Arresto cardiaco: “You can!”, l’appello di SIAARTI, IRC, Progetto Vita e Cardiosecurity Italia per salvare più vite

Ogni 8 minuti, una persona muore in Italia per arresto cardiaco. Un dato drammatico che chiama all’azione immediata. Giovedì 1° maggio la prestigiosa rivista medica JAMA ha dedicato la sua pagina di divulgazione per i pazienti all’arresto cardiaco nei giovani adulti in buona salute apparente.

Il messaggio è chiaro: la sopravvivenza dipende dalla prontezza dei testimoni. L’articolo sottolinea l’importanza vitale di praticare tempestivamente le manovre salvavita, come la rianimazione cardiopolmonare (RCP) e l’uso del defibrillatore (DAE). Uno dei momenti chiave per impararle potrebbe diventare il percorso per conseguire o rinnovare la patente di guida, come già previsto in diversi Paesi europei e sostenuto dall’European Resuscitation Council (ERC) presso il Parlamento Europeo.

L’importanza della formazione

Più cittadini formati = più vite salvate. È questo lo slogan alla base dell’iniziativa “Più Formi, Più Salvi”, promossa dall’associazione non profit di promozione sociale Cardiosecurity APS, fondata dal cardiologo toscano dell’Azienda Usl Toscana Nord-Ovest Fabio Costantino, e sostenuta da numerose società scientifiche, tra cui SIAARTI, SIMEU, GISE e SIN.

Come afferma Fabio Costantino: «Formare tutti i neopatentati e coloro che rinnovano la patente fino ai 60 anni con un corso BLS-D semplice ed essenziale consentirebbe di proteggere in modo diffuso e continuo il bene più prezioso: la vita».

Nell’articolo di JAMA si legge: «I tassi di sopravvivenza all’arresto cardiaco sono bassi, ma aumentano per coloro che hanno assistito ad un arresto cardiaco e ricevono un trattamento tempestivo con rianimazione cardiopolmonare (RCP) o l’uso di un defibrillatore semiautomatico esterno (DAE). I testimoni di un arresto cardiaco devono chiamare il NUE o Numero Unico di Emergenza, iniziare immediatamente la RCP e, appena disponibile, utilizzare un DAE».

Il 112 è il Numero Unico di Emergenza valido in tutta l’Unione Europea.

L’IRC (Italian Resuscitation Council), società scientifica che da oltre trent’anni promuove la cultura della rianimazione seguendo le linee guida ERC, di cui è partner italiano, ha aderito da tempo al progetto “Più Formi, Più Salvi”.

«Siamo orgogliosi che IRC ‘viaggi’ con Cardiosecurity Italia per ridurre le morti cardiache improvvise” – dichiara Costantino –. Solo con l’aiuto dei cittadini possiamo vincere questa sfida: senza di loro, anche i sanitari sono impotenti. IRC, riferimento per tutti i professionisti della salute che si occupano di rianimazione cardiopolmonare, è da sempre attento al mondo ‘laico’, ossia alla popolazione generale».

Andrea Scapigliati, Presidente di IRC e Direttore UOC Cardionaestesia e Terapia Intensica Cadiochirurgica del Policlinico Gemelli (Roma), aggiunge: «Unire forze così qualificate è fondamentale. Ogni occasione per informare e formare cittadini moltiplica la possibilità di salvare vite. L’iniziativa legislativa proposta dal dott. Costantino si affianca a quanto introdotto dalla Legge 116/2021 e punta a creare un sistema di intervento immediato che coinvolga tutta la popolazione. IRC lavora in questa direzione già dal 2013 con la settimana nazionale “Viva!” del 16 ottobre».

Elena Giovanna Bignami, Presidente nazionale di SIAARTI (Società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva) e Direttore UOC Anestesia e Rianimazione dell’AOU di Parma e docente universitario, sottolinea: «Il valore di questo progetto sta nella possibilità di una formazione semplice, accessibile e uguale per tutti. Poche nozioni, ma chiare e condivise: un linguaggio comune che fa risparmiare tempo, e quindi salva la funzione dei nostri organi, primo tra tutti il cervello».

Prevenire la morte improvvisa

Daniela Aschieri, cardiologa, Direttore dipartimento Medicine Specialistiche, direttore dell’Unità Operativa di cardiologia e UTIC dell’ospedale di Piacenza e Presidente del Progetto Vita, osserva: «Rendere obbligatorio il corso BLS-D per chi prende o rinnova la patente è un atto concreto e rivoluzionario. Formare milioni di cittadini a intervenire nei primi minuti può fare la differenza tra la vita e la morte. La cultura della rianimazione deve diventare parte della cittadinanza attiva. È il momento di agire. YOU CAN!». Il “Progetto Vita” a Piacenza è stato il primo progetto Europeo di “Defibrillazione precoce” sul territorio per prevenire la morte improvvisa dovuta ad arresto cardiaco.

In Europa, ogni giorno circa 1.000 persone muoiono per arresto cardiaco

Costantino chiude con un messaggio diretto alle istituzioni: «L’Italia può diventare la prima nazione al mondo a formare così tante persone contro la prima causa di morte. Mi rivolgo ai Ministri della Salute, delle Infrastrutture e dei Trasporti, e al Presidente del Consiglio: accelerare l’iter legislativo è un traguardo di valore sociale, etico e civile. Presidente Giorgia Meloni, signori Ministri, mi raccomando: YOU CAN!»

In Europa, ogni giorno circa 1.000 persone muoiono per arresto cardiaco – come se due Jumbo Jet si schiantassero. Moltissime altre presentano danni neurologici irreversibili causati dal ritardo dei soccorsi. I primi minuti sono essenziali, sono vitali: ogni minuto perso riduce del 10% le probabilità di sopravvivenza.

Il tempo è muscolo: ogni secondo può fare la differenza. In Italia, ogni giorno 180 persone muoiono per arresto cardiaco. 1 ogni 8 minuti. Numeri agghiaccianti. La tutela della salute è un dovere imprescindibile.

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