Prosegue l’iter dello schema di decreto legislativo correttivo al Codice dei contratti pubblici (Disposizioni integrative e correttive al codice dei contratti pubblici di cui al decreto legislativo 31 marzo 2023, n. 36): approvato dal Consiglio dei Ministri il 21 ottobre 2024, il testo del decreto in questi giorni è passato al vaglio del Consiglio di Stato e alle Commissioni parlamentari per ulteriori pareri.
Lo schema di decreto, frutto di un ampio processo di consultazione che ha coinvolto oltre 90 stakeholder (77 operatori privati e 17 soggetti pubblici), è stato concepito per migliorare l’efficienza, la trasparenza e l’equità del sistema degli appalti pubblici, affrontando criticità emerse durante l’applicazione del Codice vigente (D.Lgs. n. 36/2023). Riassumiamo di seguito alcune delle principali novità del correttivo e le possibili implicazioni sul settore sanitario.
Novità principali del correttivo
L’equo compenso è uno dei pilastri fondamentali del correttivo. Viene introdotto un meccanismo che garantisce che i professionisti coinvolti negli appalti pubblici ricevano compensi adeguati. Per gli affidamenti diretti, il compenso minimo è fissato all’80% del corrispettivo previsto, mentre nelle gare d’appalto si applica un sistema di calmierazione per i ribassi, con un tetto fissato al 35% del corrispettivo. Queste misure mirano a prevenire offerte al ribasso che potrebbero compromettere la qualità dei servizi e delle opere.
Il correttivo conferma l’applicazione di un contratto collettivo unico nelle gare d’appalto e introduce linee guida specifiche per le stazioni appaltanti. Questo approccio garantisce che le tutele lavorative siano equipollenti a quelle del contratto collettivo indicato, contribuendo a evitare il dumping contrattuale e a rafforzare la protezione dei lavoratori nel settore sanitario.
Lo schema di decreto è frutto di un ampio processo di consultazione che ha coinvolto oltre 90 stakeholder
Un altro aspetto cruciale è la revisione dei prezzi, chiarita nel contesto dell’equilibrio contrattuale. Il correttivo introduce un nuovo allegato che disciplina l’attuazione delle clausole di revisione per lavori, servizi e forniture. Questo permette ai contratti pubblici di adeguarsi alle variazioni di costo senza compromettere l’equilibrio finanziario delle parti coinvolte, riducendo l’incertezza per le imprese.
Il correttivo potenzia la digitalizzazione attraverso l’introduzione di misure che semplificano le procedure di gara e migliorano la trasparenza. Questa spinta verso la digitalizzazione è particolarmente importante per il settore sanitario, dove una gestione più efficiente delle pratiche burocratiche può tradursi in un miglioramento della qualità dell’assistenza.
Inoltre, il correttivo prevede anche l’apertura delle gare pubbliche agli enti del terzo settore, inclusi quelli operanti nel campo della salute e del sociale. Questa modifica potrebbe favorire una maggiore partecipazione di organizzazioni non profit nella fornitura di servizi sanitari, aumentando la competitività e migliorando l’accesso ai servizi per i cittadini.
Impatti attesi sul settore sanitario
Le modifiche introdotte dal correttivo al Codice degli Appalti promettono di avere un impatto profondo e positivo sul settore sanitario, toccando aspetti chiave come la qualità, la trasparenza e l’inclusione sociale.
Uno dei principali benefici attesi riguarda il miglioramento della qualità dei servizi sanitari. L’introduzione dell’equo compenso, insieme a nuove tutele per i lavoratori coinvolti, mira a creare un sistema più equo e stabile. Questi cambiamenti potrebbero favorire un ambiente lavorativo più motivante per i professionisti del settore, con ricadute dirette sulla qualità delle prestazioni sanitarie erogate ai cittadini. Un sistema che premia la professionalità e tutela i diritti dei lavoratori può infatti garantire servizi più efficienti e attenti ai bisogni della popolazione.
L’approvazione del testo, dopo i passaggi in Consiglio di Stato, Conferenza Unificata e Camere, è prevista entro fine anno
Un altro aspetto fondamentale è rappresentato dalla maggiore trasparenza nei processi di appalto. La digitalizzazione delle procedure, accompagnata da una revisione dei prezzi e da meccanismi di controllo più stringenti, contribuirà a rendere il sistema più chiaro e competitivo. Questo non solo ridurrà le possibilità di irregolarità e inefficienze, ma consentirà anche di ottimizzare le risorse disponibili, indirizzandole verso interventi realmente necessari e di valore. Una gestione trasparente degli appalti può, inoltre, rafforzare la fiducia dei cittadini e degli operatori nel sistema sanitario.
Infine, il correttivo offre opportunità significative in termini di inclusione sociale. L’apertura agli enti del terzo settore rappresenta un passo importante verso una sanità più inclusiva e orientata alle comunità. Questi enti, grazie alla loro natura spesso radicata nel territorio e alla loro sensibilità verso le esigenze sociali, potranno contribuire a diversificare l’offerta di servizi, rispondendo in modo più capillare e mirato ai bisogni di gruppi vulnerabili o di specifiche realtà locali. Ciò potrebbe favorire una maggiore equità nell’accesso ai servizi sanitari e una sanità più vicina alle persone.
Conclusioni
Le misure proposte nello schema di decreto mirano a garantire una gestione più equa ed efficiente degli appalti pubblici in Italia, con elementi essenziali per migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria fornita ai cittadini e ripercussioni positive attese anche nel settore sanitario.
L’approvazione del testo, dopo i passaggi in Consiglio di Stato, Conferenza Unificata e Camere, è prevista entro fine anno.