A Roma dal 25 al 27 ottobre si terrà il XV Congresso Nazionale della Società Italiana di Health Technology Assessment (Sihta), che vuole affrontare il concetto di valore guardando avanti, spostando l’attenzione dal costo al valore che rappresenta la principale sfida per ciascun sistema sanitario. Il nutrito programma di sessioni plenarie e workshop specifici sarà l’occasione per analizzare, in modo trasversale e multidisciplinare, i temi del valore e dell’HTA alla luce del nuovo contesto istituzionale. Ne parliamo in anteprima con il Presidente Sihta, Professor Francesco Saverio Mennini.
Il tema del vostro congresso è “HTA è Valore”. Perché avete scelto questo titolo e che cosa significa?
HTA è valore innanzitutto perché bisogna superare il concetto della sanità quale costo, e soprattutto il concetto della valutazione delle tecnologie soltanto in base al costo o al prezzo. Ormai tutti i sistemi sanitari più avanzati stanno indirizzando il loro approccio verso il valore, superando il costo e il prezzo. Il valore di un intervento sanitario non coincide con il prezzo e con il costo, ma coincide con l’utilità che fornisce al paziente e al cittadino, da una parte, e soprattutto, dall’altra parte, con il vantaggio, anche economico, di cui può usufruire il sistema sanitario o il servizio di assistenza sanitaria.
Il titolo “HTA è valore” serve a ribadire il ruolo dell’HTA quale strumento fondamentale per informare il decisore sul valore totale di un intervento sanitario. Sia esso un farmaco, un dispositivo medico o un modello organizzativo gestionale, noi dobbiamo considerare il valore a 360 gradi di questo intervento sanitario, e lo strumento principale è proprio l’Health Technology Assessment che, grazie alla sua caratteristica di multidisciplinarità e di multidimensionalità, garantisce un’informazione corretta e completa sulle caratteristiche di qualunque tipo di tecnologia che deve essere utilizzata.
In che senso l’HTA è in grado di contribuire alla promozione dell’innovazione e perché può aiutare a velocizzare l’introduzione di tecnologie innovative e l’accesso da parte dei pazienti?
Perché la l’HTA è lo strumento più completo in grado di produrre quelle evidenze, sia dal punto di vista clinico, cioè dell’efficacia, sia dal punto di vista dell’efficienza, tali da informare in maniera completa il decisore sulle conseguenze che possono derivare dall’utilizzare una tecnologia piuttosto che un’altra. Conseguenze tanto da un punto di vista sanitario che dal punto di vista economico, finanziario e gestionale.
L’HTA evidenzia al decisore le conseguenze derivanti dall’utilizzo di una tecnologia rispetto a un’altra, consentendogli di ragionare in termini di costo opportunità
L’HTA può velocizzare l’introduzione di tecnologie innovative e l’accesso da parte dei pazienti perché nel momento in cui il decisore, a seguito di un’analisi completa di HTA, è in grado di comprendere quali sono tutte le conseguenze che derivano dall’utilizzo di una detta tecnologia piuttosto che un’altra, allora può fare un ragionamento in termini di costo opportunità, e quindi comprendere chiaramente quale può essere la sua disponibilità a pagare per quel bene. A quel punto, la decisione può essere presa più velocemente, in quanto il decisore ha a disposizione tutti gli strumenti e tutte le evidenze che gli permettono di arrivare alla “decisione informata”.
Laddove in questi anni le tecnologie sono state affrontate con la metodologia dell’HTA, questo ha permesso di garantire un accesso più rapido alle tecnologie stesse. Certo, la condizione è che il decisore voglia utilizzare lo strumento dell’HTA per decidere quale è la scelta migliore da effettuare.
Nel contesto profonda riorganizzazione del SSN, anche grazie alle risorse del PNRR, quale spazio si apre per l’HTA? Si riuscirà davvero a inserirlo nel sistema, anche lato procurement?
L’HTA, in realtà, secondo i regolamenti e la normativa, dovrebbe già essere utilizzato costantemente per tutti gli aspetti relativi alle decisioni da assumere nel corso delle gare, sia per l’acquisto delle tecnologie sanitarie, sia per la definizione di prezzo e rimborso. Però, per tutta una serie di motivi, ancora oggi c’è un certo ritardo da parte di chi deve prendere le decisioni nel comprendere l’importanza dell’HTA e nell’utilizzare questo tipo di valutazioni.
Ad esempio, secondo il Codice degli appalti pubblici per la regolamentazione delle gare per gli acquisti delle tecnologie in campo sanitario, è fortemente raccomandato l’utilizzo dell’HTA a seguito dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Il metodo che andrebbe seguito per poter decidere il risultato finale di una gara dovrebbe basarsi quindi su valutazioni di HTA e analisi di costo efficacia, per superare la mera logica del prezzo, così come prevede la normativa.
Il Codice degli appalti pubblici già raccomanda l’utilizzo dell’HTA nel contesto dell’offerta economicamente più vantaggiosa
Il problema è che molte Regioni e molte strutture sanitarie, nel momento in cui espletano queste gare, non seguono quanto descritto dal dettato normativo, ma continuano ad effettuare le gare secondo la logica del prezzo. Questo comporta, da una parte, un problema di velocità di accesso alle cure realmente efficaci, e dall’altra parte va anche a detrimento della concorrenza all’interno del sistema sanitario nel suo complesso. Dobbiamo sottolineare anche questo aspetto: impostare le gare d’appalto sulla base della logica HTA permette di garantire una maggiore concorrenza all’interno del mercato sanitario stesso. Ma il fattore più importante è che il metodo dell’HTA applicato alle gare e agli acquisti permetterebbe al decisore di prendere una decisione informata e più attenta in un’ottica non solo di sostenibilità ma soprattutto di garanzia dell’efficacia dell’intervento sanitario.
Quali sono le priorità per il futuro? Su quali aspetti è necessario concentrare l’attenzione e le attività?
Innanzitutto, sicuramente la prima priorità è far sì che il tracciamento sia correlato al reale fabbisogno. Secondo passo fondamentale è riuscire finalmente ad avere dati e informazione in tempo reale che permettano di effettuare una programmazione e una pianificazione sanitaria corretta. Terzo: che, nel momento in cui dobbiamo prendere delle decisioni in merito alle tecnologie sanitarie, dobbiamo considerare il valore complessivo della tecnologia, coniugando gli aspetti terapeutici con gli aspetti economici e gestionali. Abbiamo lo strumento per fare tutto questo, ed è appunto l’Health Technology Assessment, che in tanti Paesi è già considerato lo strumento mandatorio per prendere le decisioni. Pertanto mi aspetto che, nel futuro prossimo, possa assumere lo stesso ruolo anche nel nostro Paese, per riuscire a garantire delle decisioni correttamente informate.