Scuole di specializzazione mediche: serve una riforma

Le scuole di specializzazione mediche in Italia necessitano urgentemente di riforme. Tra le criticità del sistema attuale: mancanza di risorse finanziarie, programmi formativi obsoleti, selezione inadeguata e supervisione di qualità carente

Le scuole di specializzazione mediche in Italia svolgono un ruolo fondamentale nella formazione dei medici specializzati, ma il sistema attuale presenta diverse criticità che richiedono urgentemente interventi riformatori. In un’intervista a Massimo Minerva, Presidente Nazionale Associazione Liberi Specializzandi, esperto nel campo delle scuole di specializzazione, abbiamo esplorato le principali problematiche legate a questi istituti formativi.

L’accreditamento e l’accesso alle scuole di specializzazione di medicina sono disciplinati dal Decreto Legislativo 17 agosto 1999, n. 368, che attua la direttiva europea 93/16/CEE sulla libera circolazione dei medici e il reciproco riconoscimento dei loro titoli. Gli standard e i requisiti sono disciplinati dal Decreto Interministeriale n. 402 del 13 giugno 2017 che approva i nuovi standard e requisiti per le scuole di specializzazione di area sanitaria, sostituendo quelli del Decreto Ministeriale 29 marzo 2006.

Il finanziamento insufficiente limita la capacità delle scuole di fornire una formazione di alta qualità

Una delle criticità riguarda la mancanza di risorse finanziarie a disposizione delle scuole di specializzazione. Il finanziamento insufficiente limita la capacità delle scuole di fornire una formazione di alta qualità. La carenza di fondi si riflette sulla mancanza di docenti qualificati, strumentazioni moderne e materiali didattici adeguati. Queste limitazioni ostacolano il percorso di formazione dei medici specializzandi e ne limitano le competenze nell’affrontare le sfide mediche attuali.

Un altro problema è relativo alla struttura obsoleta dei programmi formativi delle scuole di specializzazione. Molti programmi si basano su approcci tradizionali e metodologie datate, non tenendo il passo con gli avanzamenti scientifici e tecnologici. È essenziale che i curricula formativi si adattino ai progressi scientifici e alle esigenze della pratica clinica moderna, al fine di garantire una formazione all’avanguardia e di qualità.

Il sistema di selezione dei candidati alle scuole di specializzazione è un’altra area che presenta criticità. Attualmente, la selezione si basa principalmente su esami scritti, che potrebbero non essere sufficienti per valutare appieno le competenze richieste, la capacità di lavorare in equipe, il pensiero critico e la gestione dello stress.

Il sistema delle scuole di specializzazione spesso manca di adeguata supervisione e controllo di qualità

Il sistema delle scuole di specializzazione spesso manca di adeguata supervisione e controllo di qualità. Mentre alcune scuole di specializzazione eccellono nella formazione, altre presentano carenze organizzative e di gestione. È essenziale implementare un sistema di monitoraggio e valutazione rigoroso per garantire che tutte le scuole di specializzazione rispettino gli standard di qualità richiesti e offrano una formazione di eccellenza.

Minerva ha sottolineato alcune irregolarità preoccupanti all’interno delle scuole di specializzazione mediche. Una delle principali criticità riguarda l’accreditamento di scuole che non soddisfano i criteri necessari, creando un ambiente in cui le scuole cercano di ottenere specializzandi dichiarando informazioni false.

Massimo Minerva

“Il sistema di accreditamento delle scuole di specializzazione così com’è strutturato non funziona”, afferma Minerva, perché il sistema di controllo delineato dal decreto prevede che ci siano 16 persone, di cui tre dell’Università, tre del Ministero della Salute, tre del Ministero dell’Università e Ricerca, tre delle Regioni, tre specializzandi e un presidente. Quindi la componente universitaria dovrebbe essere in minoranza, ma non è così perché il presidente è sempre un universitario, il Ministero della Salute nomina due universitari e il Ministero dell’Università nomina due universitari, con il risultato che l’Osservatorio Nazionale della formazione medica specialistica, che dovrebbe controllare la qualità delle scuole di specializzazione delle università, in realtà diventa un caso in cui il controllore controlla sé stesso. “Un esempio della fallacia di questo sistema di controllo è rappresentato dalla scuola di specializzazione di otorinolaringoiatria del Vanvitelli, che al fine di soddisfare i criteri per l’accreditamento, dichiara di fare migliaia di interventi l’anno. Andando a vedere quali siano gli interventi, si scopre che si tratta di interventi di chirurgia generale perché si tratta di un’unica unità. Gli interventi che dichiarano di fare per formare otorinolaringoiatri sono in realtà interventi alla cistifellea, emorroidi, ernie. Oppure scuole a Napoli che dichiarano di avere dei Pronto Soccorso pur non essendo vero”.

Inoltre, gli specializzandi spesso si trovano a svolgere mansioni che vanno oltre il loro ruolo di formazione, coprendo le carenze numeriche degli strutturati, senza ricevere adeguata supervisione e supporto.

Gli stipendi degli specializzandi non sono stati adeguatamente aggiornati dal 2005

L’intervista ha evidenziato problemi relativi agli stipendi degli specializzandi, che non sono stati adeguatamente aggiornati dal 2005. La borsa ammonta a 1650 euro i primi due anni e 1710 euro per gli anni successivi. “Dal 2005 a oggi il potere d’acquisto di questa borsa di studio si è ridotta del 40% e non si pensa proprio ad aumentarla, causando una riduzione del loro potere d’acquisto”.

Inoltre, i diritti degli specializzandi, come orari congrui e trattamento, spesso non vengono rispettati. “Il contratto prevede che l’orario debba essere pari a quello degli strutturati, ovvero 38 ore settimanali. Il numero massimo di ore settimanali che si possono fare è 48 e vale per qualunque tipo di lavoro. Poi ci sono altre regole, come le 11 ore di riposo ogni singolo turno, un riposo ogni sette giorni. Queste regole spesso non vengono rispettate e ci sono casi in cui alcuni specializzandi della Ginecologia di Udine hanno fatto più di 300 ore mensili, cioè circa il doppio di quanto previsto dal contratto”.

Minerva racconta che dopo aver fatto segnalazione al Rettore dell’Ateneo e alle autorità ospedaliere, il risultato ottenuto è stato quello di ricevere minacce di denuncia per diffamazione per far desistere l’Associazione dall’effettuare questi controlli.

Per quanto riguarda il diritto degli specializzandi ad essere trattati con rispetto, Minerva riferisce che alcuni fatti in cui tale diritto è stato negato sono stati pubblicati anche sui quotidiani nazionali come ad esempio quello in cui gli specializzandi di Salerno erano costretti a compiere flessioni o quello degli insulti e minacce da parte della professoressa di Neurologia dell’Università di Perugia. Oppure come di recente il 118 della Lombardia, l’Agenzia Regionale di emergenza e urgenza, che ha organizzato un corso di formazione per gli specializzandi al costo di 1200 euro a persona, quando invece, per legge, dovrebbe essere compreso tra le attività formative degli specializzandi.  

“Succede anche che per gli specializzandi non vengano organizzate lezioni o che la formazione erogata sia di bassa qualità come ad esempio gli specializzandi in Medicina dello Sport che devono assistere alle medicazioni dei femori di pazienti anziani”.

Servono un aumento degli investimenti, l’aggiornamento dei programmi formativi, un processo di selezione più accurato e un controllo di qualità rigoroso

È evidente che il sistema delle scuole di specializzazione mediche in Italia necessita di riforme significative. È indispensabile un aumento degli investimenti finanziari, l’aggiornamento dei programmi formativi, un processo di selezione più accurato e un controllo di qualità rigoroso. Solo attraverso tali interventi sarà possibile garantire una formazione di eccellenza per i medici specializzandi e un sistema sanitario all’altezza delle sfide attuali.

Le criticità presenti nelle scuole di specializzazione mediche richiedono un’azione immediata. È necessario un impegno congiunto delle istituzioni, delle università e dei professionisti del settore per apportare le riforme necessarie. “Solo così potremo assicurare una formazione di qualità ai medici specializzandi e garantire un futuro di eccellenza nella pratica medica in Italia”.

L’ultimo intervento normativo, valutato positivamente da Minerva, in materia di scuole di specializzazione è contenuto nel DL Enti pubblici, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 3 luglio 2023, che prevede la partecipazione degli specializzandi del secondo anno ai concorsi per l’accesso alla dirigenza pubblica del ruolo sanitari.

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Carmine Iorio
Laureato in Farmacia. Dottorando in Etica della Comunicazione, della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica, Università degli Studi di Perugia