Nella Giornata nazionale del donatore di sangue, che ricorre sabato 14 giugno, non si dimentichi l’opportunità per le future madri di donare il sangue cordonale alla nascita del proprio bambino: grazie alla generosità delle donne italiane oggi sono infatti conservate nelle 18 banche pubbliche nazionali 38.653 sacche idonee al trapianto (Report IBMDR 2024) e molte altre unità (circa il 70% delle donazioni) che, pur non avendo i requisiti per essere utilizzate nel trapianto, rappresentano una risorsa preziosa per l’impiego in medicina rigenerativa e trasfusionale per i neonati pretermine.
Lo sottolinea la Federazione Italiana Adoces, associazione nazionale impegnata nella promozione della cultura del dono di cellule staminali emopoietiche (contenute nel midollo osseo, nel sangue periferico e nel sangue cordonale), che l’11 giugno insieme ad Adisco, Aido, Fratres, Fondazione e Franco Piera Cutino e Federazione Nazionale della Associazioni United ha firmato con il Ministero dell’Istruzione e del Merito un protocollo di intesa per sensibilizzare le istituzioni scolastiche sul valore del dono, sul significato del volontariato e dell’educazione alla prevenzione e alla salute, che si concretizzerà nell’attivazione di progetti e percorsi dedicati agli studenti, oltre alla realizzazione di campagne informative.
Fino al 1° agosto 2019 in Italia il sangue cordonale poteva essere utilizzato solo a scopo trapiantologico, successivamente invece è stato autorizzato l’uso delle sacche non idonee al trapianto per altre finalità terapeutiche in ambito oculistico, per il trattamento delle piaghe da decubito, del piede diabetico, di ulcere e per la trasfusione di neonati prematuri (nati prima della 37^ settimana di gestazione).
«Il sangue cordonale – spiega Alberto Bosi, ematologo e presidente della Federazione Italiana Adoces – rappresenta oggi, alla luce dei recenti risultati scientifici, una risorsa estremamente versatile: per spiegarne i molteplici utilizzi possibili, ogni mese Adoces organizza un webinar dedicato alle coppie in attesa di un figlio, con l’intervento di esperti pronti a rispondere alle domande dei futuri genitori e a fugarne i dubbi».
Nel corso dei webinar mensili, inoltre, viene presentato il progetto “Bimbo dona, papà dona”, rivolto ai futuri padri afinchè anche loro siano coinvolti in quello che viene definito “un dono di famiglia”. Adoces ricorda loro e che il sangue periferico è ormai la fonte principale di cellule staminali emopoietiche utilizzate per i trapianti e che il 90% delle donazioni avviene con un prelievo dal braccio, con una procedura molto meno invasiva rispetto al prelievo di midollo.