Autore

Silvia Pogliaghi

Giornalista scientifica, esperta di ICT in Sanità, socia UNAMSI (Unione Nazionale Medico Scientifica di Informazione)

Ingegneria biomedica, gender equity e bioetica: affinità elettive per le innovazioni in sanità

L’ingegnere biomedico è un profilo professionale che nasce per ampliare l’interazione uomo-macchina e corpo-tecnologia e si interseca con la complessità non solo dell’essere umano che si evolve, ma che invecchia e diventa pluripatologico. Intervista a Manuela Appendino, Presidente di WeWomEngineers

HTA e Nuovo Regolamento Europeo, tra governance e programmazione

Lo stato dell’arte dell’Health Technology Assessment, anche alla luce del nuovo Regolamento Europeo di HTA per la governance sanitaria e la risoluzione del problema payback, con Francesco Saverio Mennini e Marco Marchetti, in occasione del XVI congresso SIHTA

Blockchain per la prevenzione degli illeciti in sanità

La Fondazione Giglio di Cefalù è la prima azienda sanitaria in Sicilia che applica la Blockchain al modello organizzativo e amministrativo previsto dal decreto legislativo 231/2001

Circuiti elettronici commestibili dalla corazza dei granchi

All’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) per la prima volta è stato realizzato un prototipo di microcircuito con materiali commestibili che potranno trovare il loro utilizzo nei campi della diagnostica medica e nel controllo qualità dell’alimentare

Alzheimer: persone, tecnologie e prossimità, dalla prima paziente all’attualità

Viaggio tra ieri e oggi nella Malattia di Alzheimer. Che cosa è possibile fare? Un progetto “a sistema” dell’Ospedale Sant’Eugenio, Asl Roma 2

Dieci anni di fascicolo sanitario elettronico, dalla prima ideazione al FSE 2.0

Storia del Fascicolo Sanitario Elettronico, dalla nascita all’evoluzione più recente, raccontato da chi lo ha progettato. I dati sono ancora un punto nevralgico non del tutto risolto

Radiologia domiciliare in carcere: vantaggi economici e cure migliori per le persone detenute

La diagnostica radiologica domiciliare si rivolge prevalentemente a pazienti fragili che non possono muoversi dal domicilio e necessitano di esami radiologici, non in regime di urgenza. In Piemonte questa attività di telemedicina è stata portata anche nelle carceri

Telemedicina e salute nelle carceri italiane: a che punto siamo?

Il miglioramento dell’accesso alle cure per i detenuti può essere dato dalla telemedicina. Esperienze di telemedicina, teleconsulto, teleradiologia e telegestione nelle carceri italiane, raccontate da chi le ha progettate