Alle Gallerie d’Italia di Torino, lo scorso 26 febbraio, Fondazione Medicina a Misura di Donna onlus e l’associazione NOMA World aps hanno presentato i risultati del progetto interdisciplinare S.O.M.A. – Arte e Neuroscienze: un’esperienza di malattia si trasforma in Energia Vitale, realizzato in collaborazione con l’AOU Città della Salute e della Scienza, il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino e il Cultural Welfare Center.
Il progetto ha coinvolto dieci donne con un vissuto oncologico, guidate in un percorso che ha intrecciato l’esperienza artistica con la ricerca neuroscientifica. Per tre giornate le partecipanti sono state immerse in attività creative, accolte in spazi appositamente allestiti per favorire condivisione e introspezione. L’arte è diventata così il canale per dare forma visibile alle emozioni, trasformando fragilità e vissuti personali in immagini, colori e titoli scelti dalle stesse protagoniste.
L’arte diventa strumento per attivare risorse interiori e benessere
Tra le esperienze proposte, la “pittura aleatoria sull’acqua” ha rappresentato un momento particolarmente significativo: il fluire dei colori e dei movimenti delle mani ha consentito di alleggerire pensieri e tensioni, generando armonia e apertura. In parallelo, gli psicologi e neuroscienziati del gruppo BIP – Brain Plasticity and Behaviour Changes dell’Università di Torino hanno registrato le attività cerebrali con tecniche avanzate di neuroestetica, studiando l’effetto dell’atto creativo sul cervello.
I primi dati emersi mostrano un aumento delle onde cerebrali ad alta frequenza, associate a maggiore attenzione, consapevolezza e sintonizzazione con l’ambiente esterno, accompagnato da una riduzione delle onde a bassa frequenza, legate invece a stati di ansia e chiusura. Secondo i ricercatori, questo quadro indica un miglioramento del benessere psicofisico e una riduzione della tensione interna.
Neuroscienze e arte insieme per nuove strategie integrate di cura
“Il processo neurobiologico cerebrale che si sviluppa nell’atto creativo viene registrato, durante il workshop, con le tecniche avanzate della Neuroestetica, per poi diventare esso stesso rappresentazione visiva,” ha spiegato il professor Luca Ostacoli, che ha collaborato a creare il team di Psicologi e Neuroscienziati dell’AOU Città della Salute e della Scienza e del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino.
Per Alessandra Laganà, artista e ideatrice del metodo S.O.M.A., il progetto nasce da un’esperienza personale: “un momento così delicato può trasformarsi in un abbraccio creativo alla vita. S.O.M.A. è una storia personale che diventa corale, inclusiva, strumento di resistenza poetica”.

La dimensione collettiva è infatti un tratto distintivo del metodo: non solo le opere individuali, ma anche una video installazione immersiva e una mostra multimediale hanno restituito al pubblico la sintesi del percorso, trasformando il vissuto di malattia in un’esperienza condivisa di creatività e resilienza.
“S.O.M.A. è un metodo artistico-sperimentale con uno straordinario potenziale catartico grazie alla condivisione empatica dell’esperienza di malattia fra artisti e partecipanti. Proprio l’intuizione di questa sua peculiarità ci ha indotto a valutare, per la prima volta, con psicologi e neuroscienziati dell’Università di Torino, l’impatto di questo tipo di esperienza artistica sul ben-essere psicologico e sulle reazioni neurobiologiche cerebrali, utilizzando gli strumenti della ricerca neuroestetica. L’obiettivo è aprire la strada a nuove strategie, rafforzate da dati scientifici misurabili, affinché S.O.M.A. possa essere riconosciuto come un valido strumento nei percorsi di cura”, ha dichiarato la professoressa Chiara Benedetto, presidente della Fondazione Medicina a Misura di Donna.
Il vissuto di malattia si trasforma in energia vitale condivisa
Anche il mondo accademico ha guardato con interesse ai risultati. “L’incontro tra espressione artistica e studio del cervello apre nuove prospettive di ricerca e comprensione, dimostrando quanto l’esperienza estetica possa incidere sulla sfera emotiva e psicofisica delle persone,” ha sottolineato il professor Stefano Geuna, rettore dell’Università di Torino.
I promotori del progetto sottolineano come S.O.M.A. rappresenti un format replicabile, capace di attraversare i confini disciplinari e di mettere a valore comune arte, scienza e welfare culturale. Una sperimentazione che, rafforzata da ulteriori studi, potrà contribuire a delineare nuove strategie di cura integrate, ponendo al centro la qualità di vita delle persone.

La serata è stata accompagnata da una video installazione immersiva e da una mostra collettiva che ha restituito al pubblico le opere nate durante il percorso, trasformando il vissuto di malattia in un’esperienza condivisa di creatività e ben-essere.
Credits del progetto S.O.M.A
Produzione: NOMA World a.p.s e Fondazione Medicina a Misura di Donna onlus
Con il sostegno di: Fondazione Medicina a Misura di Donna onlus
Ideazione e coordinamento S.O.M.A.: Alessandra Laganà – Vicepresidente NOMA World aps
Design artistico ed esecutivo: Tommaso Marletta – Presidente NOMA World aps
Coordinamento Scientifico:
Chiara Benedetto – Presidente della Fondazione Medicina a Misura di Donna Onlus e Professore Emerito di Ginecologia e Ostetricia Dipartimento di Scienze Chirurgiche dell’Università di Torino
Luca Ostacoli – Professore Ordinario di Psicologia Clinica, Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino
Monitoraggio Psicologico: Maria Rosa Stanizzo – Dirigente Psicologo, Psicologia Clinica e Breast Unit,Città della Salute e della Scienza di Torino
Valutazione neurobiologica: Dott.ssa Irene Ronga, Ricercatrice Brain Plasticity and Behaviour Changes, Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino
Workshop: Pittura Aleatoria sull’Acqua – Stefano Giorgi
Creazioni Couture: Alberto Lusona Atelier
Hair Makeup: Mara Toffoletto
Video Reportage: Pippo Onorati, Lavinia Blasi, Teo Cavalluzzo
Stampe FineArt: Acrilico srl – Colorlife