Pre-assessment Anestesiologico Virtuale: la televisita nella programmazione del percorso chirurgico elettivo

Il progetto START in Toscana porta la telemedicina nei percorsi preoperatori: un modello che integra innovazione digitale, appropriatezza prescrittiva e sostenibilità, in linea con PNRR e Value-Based Healthcare. I risultati preliminari dalla voce dei ricercatori

Introduzione 

L’adozione della telemedicina nei percorsi preoperatori [Lamperti et al, 2025] rappresenta oggi una strategia innovativa e sostenibile per migliorare l’efficienza del sistema sanitario, riducendo i tempi di chiamata all’intervento e promuovendo la personalizzazione delle cure. In linea con i principi della Value-Based Healthcare [Cecconi et al, 2024], che mira a eliminare le attività cliniche a basso valore, l’Ospedale del Casentino (Arezzo) ha avviato nell’aprile 2024 il progetto pilota S.T.A.R.T. (StraTificazione del Rischio anestesiologico tramite Televisita), un’iniziativa che coniuga innovazione digitale, appropriatezza prescrittiva e centralità del paziente.

Il modello START: struttura, strumenti e finalità 

Il progetto prevede l’impiego della televisita come strumento di pre-assessment anestesiologico [Mangia et al,2024] per i pazienti candidati a interventi chirurgici a bassa complessità, come ad esempio chirurgia ambulatoriale, day surgery o piccoli interventi elettivi. Il percorso si avvale di un questionario anamnestico precompilato dal paziente, somministrato in fase di programmazione chirurgica, che anticipa la valutazione clinica e consente una prima stratificazione del rischio anestesiologico secondo la classificazione ASA (American Society of Anesthesiologists).

L’adozione della televisita come strumento di pre-assessment anestesiologico si configura come una leva organizzativa ad alto valore aggiunto

L’anestesista, dopo aver revisionato il questionario, valuta l’idoneità del paziente alla televisita e, se il caso è compatibile, procede con la valutazione a distanza. La televisita ha un duplice obiettivo:

  • garantire una valutazione strutturata, omogenea e sicura del rischio anestesiologico, contribuendo a ridurre la variabilità tra professionisti e aumentando la qualità della documentazione clinica;
  • prescrivere esclusivamente esami preoperatori appropriati, evitando accertamenti inutili e favorendo un uso più razionale delle risorse.

L’esperienza applica le raccomandazioni SIAARTI nella campagna Choosing Wisely Italy nell’ottica di una maggior appropriatezza all’esecuzione di esami ematochimici nel preoperatorio.

Contesto normativo e piattaforma tecnologica

L’intero percorso è stato strutturato nel rispetto delle normative vigenti e realizzato mediante l’utilizzo della piattaforma di televisita della Regione Toscana, strumento ufficiale che garantisce standard elevati di sicurezza informatica, tracciabilità, identificazione del paziente, protezione dei dati personali e accessibilità.

Il progetto pilota START ha evidenziato una significativa riduzione degli esami inutili, ottimizzando le risorse umane e logistiche

Questo approccio è pienamente coerente con le linee di indirizzo nazionali sulla telemedicina, con la Missione 6 del PNRR e con le raccomandazioni europee in materia di digitalizzazione della medicina perioperatoria, valorizzando la telemedicina come leva per la trasformazione dei modelli organizzativi e l’equità di accesso alle cure.

Risultati preliminari e impatti organizzativi

I primi risultati del progetto, monitorati tramite indicatori di processo e di esito, evidenziano una buona fattibilità clinica, logistica e gestionale del modello (Tabella 1). Tra i principali benefici osservati si evidenziano:

  • una significativa riduzione degli esami inutili (ad esempio ECG, ecocardiogrammi e indagini di laboratorio non appropriate), con conseguente risparmio economico;
  • ottimizzazione delle risorse umane e logistiche, grazie alla riduzione delle visite in presenza, dell’uso improprio degli ambulatori e della richiesta di consulenze specialistiche non strettamente necessarie;
  • miglioramento dell’efficienza del percorso chirurgico, con minori accessi ospedalieri, tempi più brevi di attesa e minore congestione delle agende di prericovero;
  • nessuna complicanza intraoperatoria né ritardi legati a valutazioni preoperatorie non congrue, confermando la sicurezza del modello;
  • elevato livello di soddisfazione dei pazienti, rilevato tramite un questionario di customer satisfaction che ha evidenziato particolare apprezzamento per la rapidità della presa in carico, la semplicità del percorso e la riduzione del disagio legato agli spostamenti.

Categoria

Indicatore

Descrizione

Indicatori di processo

Appropriatezza linee guida

84 ECG non eseguiti, 84 ecocardiogrammi e 78 esami ematochimici evitati perché non indicati

Ottimizzazione risorse del personale

  • Riduzione attività a basso valore
  • Riduzione del numero delle consulenze cardiologiche
  • Riduzione dei tempi di lavoro infermieristico tecnico e laboratoristico
  • Minore utilizzo del cardiologo e del personale di laboratorio

Ottimizzazione risorse logistiche

Risparmi sul ridotto utilizzo degli spazi ambulatoriali e di altri luoghi ospedalieri

Minore accesso in ospedale da parte dei pazienti

  • Riduzione degli accessi fisici per esami e valutazioni
  • Minore impatto ambientale dell’attività sanitaria per i km risparmiati

Indicatori di esito

Nessun intervento annullato la mattina dell’intervento

Miglior programmazione e stabilità del percorso chirurgico

Nessuna complicanza intraoperatoria

Sicurezza del paziente preservata

Aumentata Customer satisfaction

Soddisfazione del paziente per tempi ridotti, qualità, accoglienza e minori spostamenti

Tabella 1. Primi risultati del progetto

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Un’opportunità per il sistema sanitario

La positiva esperienza del modello START rappresenta un’opportunità concreta per promuovere modelli assistenziali innovativi e flessibili con potenziali benefici trasversali per tutto il sistema. In particolare, l’iniziativa contribuisce a:

  • ottimizzare l’utilizzo delle risorse sanitarie, liberando tempo e spazio per pazienti più complessi;
  • migliorare la governance clinica, promuovendo l’appropriatezza prescrittiva e riducendo la variabilità professionale;
  • favorire l’empowerment del paziente, coinvolto attivamente fin dalle prime fasi del percorso;
  • ridurre l’impatto ambientale, grazie al minor numero di spostamenti e al contenimento dell’attività diagnostica non necessaria.
  • favorire il lavoro in equipe multidisciplinare, valorizzando il confronto tra anestesisti, chirurghi, infermieri e fisioterapisti, in continuità con i protocolli ERAS e in una prospettiva sempre più orientata alla personalizzazione delle cure.

Conclusioni e prospettive future

L’adozione della televisita come strumento di pre-assessment anestesiologico si configura come una leva organizzativa ad alto valore aggiunto, in grado di coniugare appropriatezza clinica, efficienza operativa e sostenibilità economica. Pur trattandosi di una casistica relativamente limitata (o contenuta) i risultati ottenuti sono incoraggianti e possono porre le basi per:

  • estensione del percorso a pazienti con profili di rischio più elevati (ASA III);
  • applicazione del modello a nuove specialità e percorsi chirurgici e a diversi contesti organizzativi.

La telemedicina, in questo contesto, si conferma come uno strumento strategico per l’innovazione del percorso perioperatorio, con benefici tangibili in termini di accesso alle cure, qualità dell’assistenza, sostenibilità e soddisfazione del paziente, pienamente in linea con la visione della Value-Based Healthcare.

Bibliografia

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Chiara Barneschi
Responsabile UOSD Anestesia e Rianimazione, SO Ospedale del Casentino, Referente Regionale Toscana SIAARTI
Giovanni Mangia
Responsabile UOS Percorsi Chirurgici P.O Colline dell’Albegna
Sara Pieri
Medico Anestesia e Rianimazione, Ospedale PO Arezzo