Secondo i sindacati che hanno proclamato la protesta (CIMO-FESMED, ANAAO-ASSOMED e NURSING UP), lo sciopero di ieri di medici e infermieri ha fatto registrare un’adesione dell’85%.
TrendSanità ha seguito le proteste di Torino e Roma, raccogliendo le testimonianze di chi ha partecipato alla manifestazione e dei sindacati: i sanitari lamentano soprattutto la recente stretta sulle pensioni, che si aggiunge all’ormai cronica carenza di personale e alle retribuzioni tra le più basse d’Europa.
Per Pierino Di Silverio, Segretario nazionale ANAAO-ASSOMED, “l’emorragia di professionisti dal SSN va fermata subito, altrimenti sarà troppo tardi”.
Guido Quici, Presidente CIMO-FESMED, ha affermato che le maggiori risorse stanziate nella manovra “sono strumenti tampone: l’unica vera azione da fare è assumere personale medico, infermieristico, eliminare il tetto di spesa sul personale, rilanciare l’offerta sanitaria riaprendo ambulatori e posti letto perché la gente ha diritto a curarsi”.
“Siamo vicini ai medici e agli infermieri che anche oggi scioperano così come il mese scorso. Il nostro Servizio Sanitario Nazionale ha bisogno di essere sostenuto, così come i nostri professionisti”. Lo dichiara in una nota la presidente della FNOPI, Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche, Barbara Mangiacavalli, in occasione della protesta sindacale odierna di medici e infermieri, per chiedere al governo di inserire maggiori sostegni economici nella legge di Bilancio.
“Carichi di lavoro insostenibili, retribuzioni non adeguate e scarse opportunità di carriera sono alcuni degli aspetti che incidono negativamente su un quadro già compromesso dalla carenza di infermieri e alle aggressioni agli operatori sanitari – spiega Mangiacavalli -. È necessario modificare la norma sulle pensioni per non mettere a rischio l’assistenza dei cittadini, e far sì che le risorse inserite nella legge di Bilancio vengano finalizzate in maniera più dettagliata per consentire alla professione infermieristica di essere davvero valorizzata e dare risposte adeguate alla nostra popolazione. Per questo riteniamo che le ragioni sindacali di questi giorni siano da supportare non solo come professionisti ma come cittadini”.