MasterPharm 2024: sanità europea, innovazione ed evoluzione del farmacista ospedaliero

Il ruolo centrale del farmacista ospedaliero richiede un’adattabilità immediata per affrontare una sanità in continuo cambiamento. Intervista a Francesco Cattel, Direttore SC Farmacia Ospedaliera, AOU Città della Salute di Torino

Si è svolto a Torino dal 20 al 22 novembre 2024 il secondo modulo del corso MasterPharm 2024, con focus sui “Modelli integrati a confronto dall’Italia al mondo”. Al termine dell’ultima giornata, TrendSanità ha incontrato il Direttore del corso e Responsabile scientifico Francesco Cattel: facciamo con lui un breve bilancio dell’edizione di quest’anno e un’anticipazione per il 2025.

Che cosa emerge dal confronto internazionale che avete messo in atto in questo secondo modulo di MasterPharm 2024?

«Il primo significativo cambiamento riguarda l’evoluzione della sanità a livello internazionale. In passato, ogni paese gestiva autonomamente il proprio sistema sanitario, confrontandosi occasionalmente all’interno della comunità europea. Oggi, invece, la sanità si configura come una rete integrata tra i paesi europei.

Basti pensare, ad esempio, al nuovo regolamento UE HTA: dal 2025 tutti i Paesi dell’Unione europea saranno chiamati, attraverso il Coordination Group, a proporre e a sintetizzare un unico PICO per la valutazione dei domini clinici nelle valutazioni di HTA, a cominciare dal settore dei farmaci oncologici e delle terapie avanzate.

Oggi la sanità si configura come una rete integrata tra i paesi europei

Un altro esempio importante riguarda il tema affrontato nell’ultima giornata di MasterPharm 2024, e cioè le carenze dei farmaci. Sempre di più ci si rivolge all’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) e alle società scientifiche a livello europeo per strutturare una rete che possa aiutare e supportare il reperimento di materie prime che continua a diventare sempre più difficile dal post-Covid. Si pensava che fosse una malattia, una pandemia, creare le carenze. In realtà la pandemia ha fatto emergere le carenze strutturali di un sistema, per cui queste carenze purtroppo sono diventate permanenti.

Dal dibattito di questi giorni è emerso come le criticità non sono soltanto in Italia, ma si ritrovano simili anche in altri paesi europei, indipendentemente da quello che può essere il tipo di sistema sanitario nazionale. Quindi, bisogna ragionare su un nuovo modello, in una nuova ottica di sanità costruita a rete, che superi i confini nazionali e che coinvolga non solo il network dei farmacisti ma di tutti i professionisti sanitari.

La pandemia ha fatto emergere le falle strutturali di un sistema, per cui queste carenze purtroppo sono diventate permanenti

Un altro tema rilevante nell’ambito della gestione dell’innovazione riguarda la struttura delle agenzie di valutazione a livello europeo, che spesso non includono in un’unica agenzia sia l’attività regolatoria sia l’attività di valutazione, ma la scorporano. AIFA si sta strutturando anche su questo modello, consapevole delle difficoltà di gestire contemporaneamente attività regolatorie e di valutazione all’interno di un’unica agenzia, si sta articolando e si sta strutturando per poter rispondere al modus operandi delle agenzie europee, soprattutto alla luce di questo nuovo regolamento di HTA che prevederà dei tempi molto ristretti nell’ambito della valutazione dei domini clinici».

In questo contesto come si sta evolvendo il ruolo del farmacista ospedaliero del Servizio Sanitario Nazionale e quali necessità ci sono, a suo parere, anche in termini di formazione o coinvolgimento delle istituzioni?

«Il farmacista ospedaliero, come ha ricordato in apertura di MasterPharm, Federico Riboldi, Assessore alla sanità della Regione Piemonte, è una figura che opera su più fronti e possiede a 360° una grande capacità di adattabilità al sistema sanitario.

Nell’evoluzione di questa figura, si pensava inizialmente che il farmacista ospedaliero abbandonando il ruolo legato alla logistica, si trasformasse in un farmacista clinico sul modello anglosassone. Tuttavia, non è andata così. Il farmacista ospedaliero ha sviluppato una solida competenza in farmacia clinica, ma parallelamente ha mantenuto e ampliato la sua expertise nella logistica. Durante la prima giornata di MasterPharm, nella sessione inaugurale, sono stati presentati diversi modelli organizzativi per la gestione logistica, tecnologica e l’utilizzo di strumenti come software di prescrizione informatizzata.

Le attività di competenza del farmacista ospedaliero hanno un impatto sul processo globale e non sulla singola erogazione e somministrazione

Questo sta comportando una trasformazione non soltanto della professione del farmacista, ma una trasformazione più ampia nell’ambito della sanità, che interessa il singolo farmaco e il singolo dispositivo. Una volta il farmacista ospedaliero doveva gestire il singolo bene sanitario, mentre ora si trova a svolgere le sue attività all’interno di una procedura organizzativa più complessa. Basti pensare alla terapia genica, un modello organizzativo che prevede un team multidisciplinare composto dal clinico, dal farmacista, dal genetista, dalla stessa azienda farmaceutica. Si tratta di un processo, non è più di un singolo farmaco racchiuso in una confezione.

Un altro aspetto riguarda la possibilità, per il farmacista ospedaliero, di incidere su altri indicatori della sanità come la riduzione delle liste d’attesa, grazie all’utilizzo di farmaci con somministrazioni più rapide e che velocizzano l’accesso dei pazienti in ospedale. Anche in questo caso, le attività di competenza del farmacista ospedaliero hanno un impatto sul processo globale e non sulla singola erogazione e somministrazione».

Un ultimo flash: ci dà qualche anticipazione per l’anno prossimo? Di che cosa si parlerà nella prossima edizione?

«L’anno prossimo ci concentreremo sul futuro. Durante ogni MasterPharm, mi piace porre una domanda agli ospiti che spesso anticipa la tematica dell’edizione successiva.

Per esempio, durante l’intervista al professor Armando Genazzani, ho chiesto come vede la sanità nel 2040. Questa stessa domanda è stata poi portata al tavolo delle Società Scientifiche. Sarà proprio questa riflessione a guidare il MasterPharm del 2025, che punterà sempre di più sul concetto di multidisciplinarietà. Non parleremo più solo di farmacisti in relazione ai colleghi farmacisti o ai clinici, come in passato, ma allargheremo lo sguardo all’intera equipe sanitaria. Coinvolgeremo decisori, direttori sanitari, direttori generali e figure amministrative, come i provveditori, per affrontare i temi da una prospettiva più ampia.

Inoltre, guarderemo al futuro parlando di innovazioni come l’intelligenza artificiale, un argomento oggi centrale e che, entro il 2040, speriamo diventi una realtà consolidata nella pratica sanitaria. La nostra ambizione è fornire strumenti e visioni per preparare i professionisti a questo scenario in evoluzione».

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Rossella Iannone
Direttrice responsabile TrendSanità