Scudo penale e formazione in medicina generale, Silvestro Scotti (FIMMG): «Soddisfatti per le modifiche approvate con il Milleproroghe, elementi importanti per affrontare le carenze di medici»

«Benché possano sembrare semplici tecnicismi, in realtà le correzioni approvate dal Consiglio dei ministri sono molto importanti per la medicina generale e dimostrano una grande sensibilità politica e attenzione alla categoria da parte del ministro Orazio Schillaci e dei suoi uffici legislativi con cui abbiamo un contatto costante». Silvestro Scotti, segretario generale FIMMG, commenta positivamente le modifiche approvate in Consiglio dei ministri con il decreto Milleproroghe. In particolare, sono due le questioni rispetto quali la FIMMG ha chiesto grande attenzione, portando a casa un risultato importante per l’intera categoria e, soprattutto, per la salute dei pazienti.

In primis, viene prorogata al 31 dicembre 2025 “l’applicazione della limitazione della punibilità ai soli casi di dolo e colpa grave (prevista nel periodo di emergenza COVID-19), in relazione ai fatti di cui agli articoli 589 e 590 del Codice penale – omicidio colposo e lesioni personali colpose – commessi nell’esercizio di una professione sanitaria, in situazioni di grave carenza di personale sanitario”.

Inoltre, “si modificano, in modo da mandarle a regime senza ulteriori proroghe, le disposizioni che consentono ai medici iscritti al Corso di formazione in medicina generale di partecipare all’assegnazione degli incarichi convenzionali. Si prevede la possibilità di mantenere gli incarichi già assegnati al momento dell’iscrizione al corso di formazione specifica in medicina generale e si specifica che tra gli incarichi convenzionali assegnabili sono inclusi quelli provvisori e di sostituzione, anche ai fini del riconoscimento delle ore di formazione”.

«Disposizione, quest’ultima – evidenzia Scotti – che consente ai medici iscritti al Corso di formazione specifica in medicina generale di partecipare all’assegnazione degli incarichi convenzionali rimessi all’Accordo collettivo nazionale nell’ambito della disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale. Tra questi la possibilità di un incarico di assistenza primaria a ciclo di scelta con la limitazione del massimale degli assistiti in carico fino a 1.000. Le ore di attività svolte dai medici assegnatari sono riconosciute come attività formativa pratica iniziando un vero percorso che speriamo si completi con la trasformazione in formazione-lavoro della specializzazione in medicina generale». Cosa importante, si interviene anche sulla disciplina delle incompatibilità durante la frequenza del Corso di formazione specifica in medicina generale, consentendo il mantenimento degli incarichi già assegnati al momento dell’iscrizione al corso di formazione specifica in medicina generale. 

«Questi aggiustamenti che sono stati adottati in modo strutturale e sono frutto anche del costante confronto con il capo dell’Ufficio legislativo Massimo Lasalvia, contribuiscono ad arginare la grave carenza di medici su tutto il territorio, che rappresenta la vera emergenza alla quale si deve dare prioritariamente una risposta. Sono, con il provvedimento a regime definitivo e non di proroga, una certezza per i giovani professionisti rispetto alla scelta di diventare medico di medicina generale, che speriamo possa migliorare l’attrattività con più iscritti alla formazione in medicina generale. Un intervento, quello realizzato, ancor più importante in considerazione del fatto che la precedente proroga sarebbe andata in scadenza il 31 dicembre creando problemi molti seri per l’assistenza».

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