I farmaci biosimilari sono “simili” per qualità, efficacia e sicurezza ai farmaci biologici di riferimento. Dal 2006, quando è stato introdotto in Europa il primo farmaco biosimilare, a oggi, sono 17 le molecole autorizzate da EMA e 16 quelle commercializzate in Italia. Ci sono voluti anni per riuscire a penetrare il mercato e solo negli ultimi tempi stiamo assistendo a una crescita nell’uso dei biosimilari anche nel nostro paese.
Secondo diverse analisi condotte da IQVIA, provider di informazioni e tecnologie in ambito sanitario, i farmaci biosimilari in Italia hanno registrato una crescita importante dal 2016 al 2021, passando 13 a 41 farmaci, più che triplicando il numero di prodotti in commercio.
Queste 16 molecole a brevetto scaduto rappresentano circa il 35% a volumi del comparto biologico nel nostro paese. Se si sfruttasse nel modo giusto la concorrenza biosimilare, si potrebbero risparmiare risorse, oltre a compensare e superare i costi delle nuove terapie innovative che stanno entrando sul mercato.
Sono tutte buone notizie, ma rischiano di rimanere eccezioni. Sono infatti necessarie politiche coordinate capaci di creare meccanismi di concorrenza sostenibili a lungo tempo per i produttori di biosimilari. Il governo italiano è orientato a trarre vantaggio dalla competizione biosimilare, ma a livello regionale la penetrazione di questi farmaci è diversa e in alcuni casi ci sono complessità legate alle gare d’acquisto.
In tutte le aree terapeutiche interessate i biosimilari hanno garantito l’accesso al trattamento a un numero sempre più ampio di pazienti, che hanno potuto beneficiare delle cure in una fase anticipata del decorso della malattia, ottenendo così anche una migliore qualità della vita. Il risparmio generato dovrebbe consentire a più pazienti di essere trattati all’interno del budget esistente e al contempo permettere agli ospedali di destinare il risparmio ad altre esigenze di trattamento. Il punto è che non sempre questi farmaci vengono erogati a chi ne ha bisogno e l’accesso a queste cure non è uguale in tutte le regioni.
Ne parliamo con:
- Stefano Collatina
Coordinatore Gruppo Biosimilari EGUALIA - Anna Marra
Direttore Farmacia Ospedaliera, AOU S. Anna, Ferrara - Laura Cudillo
Ematologa AO San Giovanni Addolorata, Roma, FEDERSANITÀ Anci LAZIO
Modera:
- Angelica Giambelluca
Giornalista professionista in ambito medico