Schillaci: “Con gli IVN la Rete ha creato un modello organizzativo”

Intervenendo alla Camera dei Deputati al convegno Alzheimer e Neuroscienze: una priorità per il Paese, evento dedicato alle malattie neurodegenerative per avviare un confronto tra i principali interlocutori delle Istituzioni alla luce della nascita dell’intergruppo voluto dalla senatrice Beatrice Lorenzin e dalla deputata Annarita Patriarca, il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha sottolineato l’importanza della RIN – chiamata a far parte dello stesso intergruppo – nel progresso della ricerca e della cura sulle malattie neurodegenerative con un particolare riferimento alla creazione di un modello organizzativo basato sugli Istituti Virtuali Nazionali.

“Sul fronte della ricerca della cura che ritengo fondamentali – ha detto – va ricordato il lavoro portato avanti dalla rete degli IRCCS delle Neuroscienze e della Neuroriabilitazione che oggi hanno in Italia 30 istituti. Dalla Rete è nato un modello organizzativo che include la dimensione degli Istituti Virtuali Nazionali, fra i quali l’IVN Demenze che vede la partecipazione di 18 IRCCS leader nel campo, che sta svolgendo un ruolo importante nella ricerca sull’Alzheimer mirando alla comprensione dei meccanismi della malattia finalizzati allo sviluppo di trattamenti efficaci ma, anche, a migliorare la qualità della vita dei pazienti grazie al progresso della ricerca. Grazie al progresso della ricerca, oggi – ha proseguito il Ministro – abbiamo di fronte prospettive impensabili fino a pochi anni fa; il lavoro che si sta svolgendo porterà a selezionare i pazienti che saranno destinatari dei nuovi trattamenti farmacologici che dovrebbero essere disponibili nel prossimo futuro, ovviamente anche in Italia. In attesa di una terapia farmacologica di disease-modifying, la RIN ha sviluppato / validato anche attraverso la piattaforma di teleneuroriabilitazione protocolli di riabilitazione cognitiva di neuromodulazione che dimostrano l’efficacia nel rallentare la progressione del declino cognitivo”.

Il Presidente della RIN, prof. Raffaele Lodi, ha parlato di riconoscimento importante da parte del Ministro che ha parlato di creazione di una infrastruttura permanente al servizio del Paese. Lodi ha altresì definito l’intergruppo “fondamentale perché si propone di affrontare finalmente in maniera organica gli aspetti assistenziali, scientifici e di impatto dell’Alzheimer sia sui pazienti sia sui loro familiari tenuto conto che il singolo malato impatta, oltre che su sé stesso su almeno tre familiari. Senz’altro utile potrà essere, al conseguimento degli obiettivi, il contributo della RIN, “infrastruttura permanente al servizio del Paese nello studio e nel trattamento del disturbo cognitivo nelle malattie neurodegenerative con metodologia diagnostico–terapeutica condivisa tra gli IRCCS associati che, in questi anni, hanno armonizzato i propri protocolli clinici, sviluppato piattaforme tecnologiche comuni con cui svolgere esami strumentali e di laboratorio e creato data base in cui vengono raccolti e condivisi permanentemente i dati. Un patrimonio – ha aggiunto Lodi – che ci consente di affrontare i diversi aspetti della patologia con gli stessi strumenti clinici. In Italia la RIN ha individuato marker genetici, biologici e di neuroimaging sempre più precoci del deficit cognitivo nelle malattie neurodegenerative e, in attesa di trattamenti farmacologici, si sta occupando – con strumenti comuni agli IRCCS – di terapie basata sulla neuromodulazione, sul trattamento cognitivo e sulla teleriabilitazione del deficit cognitivo – validando, proprio su quest’ultimo versante, protocolli applicati a livello nazionale dai centri aderenti”.

Secondo Lodi, infine, il riordino della disciplina degli IRCCS “rafforza il ruolo delle Reti come infrastrutture permanenti al servizio di Istituti nell’esigenza di mettere a fattor comune non solo competenze ma anche strumentazione e che (il riferimento è all’articolo 4 della stessa legge), contribuiranno a potenziare la capacità operativa del Servizio Sanitario Nazionale e delle Reti Regionali. Tra i nostri compiti precipui, infatti, vi è anche quello di rapportarci con i territori che hanno già sviluppato, localmente, esperienze di networking tra le varie strutture”.

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