A più di un anno dall’inizio della pandemia da Covid-19 le iniziative di telemedicina nel nostro paese sono letteralmente esplose. Esistono ad oggi centinaia di applicazioni per gestire pazienti COVID e non COVID da remoto, realizzate da Asl, Regioni, singoli ospedali. Anche i medici di famiglia si sono organizzati, chi da solo, chi in cooperativa con altri colleghi, per assistere i pazienti online.
A livello normativo, dopo i primi documenti dell’Istituto Superiore di Sanità prodotti per gestire l’emergenza, a fine dicembre 2020 sono state emanate le Linee di Indirizzo per le prestazioni in telemedicina che hanno uniformato gli standard operativi a livello nazionale, superando vari ostacoli deontologici. La palla è poi passata alle Regioni che hanno legiferato autonomamente sul tema.
A che punto siamo oggi?
La telemedicina è accessibile in tutto il paese? Per quali visite è più indicata e come impatta sul Servizio Sanitario Nazionale in termini di costi e benefici? A che punto siamo con l’integrazione del Fascicolo Sanitario Elettronico e che succede sul fronte della certificazione, visto che da maggio 2021 i software usati per erogare prestazioni di telemedicina dovranno essere certificati come dispostivi medici?
Ne parliamo con
- Sergio Pillon
Medico, Coordinatore della Trasformazione Digitale, ASL Frosinone - Paolo Locatelli
Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità, Politecnico MI
Modera:
- Angelica Giambelluca
Giornalista professionista in ambito medico