Con oltre 4000 presenze, un saluto inaugurale in cui Silvio Brusaferro (presidente dell’Istituto Superiore di Sanità) ha sottolineato “il lavoro fatto insieme, sia nell’ambito delle Linee Guida che nella costruzione delle Reti”, un lavoro che non deve essere disperso, ed un impegno verso il futuro che il presidente Antonino Giarratano ha confermato essere “costante e puntuale, e che si basa sulla capacità di relazionarsi sempre con le Istituzioni, fornendo sia a livello nazionale che regionale non solo la massima competenza clinica, ma anche un continuo supporto per la conoscenza ed il monitoraggio delle situazioni reali dell’assistenza sanitaria”, si è concluso nei giorni scorsi il 76° Congresso SIAARTI-ICARE2022. Eccezionalmente alta la qualità dei contenuti sui temi che anestesisti-rianimatori vivono nella loro operatività clinico-sanitaria, emergenziale o quotidiana, organizzativa e formativa. Ecco alcuni degli approfondimenti emersi nelle sessioni plenarie e parallele.
SEPSI, MEDICINA DI PRECISIONE E TERAPIA ANTIBIOTICA – Ci troviamo ormai di fronte ad una “emergenza sepsi”: come si può affrontare? Ci può essere un approccio di “medicina di precisione” anche in questo ambito? Risponde Daniela Pasero (Coordinatrice Sezione Infezioni e Sepsi SIAARTI): “La sepsi è una patologia tempo dipendente, il cui esito dipende dalla rapidità di identificazione e di trattamento, che vede in primo piano l’affronto tempestivo dell’infezione che ne è causa. Allo stesso tempo però la sepsi, che è la conseguenza di una risposta disregolata del nostro organismo all’infezione, può avere diversi livelli di gravità che dipendono dalle stesse caratteristiche dell’ospite, dal livello di immunocompetenza, dall’età, dalla presenza di malattie croniche e molti altri fattori che possono incidere sulla risposta al trattamento, che non può essere uguale per tutti. Ecco perché è dunque importante proprio parlare di medicina di precisione nella sepsi, perché i pazienti non sono tutti uguali e il trattamento va personalizzato sulla base del fenotipo”. Aggiunge Andrea Cortegiani (Responsabile Comitato scientifico SIAARTI): “La terapia antibiotica nei pazienti critici, specialmente nei pazienti in shock settico, è un intervento fondamentale per ridurre la mortalità correlata all’infezione. La scelta degli antibiotici da utilizzare sulla base delle caratteristiche cliniche, i fattori di rischio e i dati microbiologici sono il modo migliore per aumentare la probabilità dell’appropriatezza della cura. SIAARTI è molto attenta a questo tema, sia sotto il profilo clinico-organizzativo che scientifico in un’ottica multidisciplinare”.
SEPSI E BIOMARCATORI – Ma proprio in una logica di “personalizzazione” delle cure: i biomarcatori possono essere una nuova arma nella lotta alla sepsi? A che punto siamo nel loro sviluppo? Risponde Massimo Girardis, che ha coordinato la sessione dedicata al tema all’interno di ICARE 2022: “I recenti avanzamenti scientifici nella comprensione della Sepsi, in modo particolare dopo l’esperienza della pandemia COVID19, hanno indicato che le scelte terapeutiche devono essere supportate da una precisa identificazione delle caratteristiche fisiopatologiche del paziente e della sua risposta alle terapie. L’identificazione di specifici fenotipi che possono beneficiare di specifici trattamenti richiede l’utilizzo di marcatori clinici e, soprattutto, biologici che possano determinare in maniera accurata la situazione e l’evoluzione dei processi infettivi e della risposta dell’ospite. Per un’appropriata gestione dei pazienti con sepsi in terapia intensiva, il clinico deve oggi conoscere ed avere a disposizione una serie di biomarcatori, come per esempio quelli specifici della risposta infiammatoria, immunitaria, endoteliale e di infezione, che lo guidino giorno per giorno con un approccio di cura personalizzata al singolo paziente”.
RISPOSTA ALLE CATASTROFI – Cosa deve accadere dal punto di vista culturale, formativo ed organizzativo perché si passi dallo spirito umanitario ad un sistema organizzato? Ha risposto Roberto Balagna (Responsabile Sezione Medicina Critica dell’Emergenza SIAARTI): “La catastrofe dal punto di vista sanitario è un evento che determina un numero di feriti superiore alla capacità di presa in carico in condizioni ordinarie. Per rispondere a questi fabbisogni straordinari viene pianificata l’attivazione di risorse straordinarie attraverso la stesura di piani di emergenza. Nel linguaggio corrente il termine ‘disastro’, ‘astro avverso’ viene utilizzato per definire un incidente maggiore ‘complesso’ e ‘scompensato’ dove si intende la conseguente distruzione delle strutture sociali (forniture di acqua ed energia elettrica case, strade, ospedali e quant’altro). Precisando la definizione diventa semplice comprendere come la risposta debba necessariamente coinvolgere la società civile attraverso lo spirito umanitario e di solidarietà, ma non possa prescindere da una risposta organizzata ad alto profilo tecnico che in Italia è coordinata dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, dalle Prefetture e dai Sindaci attraverso l’attivazione di 14 funzioni. Nel contesto nazionale le associazioni di volontariato (funzione 4) sono protagoniste ad entrambi i livelli. Nella risposta sanitaria alla catastrofe (funzione 2) gli anestesisti-rianimatori rappresentato una figura strategica sia come DSS (Direttori dei Soccorsi Sanitari) che per la gestione dei pazienti più gravi dallo scenario di catastrofi fino alle strutture di trattamento definitivo”.
DOCUMENTO DEL CENTRO NAZIONALE TRAPIANTI – È stato presentato ad ICRE 2022 un Documento del Centro nazionale trapianti sviluppato in collaborazione con SIAARTI e SITO. Quali sono i contenuti essenziali del testo? Parola a Francesco Procaccio (Relatore su Documento di indirizzo su cDCD controllata): “Nel 2020 il Centro Nazionale Trapianti (CNT) e la rete italiana donazione e trapianto, con il supporto della SIAARTI e della Società Italiana Trapianti (SITO), hanno promosso un Consensus italiano, realizzando un Position Paper e un Documento di Indirizzo con oltre settanta raccomandazioni operative. Il Documento, sottoposto ad una giuria di oltre cento professionisti della rete trapianti e approvato dal Consiglio Superiore di Sanità, è oggi in attesa del via del Ministero della Salute per la diffusione a tutti gli operatori e alle amministrazioni regionali. Il Documento ha molteplici obiettivi: rendere omogenee le procedure che, dopo la decisione di limitazione dei trattamenti, può portare al prelievo di organi a scopo di trapianto, fornendo un riferimento univoco di raccomandazioni operative centrate sul contesto clinico ed etico italiano, basate sulle attuali evidenze internazionali e sull’expert opinion; richiamare i principi e i presupposti alla base della donazione a cuore fermo ‘controllata’ (cDCD), recentemente approvati dal Comitato Nazionale per la Bioetica, fornendo una forte base condivisa di legittimità anche a tutele degli operatori, in particolare degli anestesisti-rianimatori; suggerire alle Regioni i modelli organizzativi con cui favorire la donazione cDCD nel maggior numero possibile di ospedali, anche mediante equipe mobili regionali di supporto, favorendo la sostenibilità organizzativa ed economica; promuovere un linguaggio comune, criteri clinici e procedure condivise, da diffondere attraverso una formazione continua mirata all’area critica e rendere possibile il miglioramento della qualità dei risultati”.
DOCUMENTO TRAPIANTI E ANESTESISTI-RIANIMATORI – Quali sono gli elementi importanti e distintivi per la professione di anestesisti-rianimatori contenuti nel Documento del CNT? Risponde Marinella Zanierato (componente del Gruppo di formazione e ricerca SIAARTI su Donatori multiorgano e Anestesia e Terapia Intensiva nei trapianti d’organo con delega sul tema Donazione): “Il documento offre agli anestesisti/rianimatori i criteri essenziali ai quali dovranno uniformarsi nella predisposizione e nell’aggiornamento dei protocolli e delle procedure operative di cDCD. Il documento offre la definizione dei valori, principi e criteri essenziali su cui basare l’attività cDCD, la declinazione dei ruoli e degli ambiti di responsabilità dei professionisti coinvolti, i comportamenti da adottare nell’ambito della gestione del processo di donazione cDCD, la metodologia di condivisione, comunicazione e documentazione del processo e la necessità di formazione, training e di ricerca clinica. Le best practice di identificazione e gestione del donatore in tali contesti sono indicatori di qualità delle Terapie Intensive e SIAARTI può diffondere questa competenza tra gli intensivisti, offrendo un importante supporto al Centro Nazionale Trapianti. Identificare, mantenere, trattare un donatore a cuore fermo in terapia intensiva significa conoscere le tecniche di preservazione della funzionalità degli organi in situ ed ex situ, ove si intravede un approccio scientifico innovativo e un nuovo ambito di ricerca e di leadership per gli anestesisti-rianimatori italiani”.
L’IMPEGNO EDITORIALE DI JAACC – La Società scientifica ha uno strumento editoriale prestigioso a disposizione, il Journal of Anesthesia, Analgesia and Critical Care e la sua presenza ad ICARE 2022 è stata puntuale. Un impegno così descritto da Giorgio Conti, editor in chief della pubblicazione: “JAACC è nato circa un anno e mezzo fa, ed è la testata scientifica ufficiale della nostra Società scientifica. È un giornale open access, condizione importante per la grande visibilità e circolazione della testata ed è dedicato agli hot-topics ed ai maggiori campi di interesse di anestesisti-rianimatori. Ha un Comitato editoriale giovane, preparato e dinamico, con una forte presenza femminile. Nei giorni di ICARE2022 abbiamo partecipato attivamente ai lavori, perché c’è una grande coincidenza di tematiche tra pubblicazione, ricerca e Congresso. Non a caso ci siamo occupati recentemente di medicina perioperatoria nei pazienti sopravvissuti al Covid.19, terapia del dolore, insufficienza respiratoria acuta, ambiti su cui ICARE2022 ha presentato importanti comunicazioni. Devo dire che per sua natura JAACC cerca di essere sempre pronto ad accogliere segnali innovativi: in questi giorni abbiamo incontrato giovani autori e ricercatori particolarmente preparati che credo potranno presto pubblicare sulle pagine della nostra testata”: