Sanità digitale: serve un’accelerazione di sistema, che riguardi sia le tecnologie, che i sistemi informatici, che i servizi digitali. Per non parlare poi delle pratiche basate sulle terapie digitali (DTx) che, pur essendo una realtà in molti paesi come Stati Uniti, Giappone, Francia, Regno Unito ed altri ancora, in Italia sono per lo più sconosciute o comunque relegate nell’ambito di un ristretto ambito di esperti. Le ragioni di questo ritardo sono molteplici e complesse ma la nascita dell’Intergruppo Parlamentare Sanità Digitale e Terapie Digitali fa intravedere un percorso capace di creare le condizioni necessarie all’introduzione e all’affermazione in tempi ragionevolmente brevi delle terapie digitali nella pratica medica, stimolando anche la positiva convergenza delle istituzione nazionali e l’interazione con la comunità scientifica e gli organismi parlamentari degli altri paesi.
“Presentare il programma di lavoro dell’Intergruppo Parlamentare Sanità Digitale e Terapie Digitali al Ministero della Salute è il segno chiaro della comune volontà di Parlamento e Governo di lavorare in stretto coordinamento per rendere finalmente concreto l’ingresso della sanità italiana nell’era digitale – ha sottolineato l’On. Simona Loizzo, medico e presidente dell’intergruppo – lo faremo rendendo questa materia una delle priorità della XIX Legislatura, orientando anzitutto le prossime scelte politiche e creando tutti i presupposti di tipo normativo e regolatorio che favoriscano l’affermazione delle terapie digitali, in un quadro di indispensabile sostenibilità e organica digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale”.
“La sanità digitale – ha detto il Ministro della Salute Orazio Schillaci, intervenuto alla Presentazione del Documento programmatico dell’Intergruppo parlamentare – è fondamentale per la piena realizzazione della medicina del terzo millennio che vede la centralità della telemedicina, della digitalizzazione dei dati fino alle sfide più ambiziose come le terapie digitali. Una sanità in cui l’innovazione e l’intelligenza artificiale diventano preziosi alleati per migliorare la prevenzione e disporre di cure personalizzate e trattamenti sempre più efficaci”. Considerazioni, quelle del Ministro della salute, sulle quali ha convenuto anche l’Onorevole Ugo Cappellacci, Presidente XII Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati.
Se la sanità digitale è la nuova stagione della comunicazione tra il cittadino e le strutture della sanità con la possibilità, per le organizzazioni sanitarie, per i clinici e per il paziente, di disporre di molti servizi – dalla cartella informatizzata e condivisa alla sicurezza completa del dato, dalla prenotazione delle prestazioni al monitoraggio delle condizioni del paziente, oltre a molte prestazioni di tipo specialistico – le terapie digitali rappresentano davvero la nuova era nella quale gli interventi terapeutici per molte patologie sono guidati da software basati su evidenze scientifiche frutto di sperimentazioni cliniche rigorose che, rendendo possibili percorsi di cura basati su interventi cognitivo-comportamentali personalizzati sui singoli pazienti, migliorano enormemente gli esiti clinici relativi ad un ampio spettro di patologie. Dalle malattie croniche come il diabete, all’asma o all’ipertensione, dalle malattie mentali alle dipendenze (che rappresentano ad oggi i veri ambiti di patologia in cui le prime DTx sono state sviluppate, testate ed autorizzate), fino alla possibilità di incidere in modo determinante anche nei percorsi riabilitativi; solo per citare alcuni degli ambiti sanitari nei quali le terapie digitali possono potenziare le risposte terapeutiche.
Le direttrici intorno alle quali il lavoro dell’Intergruppo dovrà svilupparsi saranno molteplici, a partire dalla necessità di promuovere tutte le sinergie istituzionali che possano contribuire a definire un comune indirizzo regolatorio per le terapie digitali, oltre ad assicurare un accesso omogeneo, a livello sia nazionale che regionale, agli strumenti della sanità digitale. Di primaria importanza poi sarà dall’interazione dell’Intergruppo con gli altri organismi parlamentari e istituzionali europei che sono impegnati in questi specifici ambiti.