“Care for Caring”, la prevenzione del tumore al seno conquista le giovani poliziotte

Oltre 1400 le donne raggiunte in soli due mesi e, a 2 giorni dalla chiusura del progetto (31 ottobre), circa 500 le ore messe a disposizione dal personale medico e oltre 600 le visite mediche eseguite e gli incontri di counseling. Ma soprattutto, successo di adesioni fra le più giovani. Sono questi i risultati di “Care for Caring – Ambasciatrici della Prevenzione”, www.careforcaring.it,il progetto di sensibilizzazione sull’importanza della prevenzione del tumore al seno, rivolto alle donne in forza alla Polizia di Stato, che sono stati illustrati oggi al Ministero della Salute, presso l’Auditorium Cosimo Piccinno.

L’iniziativa, ideata e coordinata da Ladies First, ha coinvolto il personale medico specialistico di quattro strutture, Fondazione IRCCS Ca’ Granda, Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna Sant’Orsola-Malpighi, Spedali Civili di Brescia e AUSL di Piacenza. Le attuali fasce di popolazione sottoposte a controllo mammografico sono quelle tra i 45 e i 49 anni (una volta all’anno) e tra i 50 e i 74 anni (ogni due anni), attraverso i programmi di screening gratuiti previsti dalle Regioni.

“La campagna promossa dalla Polizia di Stato ha in sé un valore essenziale, quello della prevenzione. – ha commentato il Sottosegretario di Stato per la Salute, On. Marcello Gemmato nel corso dell’evento al Ministero. – I dati ci raccontano che andiamo incontro alla cronicizzazione del tumore alla mammella per le donne. L’88% delle donne nei cinque anni successivi la conclamazione e la presa in carico sostanzialmente guariscono. Siamo una best practice nella cura del tumore alla mammella, ma insieme a questo si rilancia il tema essenziale della prevenzione: oggi il Ministero spende circa il 95% in cura e soltanto il 5% in prevenzione. Se riuscissimo a controbilanciare questi importi, cureremmo meglio gli italiani facendo in modo che eventuali patologie non si conclamino e dall’altro lato renderemmo sostenibile il nostro Ssn. Plaudo personalmente alla Polizia di Stato perché questo esperimento che coinvolge diversi capoluoghi dà il segno di come anche componenti importanti come la Polizia si pongano il problema della prevenzione. Per questo mi auguro che l’iniziativa prosegua nel 2025 e in tal senso do il mio sostegno, aiutando così quel 12% di donne che non diagnosticano per tempo la patologia.”

“La campagna Care for Caring – Ambasciatrici della prevenzione è un’iniziativa lodevole sotto molti punti di vista. In primo luogo, perché accende l’attenzione sul tema della prevenzione, elemento primario per la salute individuale e di comunità, che sappiamo essere un fattore decisivo soprattutto in ambito oncologico” – ha aggiunto l’On. Simona Loizzo, Componente della XII Commissione (Affari Sociali) alla Camera dei deputati – “Inoltre, la campagna ha coinvolto moltissime giovani donne in forza alla Polizia di Stato, che quindi ora potranno diventare loro stesse “ambasciatrici della prevenzione”, diffondendo i valori che son stati trasmessi loro durante le visite e il counseling. Infine, penso che questo progetto sia un esempio virtuoso di collaborazione tra le Istituzioni, la Comunità Scientifica e l’industria, e spero che possa essere un modello per iniziative future. In qualità di Presidente dell’Intergruppo Parlamentare sulle Nuove Frontiere Terapeutiche nei Tumori della Mammella – ha concluso l’On. Loizzo – sono dunque molto orgogliosa di aprire l’evento conclusivo di presentazione dei risultati della campagna Care for Caring”.

La novità dell’iniziativa consiste nel focalizzare l’attenzione sulla prevenzione del tumore al seno già partendo dalla fascia di età tra i 20 e i 44 anni. Lo si è fatto mettendo a disposizione un controllo clinico senologico ed ecografico, che ha offerto l’opportunità di promuovere la cultura della prevenzione all’interno della Polizia di Stato, affinché il prendersi cura della propria salute possa riflettersi in una sempre più efficace offerta di sicurezza alla collettività. Alla fascia di popolazione femminile tra i 45 e i 60 anni, sono state messe a disposizione brevi sessioni di counseling educazionale a cura di medici specialisti, sull’importanza di sottoporsi ai controlli mammografici previsti dalle Regioni, eseguire l’autopalpazione, seguire stili di vita sani.

L’evento è stato aperto dal Sottosegretario di Stato per la Salute, On. Marcello Gemmato e dalla promotrice dell’evento On. Simona Loizzo, Presidente Intergruppo Nuove Frontiere Terapeutiche nei Tumori della Mammella, XII Commissione Affari Sociali e Sanità, Camera dei deputati. Il progetto ha avuto il patrocinio di Regione Emilia-Romagna e Fondazione AIOM e tra gli interventi del mondo scientifico, quello del Presidente AIOM, Società Scientifica di riferimento in oncologia, Francesco Perrone.

“Diagnosticare un cancro a uno stadio precoce significa raggiungere livelli di sopravvivenza superiori al 95%. Quindi la prevenzione primaria è il modo ottimale per salvare vite e ridurre i costi sanitari”, dichiara il Professor Giuseppe Curigliano, Presidente della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) e Vicedirettore Scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano. “Sovrappeso o obesità, fumo, eccessivo consumo di alcolici, sedentarietà, alimentazione non corretta sono fattori di rischio noti, insieme alla familiarità: chi ha parenti di primo grado (madri, nonne, zie, sorelle) che hanno sviluppato un carcinoma mammario corre più pericoli. Bene che ci siano iniziative come questa che lavorano sul concetto di cultura della prevenzione, così da aumentare anche tra le giovani donne l’awareness sull’importanza di sottoporsi a controlli ecografici una volta all’anno e, specialmente, di abituarsi a fare l’autopalpazione una volta al mese, così che, se notano anomalie, non venga perso tempo prezioso”, conclude Curigliano.

“Per la nostra struttura è stato un onore mettere la professionalità dei nostri specialisti a disposizione delle donne in servizio alla Polizia di Stato, che hanno risposto con fiducia ed interesse alla possibilità di accedere agli esami e ai consulti. Ci auguriamo che campagne come questa possano ripetersi, magari coinvolgendo anche altre categorie professionali, per amplificare sempre più l’azione della prevenzione e moltiplicare le opportunità di individuare precocemente i casi ed agire tempestivamente”, commenta Gianpaolo Carrafiello, Direttore Struttura Complessa di Radiologia dell’Ospedale Policlinico di Milano.

“Abbiamo abbracciato con convinzione questa iniziativa virtuosa – evidenzia Paola Bardasi, Direttore Generale dell’Azienda Usl di Piacenza – insieme ai nostri professionisti perché si tratta di un’azione concreta che si affianca alle attività di prevenzione che sono il nostro impegno quotidiano e irrinunciabile. La risposta a Piacenza è stata positiva, soprattutto tra le giovani under 45 della Scuola di Polizia, segno che sul nostro territorio c’è una sensibilità forte sul tema. La nostra Azienda, in linea con la Regione Emilia-Romagna, crede fortemente nell’offerta dello screening gratuito che, insieme agli altri, si è dimostrata capace di modificare la storia della malattia. Scoprire una patologia il più precocemente possibile, prima della comparsa dei sintomi, permette di controllarne l’evoluzione: possiamo offrire maggiori possibilità di cura, terapie meno aggressive e meno impattanti sulla qualità di vita, con una notevole riduzione di mortalità. Prevenire è creare salute. Non ci stancheremo di ripeterlo alle donne: è difficile trovare il tempo per un esame, ma sono 5 minuti che valgono una vita”.

“Questo progetto rientra tra le attività di promozione della salute del nostro personale ed è stato favorevolmente accolto dalle donne della Polizia di Stato, che hanno mostrato un’adesione pari al 65% nella provincia di Bologna e all’88% tra le Allieve Agenti della Scuola di Polizia Giudiziaria e Amministrativa di Brescia” – spiega Mario Mazzotti, Dirigente Ufficio di Coordinamento Sanitario Polizia di Stato – Regioni Lombardia ed Emilia-Romagna. “Dall’analisi dei dati preliminari risulta che, nonostante il 26% di queste colleghe presentasse familiarità per il tumore al seno, oltre la metà di loro non si era mai sottoposta ad una visita senologica e ad un’ecografia al seno. Per questo riteniamo che averle informate e sensibilizzate sia stato estremamente importante e abbia trasferito quanto la cultura della prevenzione sia fondamentale per scongiurare situazioni di malattia oggi in molti casi evitabili o circoscrivibili”. Conclude Mazzotti:Consegniamo queste evidenze alle Istituzioni e alle Società Scientifiche, affinché possano essere valutati e intrapresi i passi necessari per rendere questi programmi di prevenzione una realtà solida, accessibile e continuativa anche per le giovani donne, nel loro percorso di vita”.

In chiusura dei lavori, i rappresentanti dell’azienda main sponsor, AstraZeneca, e delle aziende partner tecnici, Centro Diagnostico Italiano-Gruppo Bracco, GE HealthCare e Samsung Healthcare Italia hanno infine portato il punto di vista dell’Industria sull’importanza dell’educazione alla prevenzione.

“Siamo orgogliosi dei risultati di questa campagna, in particolare per l’impatto avuto sulle giovani donne in forza alla Polizia di Stato” – ha sottolineato Francesca Patarnello, VP Market Access & Government Affairs, AstraZeneca. “La prevenzione e la tutela della salute sono fondamentali ad ogni età e questa iniziativa risponde alla necessità di coinvolgere nei programmi di screening anche le fasce di popolazione più giovane. Per AstraZeneca la ricerca di soluzioni terapeutiche innovative e l’accesso equo e tempestivo alle cure sono essenziali per garantire, su tutto il territorio nazionale, le risposte più attuali ed efficaci. Come dimostra questo progetto crediamo fortemente nel valore delle partnership con istituzioni, società scientifiche, associazioni di pazienti e clinici per generare un impatto reale nella definizione di migliori percorsi di cura”.

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