Negli ultimi cento anni, l’aspettativa di vita è aumentata in modo straordinario. Questo risultato è dovuto non solo al miglioramento delle condizioni di vita e ai determinanti sociali ed economici, ma anche alla disponibilità dei vaccini. Lo ha sottolineato Stefano Vella, Adjunct Professor di Global Health presso l’Università Cattolica di Roma, in un recente incontro organizzato da Cittadinanzattiva – Active Citizenship Network che ha riunito a Bruxelles rappresentanti di associazioni civiche e di pazienti da 12 paesi europei per discutere argomenti chiave sull’immunizzazione.
Le malattie che un tempo causavano elevati tassi di mortalità, come il vaiolo e la difterite, sono ora sotto controllo. E non bisogna sottovalutare il morbillo
Nel suo intervento, Vella è partito proprio da qui: «Le malattie che un tempo causavano elevati tassi di mortalità, come il vaiolo e la difterite, sono ora sotto controllo. Anche la mortalità per morbillo, che un tempo colpiva gravemente la popolazione pediatrica, è drasticamente diminuita. Questo ha contribuito significativamente all’aumento dell’aspettativa di vita, poiché meno bambini muoiono oggi per malattie prevenibili».
La diversità e l’evoluzione dei vaccini
Attualmente, nel mondo sono disponibili 27 vaccini, con molti altri in fase di sviluppo. Questi vaccini si dividono in diverse categorie: a sub-unità, a vivo attenuati, ricombinanti, e i più recenti a mRNA. La scienza e la ricerca sui vaccini hanno fatto passi da gigante. Ad esempio, i vaccini contro la polio, sviluppati da Sabin e Salk, hanno rappresentato una svolta epocale. Tra i vaccini più recenti, quello contro lo Pneumococco, attivo verso molti sottotipi, e quello contro l’Herpes Zoster, ora disponibile in versione ricombinante, garantiscono una maggiore sicurezza rispetto alle versioni vive.
Attualmente, nel mondo sono disponibili 27 vaccini, e molti altri sono in via di sviluppo
Anche il vaccino contro il Virus Respiratorio Sinciziale (RSV) rappresenta un’importante evoluzione della ricerca. «Questo vaccino infatti – ha spiegato Vella – viene somministrato alle madri in gravidanza per trasmettere gli anticorpi al bambino attraverso il latte materno. Inoltre, sono disponibili anticorpi monoclonali per proteggere soprattutto i bambini prematuri, offrendo protezione per i primi sei mesi di vita, quando l’RSV può causare danni significativi. Questo virus colpisce anche gli adulti, rendendo fondamentale una copertura vaccinale estesa».
Le vecchie epidemie: successi e sfide ancora aperte
Vella ha ricordato come l’eradicazione del vaiolo umano nel 1979 e il quasi completo debellamento della poliomielite sono traguardi storici della vaccinazione. Tuttavia, l’influenza continua a rappresentare una sfida a causa delle sue mutazioni annuali, rendendo necessario un nuovo vaccino ogni anno. Le raccomandazioni dell’OMS suggeriscono di vaccinare prioritariamente donne incinte, operatori sanitari, bambini sotto i cinque anni, anziani e persone con patologie croniche.
Interessante è anche il caso dell’Ebola: «L’Ebola rappresenta un esempio di malattia il cui vaccino è stato sviluppato in tempi brevi. La malattia ha origine dai pipistrelli e non è mai “riuscita” a diventare una pandemia a causa della sua elevata letalità: il virus è talmente potente che uccide rapidamente, impedendo una vasta trasmissione. Attualmente, sono disponibili due vaccini, realizzati con grande celerità. È importante sottolineare questo aspetto per evidenziare che, anche prima dell’emergenza Covid-19, è stato possibile sviluppare vaccini in tempi rapidi, dissipando così i dubbi sull’efficacia dei vaccini anti-Covid, spesso messi in discussione per la loro rapidità di sviluppo».
Disuguaglianze nella copertura vaccinale
La pandemia di Covid-19 ha accentuato le disuguaglianze nella distribuzione dei vaccini, evidenziando un problema che riguarda anche altri vaccini essenziali come quelli contro l’HPV e l’epatite B
Una delle maggiori sfide a livello globale riguarda le disuguaglianze nella copertura vaccinale. Ha proseguito Vella: «La diffusione dei vaccini in Africa è ancora molto bassa, nonostante gli sforzi di iniziative internazionali come il GAVI (Global Alliance for Vaccine Immunization – Alleanza globale per i vaccini). Questo comporta conseguenze drammatiche, come un’alta mortalità per morbillo nelle aree prive di vaccini. La pandemia di Covid-19 ha accentuato le disuguaglianze nella distribuzione dei vaccini, evidenziando un problema che riguarda anche altri vaccini essenziali come quelli contro l’HPV e l’epatite B».
Innovazione nella produzione dei vaccini
Anche la produzione dei vaccini ha visto una rivoluzione, passando dai metodi analogici a quelli digitali. Oggi, grazie alla sequenza del virus, è possibile sviluppare vaccini rapidamente, come nel caso dei vaccini a mRNA. Questo progresso ha accelerato anche i processi regolatori, come è avvenuto durante la pandemia di Covid-19, quando le autorità regolatorie hanno impresso una grande accelerazione alla ricerca perché hanno consentito di sovrapporre temporalmente le diverse fasi di sviluppo.
Priorità per le istituzioni sanitarie
L’informazione rappresenta uno strumento fondamentale per combattere la disinformazione sui vaccini e aumentare la consapevolezza della loro utilità sociale e globale. Vella lo ha sottolineato: «I vaccini, come tutti i farmaci, possono avere effetti collaterali, ma sono tra i più farmaci sicuri. È essenziale aumentare la copertura vaccinale, soprattutto per i vaccini di base nell’età pediatrica e per gli anziani, per esempio contro l’influenza. È necessario prepararsi per future pandemie, potenziando le infrastrutture sanitarie e seguendo le raccomandazioni delle autorità sanitarie».
Il paradosso dei vaccini: quando funzionano, la malattia scompare e si dimentica l’importanza della vaccinazione
Vella, che ha ricoperto anche cariche istituzionali nella sanità pubblica, ha ricordato che il Ministero della Salute italiano ha sviluppato da tempo un importante progetto vaccinale, che deve essere applicato e aggiornato costantemente: «Generalmente i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta rispettano il calendario vaccinale, a volte quello che manca sono gli strumenti per valutare l’importanza della vaccinazione negli anziani. Inoltre, sarebbe utile reintrodurre il medico scolastico, che potrebbe svolgere un ruolo cruciale nella vaccinazione dei bambini».
La situazione a livello europeo
L’Italia fa parte della rete ECDC, il Centro Europeo per il controllo delle malattie, che fornisce informazioni precise e valide, che devono essere seguite dalle istituzioni nazionali. Tuttavia, esiste un paradosso con i vaccini: quando funzionano, la malattia scompare e si dimentica l’importanza della vaccinazione. Le obiezioni alle vaccinazioni spesso nascono da questa mancanza di consapevolezza dei rischi delle malattie prevenibili.
L’impatto dei vaccini sugli obiettivi di sviluppo sostenibile
Un recente studio di Rappuoli et al. ha messo in evidenza che i vaccini influenzano positivamente quasi tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Hanno un impatto significativo sulla salute, sull’economia e sulla povertà. Anche per questo, ha concluso Vella: «La protezione vaccinale contro le grandi pandemie è fondamentale per il futuro. Il Pandemic Fund, guidato dalla World Bank e dal WHO, è un esempio di come ci stiamo preparando per le future pandemie».
Conclusione
I vaccini rappresentano una delle scoperte più straordinarie della medicina, capaci di prevenire milioni di morti e migliorare significativamente la qualità della vita globale. Per i decisori sanitari, è fondamentale continuare a investire nella ricerca, nella distribuzione equa dei vaccini e nell’informazione corretta, per garantire una copertura vaccinale ottimale e prepararsi efficacemente per le future sfide sanitarie.
Il coinvolgimento concreto di cittadini e pazienti nelle politiche vaccinali e nei processi decisionali è cruciale per affrontare le sfide della sanità pubblica e favorire la fiducia
Il coinvolgimento concreto di cittadini e pazienti, insieme alle loro organizzazioni, nelle politiche vaccinali e nei processi decisionali è cruciale per affrontare le sfide della sanità pubblica e favorire la fiducia. Il prossimo incontro europeo organizzato da Cittadinanzattiva – Active Citizenship Network si terrà il 15 ottobre prossimo a Bruxelles per i leader delle associazioni civiche e dei pazienti. Questo evento è pensato per coloro che sono impegnati a intensificare i loro sforzi sul tema nei rispettivi contesti.