  • dati in Sanità e il ruolo dell’Intelligenza Artificiale;
  • le terapie digitali in Italia;
  • le competenze e la formazione dei professionisti per lo sviluppo della Sanità digitale

«L’intelligenza artificiale può essere sfruttata sia a supporto dei professionisti sanitari nelle decisioni cliniche, ma anche per la ricerca e sviluppo di farmaci o nei clinical trial – commenta a TrendSanità Sgarbossa –. Per quanto riguarda le terapie digitali, sebbene queste non esistano ancora in Italia, va definito il quadro normativo e i sistemi di valutazione e rimborso. Infine, le competenze: in questa prima edizione degli Stati Generali ci siamo concentrati su quelle dei professionisti sanitari, che vanno acquisite durante gli studi. Parliamo sia di aspetti tecnici sia di soft skills».

Gli esiti dei tavoli di lavoro e gli elementi di proposta emersi nel corso della sessione plenaria confluiranno in un documento di sintesi che sarà consegnato al Ministro della Salute, ai Presidenti del Senato e della Camera, oltre che ai Presidenti delle regioni.

Nel 2023 la sanità digitale è cresciuta del 22%

La sanità digitale è al centro di diversi interventi e investimenti, nell’ambito del PNRR e, come emerso dalla ricerca dell’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano, la spesa ad essa associata è cresciuta del 22% nel 2023, arrivando a quota 2,2 miliardi di euro.

Se la sanità digitale sta avviando una nuova stagione nella comunicazione tra il cittadino e le strutture sanitarie con la possibilità di disporre di molti servizi – dalla cartella informatizzata e condivisa alla sicurezza completa del dato, dalla prenotazione delle prestazioni al monitoraggio delle condizioni del paziente, oltre a molte prestazioni di tipo specialistico –, le terapie digitali rappresentano davvero la nuova era nella quale gli interventi terapeutici per molte patologie sono guidati da software basati su evidenze scientifiche frutto di sperimentazioni cliniche rigorose che, rendendo possibili percorsi di cura basati su interventi cognitivo comportamentali personalizzati sui singoli pazienti, migliorano enormemente gli esiti clinici di un ampio spettro di patologie.

«Abbiamo avviato un Piano di formazione che in un biennio aumenterà le competenze digitali di oltre mezzo milione di operatori sanitari – ha ricordato il Ministro Schillaci –. La medicina del terzo millennio ha bisogno anche di nuovi operatori sanitari con competenze diverse e su questo c’è il lavoro che stiamo facendo con i collegati alla finanziaria 2024. Stiamo poi compiendo uno sforzo deciso per potenziare il Fascicolo Sanitario Elettronico, su cui siamo all’avanguardia a livello europeo, che ci aiuterà ad attuare una vera e propria rivoluzione digitale nella sanità».

Il Politecnico di Milano ha costruito in questi ultimi anni un patrimonio di conoscenze, dati e informazioni che saranno determinanti per orientare la sistematizzazione e il miglior sfruttamento di queste discipline in quella che sarà la sanità del Terzo Millennio.
«La tecnologia al servizio dell’umanità: mai come negli ultimi anni, segnati dall’evoluzione del digitale, dell’intelligenza artificiale e dalla potenza dei dati, questa affermazione è ancora più vera e sostanziata da studi e applicazioni – ha commentato Donatella Sciuto, Rettrice del Politecnico di Milano –. In campo diagnostico, così come nella strumentazione, nella sensoristica, nei processi rieducativi la tecnologia è un fattore abilitante che consente valutazioni e interventi sempre più efficaci e tempestivi. ll Politecnico di Milano si pone come punto di riferimento per la comunità scientifica e per la molteplicità di attori che operano sul territorio».

Può interessarti

Michela Perrone
Giornalista pubblicista