«Nessuno pensi di continuare a fare cassa sulla pelle del Servizio Sanitario Nazionale e dei suoi professionisti».
Non usano mezzi termini Pierino Di Silverio, Segretario Nazionale Anaao Assomed, Guido Quici, Presidente Nazionale Cimo-Fesmed e Antonio De Palma, Presidente Nursing Up che serrano le fila dei medici, dirigenti sanitari, infermieri e professioni sanitarie ex legge 43/2006, affinché al Governo arrivino chiare le loro richieste per la legge finanziaria 2025 che sarà presentata a fine settembre.
«Il nostro principale obiettivo – dichiarano Di Silverio, Quici e De Palma – è quello di favorire provvedimenti che risollevino il Ssn dallo stato di agonia in cui versa da anni e di rendere più appetibile le nostre condizioni di lavoro, mettendo un argine alle fughe di colleghe e colleghi molto prima dell’età di quiescenza».
I punti principali delle rivendicazioni delle categorie al Governo e al Parlamento sono:
- investire nel Ssn non solo con finanziamenti, ma anche con leggi che ne consentano il rilancio;
- rendere appetibili le professioni sanitarie, con un piano di assunzioni che limiti il disagio;
- aumentare le retribuzioni prevedendo finanziamenti adeguati per il rinnovo dei contratti, incluso i sanitari dell’ospedalita privata, riconoscendo e distinguendo le risorse destinate alle specificità sanitarie;
- defiscalizzare l’indennità dì specificità medica, raddoppiare quella infermieristica ed estenderla alle ostetriche;
- adottare seri provvedimenti tesi ad arrestare l’escalation delle aggressioni nelle strutture sanitarie;
- contrattualizzare gli specializzandi;
- riconoscere il carattere usurante delle professioni assistenziali
La legge di bilancio non è l’unico ambito di intervento per riqualificare il SSN. «Chiediamo una profonda riforma del Ssn ormai datata al 1992 con il decreto legislativo n. 502 non più compatibile con le profonde trasformazioni susseguitesi nei decenni».
«Questo il nostro pacchetto di proposte – concludono Di Silverio, Quici e De Palma – che porteremo avanti con tutte le nostre forze».
«Chiediamo un forte impegno da parte del Governo che questa volta deve dimostrare se davvero intende difendere il diritto alla salute, unico principio espressamente dichiarato fondamentale nella Costituzione Italiana, o se intende portare alla deriva il nostro SSN. Noi ci comporteremo di conseguenza».