Nella seduta di giovedì 2 agosto la Camera ha approvato con 281 voti a favore e nessun contrario la proposta di legge per la prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti delle persone che sono state affette da malattie oncologiche, il cosiddetto oblio oncologico. Ora il testo, che introduce misure volte ad assicurare che alla guarigione clinica della persona corrisponda la possibilità di esercitare i propri diritti in condizioni di eguaglianza rispetto al resto della popolazione, con particolare riferimento all’accesso ai servizi finanziari, bancari e assicurativi, nonché alle procedure di adozione di minori, passa al Senato.
L’oblio oncologico è definito nel testo come il diritto delle persone guarite da una patologia oncologica di non fornire informazioni né essere oggetto di indagini sulla propria pregressa condizione patologica. In tema di accesso ai servizi bancari, finanziari ed assicurativi, si statuisce che ai fini della stipula o del rinnovo dei relativi contratti non è ammessa la richiesta di informazioni relative allo stato di salute della persona fisica contraente concernenti patologie oncologiche da cui essa sia stata affetta in precedenza, qualora il trattamento attivo si sia concluso, senza episodi di recidiva, da più di dieci anni alla data della richiesta; il periodo è ridotto della metà nel caso in cui la patologia sia insorta prima del ventunesimo anno di età.