Sul suicidio medicalmente assistito, SIAARTI e SICP ritengono urgente un ripensamento dell’intero impianto normativo, affinché la legge non si limiti ad autorizzare una scelta tragica, ma sia in grado di tutelare davvero le persone, offrendo alternative concrete alla sofferenza e percorsi assistenziali centrati sulla prossimità, sulla relazione e sulla qualità delle cure
«I medici di medicina generale e gli infermieri, adeguatamente formati, potrebbero essere decisivi nell’aiutare a gestire le cure palliative, in particolare nei pazienti che necessitano delle cure di livello base», dichiara l’oncologo Giampiero Porzio a TrendSanità