Meno errori e pazienti più sicuri, prima iniziativa italiana, di respiro internazionale, coordinata dall’ateneo di Udine

Come ridurre gli errori accidentali che un significativo numero di pazienti, stando ai dati internazionali, subisce involontariamente durante l’assistenza infermieristica? E come migliorare, al tempo stesso, la qualità degli ambienti di lavoro?

 

La grande sfida legata alla sicurezza sanitaria, su cui il Dipartimento di Area Medica dell’Ateneo, insieme ad altri quattro paesi europei, sta lavorando dal 2019, è pronta a tradursi in una proposta concreta: un percorso formativo aperto, di massa e online (MOOC), progettato nell’arco di due anni attraverso una cordata europea, che aprirà i battenti da ottobre. Il primo, a livello internazionale, studiato ad hoc per implementare le competenze dei Coordinatori infermieristici, responsabili dell’assistenza nell’ambito di unità operative o dipartimenti ospedalieri e territoriali e quindi figure cruciali nel processo di cura.

 

Se ne parlerà proprio venerdì 30 settembre a Palazzo Florio, dalle ore 9, nell’ambito del Convegno organizzato dal Dipartimento di Area Medica UniUD per fare il punto sul progetto di ricerca NM4SAFETY, l’innovativa cornice, finanziata dal programma Erasmus+KA2 e coordinata dal DAME, che ha permesso lo sviluppo di questo percorso formativo, unico nel panorama internazionale.

 

«È la prima volta che il nostro Paese sviluppa una proposta di questo respiro. Si tratta infatti di una innovativa modalità di diffusione della conoscenza, libera e inclusiva, su cui noi abbiamo iniziato a ragionare e a lavorare concretamente ben prima del periodo pandemico – precisa la prof.ssa Alvisa Palese, del Corso di Laurea in Infermieristica e coordinatrice di NM4SAFETY mentre ricorda il coinvolgimento, nel progetto, di istituzioni accademiche internazionali (Cipro, Germania e Svizzera) oltre all’azienda italiana Tech4Care SRL – Allo stesso tempo è la prima volta che viene realizzato un investimento mirato sui Coordinatori infermieristici, figure centrali nell’assistenza. Per gestire le complesse sfide, necessitano infatti di una vasta gamma di supporti, anche formativi, capaci di creare un ambiente di lavoro sicuro in cui le migliori pratiche di pianificazione e sviluppo delle risorse umane, leadership, tecniche di lavoro in squadra e gestione efficace dei cambiamenti possano essere approfondite e condivise. Lavorare sulla qualità dell’ambiente di lavoro significa anche riuscire a ridurre nel tempo gli eventi avversi e l’inappropriatezza nell’impegno della risorsa infermieristica oggi molto preziosa. E l’università può essere una preziosa risorsa per questo».

 

A questo servirà dunque il percorso formativo disponibile da ottobre che ha richiesto due anni di studi, ricerche e una fase pilota, conclusa da poco, per riuscire ad offrire il meglio della formazione nel settore.

 

«Il percorso on line si articolerà in dodici lezioni che resteranno disponibili agli utenti per tre anni su una piattaforma dedicata – anticipa Jessica Longhini, assegnista di ricerca presso il DAME ricordando che disabilità permanente e aumento dei tempi della degenza ospedaliera sono soltanto alcune conseguenze di una non adeguata assistenza della persona – I corsisti avranno a disposizione anche un pacchetto di strumenti per migliorare l’organizzazione, l’ambiente di lavoro infermieristico e la sicurezza del paziente nelle strutture ospedaliere e in tutte quelle del territorio con degenza».

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