Sono stati oltre mille gli spettatori che, in pochi mesi, hanno preso parte all’edizione 2023 di ‘Sciroppo di Teatro‘, il progetto di Ater Fondazione, in convenzione con la Fondazione Teatro di Roma-Teatro Nazionale, sostenuto da Roma Capitale, per incoraggiare la conoscenza del teatro tra i più giovani. Prescrivere la cultura, e in particolare il teatro, come ‘terapia’ per combattere fragilità, difficoltà e disorientamento, l’obiettivo dell’iniziativa che, partita a giugno in fase pilota, si è conclusa con la fine delle festività natalizie.
Il teatro è stato inteso come una ‘cura sociale’ e per questo a sostegno del progetto è stato coinvolto l’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della provincia di Roma (Omceo Roma) che ha esteso l’iniziativa alle principali associazioni scientifiche e professionali pediatriche.
‘Sciroppo di Teatro’ è una prescrizione volta a promuovere l’arte teatrale tra i giovanissimi attraverso l’inedita alleanza tra teatro ragazzi e pediatri. L’iniziativa ha previsto la distribuzione di libretti che comprendevano al loro interno un vero e proprio ‘bugiardino’ (con le illustrazioni dei benefici del teatro sul piano cognitivo e sociale) e ‘3 ricette’ valide per due biglietti in forma di voucher che hanno consentito a un piccolo spettatore e a un accompagnatore di assistere a 3 spettacoli al prezzo simbolico di 3 euro.
«Essendo un progetto pilota non abbiamo potuto distribuire i libretti a tutte le famiglie dei nostri assistiti, ma abbiamo individuato tra i bambini quelli che maggiormente necessitavano di esperienze positive e inclusive e a loro abbiamo distribuito i voucher – racconta Valentina Grimaldi, pediatra di famiglia-psicoterapeuta e consigliera Omceo Roma – il riscontro è stato più che positivo e tante famiglie già ci domandano se verrà ripetuta l’iniziativa».
Il progetto ha visto la partecipazione di 60 spettatori, tra bambine, bambini e adulti, nel periodo estivo e ben 944 in quello autunno/inverno. «I dati ci suggeriscono, nel caso in cui l’esperienza venisse ripetuta, di iniziare la distribuzione dei voucher molto prima, magari nel periodo autunnale anziché estivo, perché, di certo, il momento della riapertura delle scuole è quello in cui è più facile accostarsi all’esperienza teatrale – osserva Grimaldi -. Il teatro si inserisce come elemento fondamentale in un momento storico e culturale come questo, nel quale c’è un grande bisogno di educare i più giovani e le famiglie alle emozioni e ai sentimenti, per sviluppare la fantasia e favorire le relazioni sane, la condivisione e la convivialita positiva con i familiari ed i coetanei», evidenzia la consigliera Omceo Roma.
«Per noi pediatri è stata un’esperienza molto interessante che ci ha consentito di contribuire a quello che è l’obiettivo della pediatria: il benessere psicofisico del bambino. Per questo ringraziamo Pierpaola D’Alessandro che è stata promotrice e sostenitrice dell’iniziativa, oltre a tutti i referenti del Teatro di Roma coinvolti nel progetto», ci tiene a sottolineare Grimaldi.
Dal canto suo il Teatro di Roma, tirando le somme dell’esperienza, nel report conclusivo dell’esperienza sottolinea che «i dati raccolti hanno dimostrato che ‘Sciroppo di Teatro’ è un valido strumento per intercettare nuovo pubblico e ampliare la comunità teatrale, insistendo sul target dei più piccoli. Pertanto, l’auspicio del Teatro di Roma è quello di reperire nel 2024 sostegni pubblici e privati, per poter confermare il progetto, arricchendo l’offerta culturale in maniera trasversale e multidisciplinare, non limitando il programma a una selezione di spettacoli ma consentendo ai possessori dei libretti di assistere a tutti gli spettacoli in stagione nei teatri della Fondazione e negli spazi decentrati in dialogo con essa, alla quota simbolica di 3 euro. Attraverso sinergie stabili e condivise con la rete territoriale, il Teatro di Roma intende, quindi, incrementare le opportunità di esperienze positive sociali ed emotive per le famiglie, partendo dall’assunto che la partecipazione agli spettacoli non debba essere solo un’esperienza sporadica ma una consuetudine, una buona pratica da trasmettere di generazione in generazione».