Il 7 aprile 2023, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) celebrerà il 75° anniversario della fondazione insieme ai suoi 194 Stati membri e agli altri partner, chiedendo un rinnovato impegno per l’equità.
Settantacinque anni fa, all’indomani della guerra più mortale e distruttiva della storia umana, entrò in vigore la Costituzione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: un trattato tra le nazioni del mondo, che riconoscevano che la salute non era solo un bene umano fondamentale giusto, ma anche fondamentale per la pace e la sicurezza.
Negli ultimi sette decenni e mezzo, sono stati compiuti progressi straordinari nella protezione delle persone dalle malattie e dalla distruzione, tra cui l’eradicazione del vaiolo, la riduzione dell’incidenza della poliomielite del 99%, il salvataggio di milioni di vite attraverso l’immunizzazione infantile, il calo della mortalità materna e il miglioramento della salute e benessere per milioni di altri.
“La storia dell’OMS dimostra ciò che è possibile quando le nazioni si uniscono per uno scopo comune”, ha affermato il dottor Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS. “Abbiamo molto di cui essere orgogliosi, ma molto lavoro da fare per realizzare la nostra visione fondante del più alto standard di salute raggiungibile per tutte le persone. Continuiamo ad affrontare vaste disuguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari, gravi lacune nelle difese mondiali contro le emergenze sanitarie e le minacce derivanti dai prodotti dannosi per la salute e dalla crisi climatica. Possiamo affrontare queste sfide globali solo con una cooperazione globale”.
Per far fronte a queste sfide, l’OMS sta esortando i paesi a intraprendere azioni urgenti per proteggere, sostenere ed espandere la forza lavoro sanitaria come priorità strategica. Gli investimenti nell’istruzione, nelle competenze e nei posti di lavoro dignitosi per la salute devono avere la priorità per soddisfare la domanda in rapida crescita di salute ed evitare una prevista carenza di 10 milioni di operatori sanitari entro il 2030; principalmente nei paesi a basso e medio reddito.
Recentemente l’OMS ha anche annunciato un programma di educazione globale sulle cure di emergenza di base rivolto al 25% di infermieri e ostetriche di 25 paesi a basso e medio reddito entro la fine del 2025. Questo programma di assistenza fornirà a infermieri e ostetriche le capacità e le competenze per fare la differenza nel salvare vite umane e ridurre le disabilità.
Guardando avanti ai prossimi 75 anni e verso la fine del prossimo secolo, un rinnovato impegno per l’equità sanitaria sarà la chiave per affrontare le future sfide sanitarie. All’ombra della pandemia di COVID-19, la tabella di marcia dell’OMS per la ripresa include un urgente cambio di paradigma verso la promozione della salute e del benessere e la prevenzione delle malattie, affrontando le sue cause profonde e creando le condizioni affinché la salute possa prosperare. L’OMS esorta i paesi a fornire assistenza sanitaria dando la priorità all’assistenza sanitaria di base come fondamento della copertura sanitaria universale.
La pandemia di COVID-19 ha dimostrato che proteggere la salute è fondamentale per le nostre economie, società, per la sicurezza e la stabilità. Imparando dalla peggiore pandemia della storia recente, l’OMS è pronta a sostenere i paesi del mondo mentre negoziano un accordo pandemico, la revisione del regolamento sanitario internazionale e altre iniziative finanziarie, di governance e operative per preparare il mondo a future pandemie.
Negli ultimi cinque anni, l’OMS ha investito nella scienza e nella salute digitale, creando una divisione scientifica guidata dal primo scienziato capo dell’Organizzazione. Ciò è avvenuto in un momento in cui la scienza è costantemente sotto attacco ogni giorno. I paesi devono proteggere il pubblico dalla cattiva informazione e dalla disinformazione. Il futuro della salute dipende da quanto bene alimentiamo la salute attraverso la scienza, la ricerca, l’innovazione, i dati, le tecnologie digitali e le partnership.