La malattia di Alzheimer rappresenta uno dei problemi medici più importanti in ambito di ricerca e salute pubblica. È infatti un enorme carico economico e umano per le famiglie e la società, che grava pesantemente sulla spesa pubblica, sui sistemi sanitari e assistenziali. In base ai dati Censis, in Italia la spesa globale annua media per ogni singolo paziente è di circa 60mila euro.
Da non trascurare il fatto che la quasi totalità degli anziani colpiti da demenza in Italia vive in famiglia, con importanti conseguenze sulla salute fisica e mentale dei parenti dei pazienti, che rischiano di diventare le seconde vittime della malattia.
A oggi non esiste una terapia per la cura della malattia di Alzheimer e i ricercatori di tutto il mondo sono ancora impegnati nel trovare marcatori biologici analizzabili tramite tecniche semplici e non invasive (come il prelievo di sangue) per individuare i soggetti a rischio prima dello sviluppo dei sintomi, e nuovi bersagli per lo sviluppo di farmaci.
Tra i centri all’avanguardia nella ricerca, il Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi (NICO) dell’Università di Torino, che, fra l’altro, ha dimostrato per la prima volta il legame diretto con la scarsa qualità del sonno.
L’istituto sta inoltre lavorando su una ricerca di frontiera che potrebbe rappresentare una nuova sfida per l’Alzheimer e che riguarda il coinvolgimento precoce del sistema immunitario nelle malattie neurodegenerative. L’intenzione è progettare strategie terapeutiche innovative focalizzando l’attenzione sullo studio delle cellule della glia in virtù del loro ruolo nell’orchestrare il processo neuro-infiammatorio.
Facciamo il punto sullo stato dell’arte e sulle prospettive di ricerca, diagnostiche e terapeutiche in vista della Giornata mondiale dell’Alzheimer (21 settembre).
Ne parliamo con:
- Elena Tamagno
Professoressa ordinaria di Patologia Generale, Università di Torino, ricercatrice NICO - Michela Guglielmotto
Professoressa associata di Patologia Generale, Università di Torino, ricercatrice NICO - Serena Stanga
Assistente di Anatomia Umana, Università di Torino, ricercatrice NICO
Conduce:
- Adriana Riccomagno
Giornalista professionista in ambito sanitario