Sono stati diffusi i dati del monitoraggio LEA sul 2023, il primo anno che utilizza il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG), che prevede indicazioni “core” e tre macroaree da misurare: l’assistenza ospedaliera, quella distrettuale e la prevenzione.
- le Regioni Piemonte, Lombardia, Provincia Autonoma di Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Campania, Puglia e Sardegna registrano un punteggio superiore a 60 (soglia di sufficienza) in tutte le macro-aree;
- nessuna Regione/P.A. presenta punteggi inferiori alla soglia su tutte le tre macro-aree;
- le Regioni che presentano un punteggio inferiore alla soglia in una o più ma
- in due macro-aree: Valle D’Aosta (Distrettuale e Ospedaliera), Abruzzo, Calabria, Sicilia (Prevenzione e Distrettuale)
- in una macro-area: P.A. Bolzano, Liguria e Molise (Prevenzione), Basilicata (Distrettuale).
Il Ministero ha precisato che il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) costituisce uno strumento di valutazione che verifica – secondo le dimensioni dell’equità, dell’efficacia e dell’appropriatezza – che tutti i cittadini italiani ricevano le cure e le prestazioni rientranti nei Livelli essenziali di assistenza. Si tratta di un meccanismo alla cui elaborazione le Regioni partecipano attivamente mediante i propri rappresentanti tecnici.
Il Ministero della Salute non formula classifiche, limitandosi a pubblicare periodicamente, in ottemperanza alla normativa vigente, i dati relativi alla corretta erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza.
L’obiettivo del monitoraggio non è penalizzare le Regioni, ma assicurare ai cittadini l’erogazione delle prestazioni a cui hanno diritto.
I dati valdostani
La Valle d’Aosta è l’unica Regione del Nord a non raggiungere la soglia in due macro-aree (l’unica in Italia a non farlo per quanto riguarda l’assistenza ospedaliera).
In una nota l’Azienda sanitaria riconosce che tradizionalmente, la Valle d’Aosta ha avuto difficoltà nel sistema di valutazione LEA, sostenendo che sia un monitoraggio pensato per realtà molto più grandi e ‘lineari’, che penalizza le specificità di una regione alpina con una popolazione molto piccola e soprattutto non riconosce le scelte organizzazione sanitarie effettuate grazie all’autonomia regionale.
Nel 2023, tuttavia, il punteggio complessivo supera per la prima volta nella storia della Regione (ad eccezione dell’anomalia del 2020 legata alla pandemia da Covid-19), il livello soglia di 160, registrando un valore di 164,11, in netto miglioramento rispetto agli anni precedenti.
«I dati sono uno strumento di sintesi – dice l’Assessore alla Sanità Carlo Marzi -. Se da un certo punto di vista comincia a vedersi l’attenzione che ad essi stiamo ponendo, perchè i dati 2023 sono i migliori di sempre, da un’altra prospettiva non siamo soddisfatti. Ma sopra ogni cosa non siamo d’accordo con la fotografia che viene fatta alla sanità valdostana che non può essere inserita in modelli massivi e generalisti. Sappiamo benissimo di avere delle difficoltà e sappiamo anche che dobbiamo migliorare, ma proprio perchè siamo particolari e unici, sia per il territorio che per modello, riteniamo che dovrebbe essere il “fotografo” ad adattarsi a noi, almeno ad ascoltarci, e non noi a rincorrere modelli che non ci rappresentano».
«Per il 2024 – sottolinea Massimo Uberti, Direttore Generale dell’Azienda USL – puntiamo alla conferma della piena positività della Prevenzione, al raggiungimento dello stesso risultato per l’Ospedale e ad un netto miglioramento per il Territorio. Per il 2025 l’obiettivo è la positività in tutte e tre le Aree».