In Italia, il digital gender gap rappresenta una sfida cruciale, con significative disparità di accesso e competenze tra uomini e donne. Nonostante un’ampia diffusione di Internet (84,1% delle famiglie connesse), meno della metà degli utenti possiede competenze digitali di base.
Ridurre il digital gap significa rafforzare la qualità della sanità e rispondere in modo innovativo e giusto alle sfide della salute digitale
Colmare il divario digitale di genere è fondamentale non solo per garantire alle donne un accesso equo alle tecnologie, ma anche per promuovere una sanità più efficiente e personalizzata. È necessario adottare politiche sanitarie inclusive che tengano conto delle diverse esigenze di genere, migliorando così l’equità nell’accesso alle cure e l’efficacia dei risultati sanitari.
Costruire un ecosistema sanitario digitale inclusivo, non solo delle donne ma di tutti i soggetti presenti nella società e di tutte le fasce d’età, non è solo un imperativo etico, ma rimane una priorità strategica per il futuro della salute pubblica in Italia.
Ridurre il digital gap significa rafforzare la qualità della sanità e rispondere in modo innovativo e giusto alle sfide della salute digitale. A che punto siamo in Italia e quali sono le priorità, per le istituzioni, le strutture sanitarie, i professionisti ma anche i cittadini e pazienti?
Ne parliamo con:
Monica Calamai
Direttrice Generale AUSL FerraraLaura Patrucco
Presidente Associazione Scientifica Sanità Digitale (ASSD)
Conduce:
Rossella Iannone
Direttrice responsabile TrendSanità