“Questo accordo nasce dall’esigenza di contribuire a realizzare una sanità maggiormente efficace ed efficiente, coniugando le tecnologie sempre più sofisticate e le esigenze sempre più pressanti del territorio e delle professioni sanitarie, dei pazienti e dei loro caregiver. I primi risultati sono attesi già nel 2023”. Così il direttore generale del Cineca, David Vannozzi e il presidente dell’Associazione scientifica per la sanità digitale (Assd), Gregorio Cosentino, entrambi convinti dell’importanza di investire sullo sviluppo di progetti formativi di digital health, per replicare, con sempre maggiore precisione e puntualità, alle esigenze di salute in termini di funzionalità, attenzione nei confronti dell’utente e riduzione dei costi.
L’obiettivo è coniugare tecnologie sempre più sofisticate ed esigenze sempre più pressanti del territorio e delle professioni sanitarie, dei pazienti e dei loro caregiver
Il protocollo d’intesa condiviso tra le parti, volto alla formazione digitale del personale sanitario mediante un approccio multiprofessionale e multidisciplinare, si inserisce nel contesto delle attuali linee programmatiche del Ministero della Salute, perseguite anche al di fuori dei confini nazionali, in cui la telemedicina e le nuove tecnologie costituiscono la componente chiave per supportare al meglio l’interazione dei differenti professionisti sanitari con l’assistito durante le diverse fasi di valutazione del bisogno assistenziale, di erogazione delle prestazioni nonché di monitoraggio delle cure.
Ambiti di intervento per potenziare le competenze digitali
Dalla mobile application alla business intelligence, business analytics e big data; dall’area del cognitive computing al suo utilizzo nel campo della genomica alla robotica; dall’internet of things alla telemedicina, dalla digital pathology alla stampa 3d: l’intesa raggiunta tra l’Associazione scientifica per la sanità digitale e il Cineca Consorzio Interuniversitario prevede un’ampia tipologia di corsi, iniziative e percorsi formativi di valore indirizzati agli stakeholders del comparto.
Le competenze di e-leadership sono un fattore critico di successo nella gestione dei progetti di sanità digitale
Riprendono Vannozzi e Cosentino: “La priorità fondamentale concerne lo sviluppo di competenze digitali specialistiche per il personale informatico delle strutture sanitarie. Ma altrettanto importante è ritenuto l’accrescimento di competenze digitali di base per gli operatori sanitari e amministrativi, che dovranno essere poi in grado di utilizzare gli strumenti messi a disposizione. Non manca, infine, l’esigenza di formazione digitale di base per i cittadini e i pazienti, in grado di produrre sia una cultura sia una abilità nuova”.
Investire sul personale sanitario: il Pnrr come opportunità
Nell’ambito dell’intesa tra Cineca e Assd saranno progettati corsi per incrementare competenze di e-leadership, in grado di perseguire obiettivi fondati sull’Information and Communications Technology attraverso l’attivazione di risorse umane e l’uso della tecnologia. Basilari tanto nel comparto privato tanto in quello pubblico, tali peculiarità rappresentano un fattore critico di successo nella gestione dei progetti di e-health.
A questo proposito, il dg del Cineca e il presidente dell’Assd illustrano: “La formazione digitale del personale sanitario è una richiesta unanime, come anche confermato dal ruolo prioritario indicato nel Piano nazionale di ripresa e resilienza”. In particolare, riprendono, “all’interno di Assd è stato costituito un osservatorio con l’obiettivo di analizzare e verificare (tramite l’invio di un questionario e confronto con le professioni sanitarie e qualificati operatori del settore, e ora anche con i pazienti e i loro caregiver) lo stato dell’arte, le diverse tipologie di competenze e i conseguenti percorsi di formazione richiesti per le varie figure coinvolte. A sostegno del miglioramento e dell’innovazione del sistema tutto”.
Il supercomputer Leonardo a disposizione dell’e-health
“Quello che abbiamo raggiunto è un accordo molto importante per il settore sanitario”. Il presidente di Assd non nutre alcun dubbio. Lo stesso vale per il direttore generale di Cineca: “Grazie a questa intesa il nostro Consorzio compie un ulteriore passo in avanti. Da anni, infatti, Cineca, lavora nell’ambito della dematerializzazione e mette a disposizione la propria competenza e le proprie tecnologie sul tema della ricerca clinica e dei big data per offrire supporto nella progettazione delle architetture e-health di ultima generazione, affiancando i diversi attori coinvolti. L’accordo con l’Associazione scientifica per la sanità digitale va proprio in questa direzione, interessando uno tra i comparti che maggiormente potranno sfruttare le potenzialità anche del supercomputer Leonardo, che ha iniziato la sua attività al Tecnopolo di Bologna”.
Di recente classificato come il quarto supercomputer più potente al mondo, Leonardo assicura l’80% della potenza di calcolo italiana e il 20% di quella europea. Costato 240 milioni di euro (per metà a carico dell’Unione europea e per metà investiti dal governo italiano), ha una capacità senza precedenti nel nostro Paese, ed è al servizio degli istituti di ricerca, delle università e dei ricercatori dell’Ue.
L’effetto Covid sulla sanità digitale: le opportunità da cogliere
La pandemia ha velocizzato la trasformazione nei confronti di una sanità più digitale e virtuale evidenziando, in parallelo, le criticità del sistema nazionale, che solo parzialmente è riuscito a ricorrere ad un approccio tecnologico ben strutturato capace di seguire ogni componente del patient journey.
Sul tema, Vannozzi e Cosentino sottolineano “quanto sia stato fondamentale ciò che noi chiamiamo istante T0, collegato all’emergenza pandemica, che nella sua tragicità ha favorito anche cambiamenti positivi nel settore. All’improvviso, infatti, sono state superate resistenze culturali, modalità lavorative consolidate, lunghezze burocratiche e vincoli eccessivi del codice degli appalti. Si è finalmente compreso in pieno il valore della digital health, intesa come l’applicazione all’area medica e a quella della assistenza socio/sanitaria dell’Information and Communications Technology”.
È necessario prevedere percorsi di formazione in sanità digitale nei corsi Ecm, in quelli di laurea, nei corsi delle strutture sanitarie ma anche nei master universitari
Una sorta di spartiacque, a partire dal quale molto si sta facendo per potenziare la formazione digitale del personale sanitario, come attesta il notevole investimento previsto all’interno del Pnrr (Missione Salute). Ciò nonostante, chiosano gli esperti, “le diverse analisi di mercato, tra cui quelle svolte da Assd, confermano che bisogna fare ancora molto, in particolare favorendo l’introduzione di percorsi di formazione sulla sanità digitale nei corsi Ecm, in quelli di laurea, nei corsi promossi delle strutture sanitarie ma anche all’interno dei master universitari. Dobbiamo, con convinzione e professionalità, sostenere questo inarrestabile percorso evolutivo”.