«L’assenza in manovra di misure per il potenziamento e la qualificazione del personale AIFA rischia di compromettere l’efficiente funzionamento di un’Agenzia che regolamenta attraverso decisioni su prezzi e rimborsabilità dei farmaci un mercato con un valore della produzione pari a 50 miliardi di euro». Così il Presidente di AIFA, Robert Nisticò, esprime il suo rammarico per il depennamento di disposizioni che, come altre, non hanno alla fine trovato posto nel testo bollinato della Legge di Bilancio 2025, «nonostante la prossima applicazione del regolamento europeo sull’HTA comporti un maggiore impegno dei nostri organici ma anche maggiori entrate».
«Due misure – prosegue Nisticò – sono da considerare indispensabili al buon funzionamento dell’Agenzia e alla velocizzazione delle pratiche: quella che prevede il rafforzamento degli organici per avvicinare l’AIFA agli standard delle altre Agenzie regolatorie europee che hanno quasi il doppio degli attuali 600 dipendenti della nostra Agenzia; l’estensione del ruolo unico alla dirigenza sanitaria dell’AIFA, che significa in primo luogo impedire la fuga dei dirigenti sanitari oggi impegnati nell’Agenzia, oltre che reperirne di nuovi, visto che a fronte di incompatibilità assolute oggi non beneficiano dell’indennità di esclusività che compete invece ai medici dipendenti del SSN», spiega Nisticò.
«La nuova AIFA post-riforma – prosegue – ha in poco più di sei mesi smaltito oltre 150 dossier arretrati e velocizzato i tempi di approvazione dei nuovi farmaci che sono leggermente migliori della media europea, ma che siamo impegnati a ridurre ulteriormente per rendere più rapidamente disponibili ai cittadini i medicinali innovativi. Un’attività, che come forse è poco percepito all’esterno, l’Agenzia svolge dietro remunerazione per ciascun dossier portato a termine, che produce un avanzo economico inutilizzabile però da AIFA per migliorare la propria funzionalità. Per questo – conclude il Presidente Nisticò – l’auspicio è che le disposizioni espunte dalla manovra possano trovarvi posto in sede di conversione parlamentare».